Stipendi, il monito di Visco: “Non seguano la corsa dei prezzi”

In Italia, infatti, l’impianto complessivo della contrattazione collettiva, che Visco nei fatti difende, «limita nel breve periodo la reattività delle retribuzioni a variazioni inattese dei prezzi». L’utilizzo come parametro per i rinnovi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) al netto dei beni energetici importati riduce infatti il rischio che choc negativi inneschino una spirale prezzi-salari. Esattamente il meccanismo che oggi i sindacati contestano dal momento che lo scarto è diventato insopportabile, mentre da parte di Confindustria si tiene il punto continuando a negare che le imprese abbiano margini per concedere aumenti.

C’è un ultimo fattore che stando a Bankitalia potrebbe giocare a sfavore delle aspettative dei sindacati e riguarda «gli ampi margini di forza lavoro inutilizzata»: non solo il tasso di disoccupazione, seppure in calo, è ancora compatibile con una crescita moderata dei salari ma anche il numero di ore lavorate per addetto è inferiore ai valori pre-pandemici. E questo ovviamente complica un po’ tutto.

LA STAMPA

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