Processo a Salvini, così vacilla la leadership del Capitano

Ma i guai di Salvini non sono soltanto legati a quelli che in maniera spregiativa vengono chiamati i «draghini». Anche alcuni tra i dirigenti più legati al segretario ci sono rimasti male a leggere i fantomatici piani di pace elaborati con Antonio Capuano, la cui identità hanno scoperto sui giornali dei giorni scorso. Il fatto è «che Matteo ci ha spiazzati, siamo sotto attacco e non ci ha dato gli argomenti per difenderci», dice un dirigente che chiede di non essere citato. A questo si aggiunga che si vota fra undici giorni e ai banchetti e ai comizi della campagna elettorale iscritti e simpatizzanti iniziano a chiedere: «Ma cosa fa Salvini?». Il manuale improvvisato prevede di deviare su argomenti locali, ma insomma «serve una linea». E questa linea «andrebbe condivisa con il partito». Il segretario attribuisce questo malessere alle dichiarazioni avventate di Capuano ed è convinto di recuperare l’appoggio dei suoi, anche scaricando il consulente campano «non autorizzato a parlare in nome della Lega». Obiettivo: ricompattare le truppe in vista dell’offensiva dei governisti. —

LA STAMPA

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