2 Giugno, Blinken agli italiani: “Condividiamo gli stessi valori di libertà e democrazia”. Oggi la parata delle Forze armate in via dei Fori Imperiali
ROMA. È la festa del 2 Giugno, quella che doveva rappresentare il ritorno alla «quasi» normalità dopo le strette della pandemia, invece è una cerimonia segnata dalla drammatica guerra in Ucraina. Sergio Mattarella ha invitato ieri sera al Quirinale le alte cariche dello Stato e il corpo diplomatico, ma senza il tradizionale ricevimento nei giardini del Palazzo. Assenti – perché non invitati – gli ambasciatori russo e bielorusso. L’Italia condivide infatti la decisione dell’Ue dei primi di maggio – presa proprio durante la riunione dei diplomatici – che prevede diverse misure, tra cui quella – dopo l’invasione dell’Ucraina – di non coinvolgere le rappresentanze in occasione delle feste nazionali e interne.
Mattarella neanche sfiora le polemiche suscitate dal «quasi» viaggio a Mosca di Matteo Salvini, ma invita tutti – visti i «gravi pericoli comuni» – a superare «ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione». A fronte dunque del conflitto, che il presidente definisce «di stampo ottocentesco», Mattarella ha pronunciato con severità un discorso intenso partito dai valori della nostra Costituzione che «ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno al ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali». Mattarella richiama alla «responsabilità» nel momento in cui «l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata». La condanna dell’aggressione è ancora una volta dal Quirinale ribadita con fermezza, ma è altrettanto chiara deve essere la posizione del nostro Paese «convintamente impegnato nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina».
Le cerimonie di oggi
Oggi è in programma la
parata delle Forze armate in via dei Fori Imperiali, la prima dopo lo
stop dovute alle restrizioni per il Covid. Il presidente salirà prima al
Vittoriano per deporre la corona d’alloro con nastro tricolore al
Milite Ignoto, per poi passare in rassegna i reparti schierati e
assisterà alla tradizionale Parata Militare dalla tribuna presidenziale
di via dei Fori Imperiali. Nel pomeriggio non ci sarà la consueta
apertura al pubblico ma, sempre nel rispetto delle misure di prevenzione
del rischio di contagio dal Covid, l’ingresso dei Giardini del
Quirinale riguarderà categorie di persone con fragilità rappresentate
dalle associazioni a carattere nazionale. Saranno circa 2.300 gli
invitati a rappresentare l’Italia fragile ma anche quella che nelle
difficoltà si è messa in gioco, prestando la propria opera per l’intera
comunità.
Garavini: «Democrazia e amicizia tra i popoli antidoto contro le guerre»
«Libertà
e pace sono valori fondanti della Repubblica italiana e dell’Unione
Europea – dichiara la senatrice Laura Garavini, vicepresidente della
commissione Esteri – ma gli eventi storici che hanno portato a questo
patrimonio democratico, di cui oggi noi possiamo godere, ci insegnano
che non dobbiamo darlo per scontato». «Il nostro atteggiamento
quotidiano – prosegue – deve essere improntato a tutelare le conquiste
di chi ha combattuto contro l’oppressione nazifascista. Altrimenti la
celebrazione del 2 giugno diventa un puro esercizio retorico». Garavini
ricorda che «in queste ore assistiamo al ripresentarsi di un conflitto
bellico proprio sul continente europeo». Quindi, «in un momento così
drammatico, c’è ancora più bisogno di ribadire con forza come il futuro
dell’Italia e dell’Europa sia saldamente ancorato ai principi di
democrazia, libertà e amicizia tra i popoli».
Il messaggio degli Stati Uniti agli italiani
In
occasione del 76° anniversario della fondazione della Repubblica, il
segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a nome degli Stati Uniti
d’America, scrive al nostro Paese: «In questo giorno, l’Italia e gli
Stati Uniti celebrano il nostro patrimonio e valori condivisi, tra cui
libertà, democrazia, stato di diritto e fiorenti legami culturali».
Milioni di americani, «rivendicano con orgoglio l’eredità e la famiglia
italiane, a testimonianza del rapporto duraturo tra le nostre due
nazioni e degli impegni reciproci che ci stanno a cuore».
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