Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi |Orban blocca le nuove sanzioni. La rabbia di Mosca per l’invio a Kiev dagli Usa di nuovi missili
Ore 07:49 – Biden: sì a 700 milioni in armi a lungo raggio
(Francesco Battistini)
Alle nove, basta guerra. Certo, i lanciarazzi americani Himars da
ottanta chilometri di gittata. E i tedeschi Mars II, da quaranta.
E le contraeree Iris-T in arrivo dalla Germania. E pure i Javelin,
gli elicotteri, le armi anticarro, i veicoli tattici, i pezzi di
ricambio e insomma tutto ciò che servirà a Kiev, compresi (forse) i
droni armati, per «combattere sul campo di battaglia — promette il
presidente americano Joe Biden — ed essere nella posizione più forte
possibile, al tavolo dei negoziati».
Armi e ancora armi: il catalogo è questo. La Casa Bianca dà l’ok,
Mosca s’infuria. Ma alle nove della sera, al novantottesimo giorno di
guerra, per almeno novanta minuti gli ucraini provano a staccare un po’.
Si tacciono i tg. Ci si sintonizza con Glasgow: tutti a vedere
Scozia-Ucraina. Per andare ai Mondiali di calcio, soprattutto per non
impazzire. La partita, nel suo bunker, la guarda qualche istante anche
Volodymyr Zelensky: forza bomber, basta bombe.
L’articolo completo di Francesco Battistini.
Ore 06:20 – Londra fornirà all’Ucraina lanciamissili a lungo raggio
La Gran Bretagna ha confermato che fornirà all’Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha detto il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace alla Cnn, precisando che questo passaggio è stato «strettamente coordinato» con la decisione degli Stati di fornire all’Ucraina il sistema HIMARS. Il governo britannico ha anche affermato che l’esercito ucraino verrà addestrato a utilizzare i lanciarazzi nel Regno Unito in modo da massimizzarne l’efficienza.
Ore 06:17 – Kiev, affondati due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero
Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo afferma il comando operativo `Sud´ su Facebook, precisando che si tratta di barche militari russe nascoste nell’estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione.
Ore 06:14 – Petrolio, possibile viaggio di Biden in Arabia Saudita
Biden dovrebbe volare in Arabia Saudita nelle prossime settimane nell’ambito del suo viaggio internazionale per il vertice Nato e del G7. L’indiscrezione arriva mentre i prezzi dell’energia sono balzati negli Stati Uniti e segue i rumors sulla disponibilità di Riad ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse significativamente calare a causa delle sanzioni.
Ore 06:12 – Stoltenberg: Nato pronta e determinata a difendere i propri alleati
«Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina» ma anche la Nato è «pronta e determinata» a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Il vostro sostegno all’Ucraina – ha aggiunto – sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno». L’annuncio di nuovi aiuti militari a Kiev, ha commentato Stoltenberg, è «dimostrazione di vera leadership». «Il forte sostegno garantito dalla Nato e dagli Alleati – ha continuato – aiuta a far sì che la brutale aggressione del presidente Putin non avrà successo, e che l’Ucraina prevarrà».
Ore 06:10 – Zelensky: 200 mila bambini ucraini portati con la forza in Russia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky, durante la Giornata internazionale dei bambini, nel corso del video notturno alla nazione ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. «Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l’Ucraina», ha detto il presidente ucraino. «L’Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti», ha aggiunto
Ore 06:07 – Calcio, l’Ucraina batte la Scozia e spera nella qualificazione per i Mondiali
L’avevano definita «la partita più importante della loro vita» e l’hanno vinta: i gol di Yarmolenko (un tiro di sinistro da centro area sotto la traversa) a fine primo tempo e di Yaremchuk all’inizio del secondo (colpo di testa da posizione ravvicinata) hanno deciso la sfida, quello di Dovbyk nel recupero ha messo l’ultimo sigillo. Così l’Ucraina ha battuto la Scozia nel primo playoff per andare ai Mondiali del Qatar. Andata in vantaggio 2-0, la Nazionale gialla poi è riuscita a controllare e a difendere il vantaggio dal ritorno scozzese che ha portato al gol a dieci minuti dalla fine Callum McGregor, con un sinistro da fuori. Niente da fare, va avanti l’Ucraina che ora dovrà affrontare il Galles domenica a Cardiff, nella finale dei playoff, per continuare a inseguire il sogno dei Mondiali in Qatar. (Qui l’articolo completo della Redazione Sport)
Ore 06:05 – I ceceni nel cuore di Severodonetsk, la Russia sfonda a Est
Quello in Ucraina è un conflitto tradizionale dalle fasi alterne. Piccole vittorie su altrettanto piccoli fronti, rovesci, ritirate. Solo il tempo potrà misurare le conseguenze strategiche, non per caso qualche studioso ha invitato a guardare a oltre l’estate, a non soffermarsi sulle singole battaglie pur importanti. I russi, abbassando l’asticella degli obiettivi, hanno conquistato una buona fetta del Donbass. L’ingresso dei ceceni nel cuore di Severodonetsk è il simbolo doloroso. Gli ucraini, a loro volta, hanno resistito smentendo le previsioni più nere, comprese quelle dell’intelligence americana. È un momento favorevole all’aggressore, le divagazioni della propaganda non possono nasconderlo ma al tempo stesso siamo nel mezzo di una lotta d’attrito dove conta «per quanto»: ossia per quanto tempo i duellanti riusciranno a determinare cambiamenti rilevanti. (Qui l’articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio con il punto militare sulla guerra)
Ore 06:01 – Wall Street Journal: centinaia di diserzioni fra i russi
Centinaia di soldati russi sono scappati dalla guerra in Ucraina o si sono rifiutati di prendervi parte nella battute iniziali dell’invasione. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali le diserzioni e i rifiuti a intervenire mettono Mosca in difficoltà su come punire i soldati che si sono tirati indietro. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che la Russia non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le chance di presentare accuse penali contro i disertori.
Ore 06:00 – Finlandia, la delusione per i tempi per l’ingresso nella Nato
È stata una primavera drammatica in Finlandia, per quanto riguarda le decisioni sulla sicurezza e sulla politica estera, racconta il ministro degli Esteri Pekka Haavisto durante un incontro con un gruppo di giornalisti dell’Europa meridionale, fra cui il Corriere della Sera. Haavisto, 64 anni, è stato il primo candidato dichiaratamente gay alla presidenza della Finlandia, persa due volte — nel 2012 e nel 2018 — contro Sauli Niinistö, l’attuale capo di Stato con il quale, secondo la costituzione, condivide la responsabilità di politica estera. Esponente dei verdi, in passato non era fra i sostenitori dell’adesione alla Nato, approvata soltanto dal 30% della popolazione, a parte due brevi picchi dopo le guerre della Russia — con cui la Finlandia condivide un confine di 1.300 chilometri e da 70 anni cerca di mantenere rapporti pragmatici — in Georgia nel 2008 e poi in Crimea nel 2014. Tutto, però, è cambiato all’alba del 24 febbraio, quando le truppe di Putin hanno varcato il confine con l’Ucraina. «Quella mattina, la gente in strada a Helsinki mi fermava chiedendomi se, nonostante abbiamo un esercito molto forte, saremmo stati in grado di rispondere da soli a un attacco chimico o nucleare, oppure se avremmo avuto bisogno di più muscoli», ricorda Haavisto. «Penso che la risposta sia più muscoli, e cooperazione». (Qui l’articolo completo)
Ore 05:44 – Severodonestsk, i civili si rifugiano nei sotterranei dell’impianto chimico
A Severodonetsk molti civili cercano riparo nei sotterranei dell’impianto chimico Azot, che si trova in una zona bombardata dai russi. Lo ha riferito il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Gaidai. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito una «follia» bombardare «alla cieca» l’area.
Ore 05:43 – 5 feriti negli attacchi missilistici nella regione di Leopoli
«Un missile ha colpito il tunnel ferroviario di Beskydy nei Carpazi», ferendo almeno «5 persone, che non sono in pericolo di vita». Lo ha confermato su Telegram il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko, riferendosi alle esplosioni udite in serata nella regione di Leopoli e denunciando il «tentativo di interrompere le forniture occidentali di armi e carburante all’Ucraina».
Ore 05:42 – Orban blocca ancora il pacchetto sanzioni e slitta l’ok Ue
Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione degli ambasciatori Ue che doveva dare il via libera formale al sesto pacchetto di sanzioni. Questa volta, dopo la questione dell’embargo al petrolio, l’Ungheria del premier Orban ha bloccato l’approvazione delle misure perché si oppone all’inserimento del patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill nella lista nera delle persone sanzionate. Gli ambasciatori dei 27 Stati membri presso l’Ue dovranno convocare un nuovo incontro. È quanto si apprende da fonti diplomatiche.
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