Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Johnson invia a Kiev nuovi lanciarazzi. Navi russe verso l’Africa con il «grano rubato»

Ore 07:36 – Le minacce di Putin: «Pronti ad attaccare nuovi bersagli»

(Fabrizio Dragosei) Il presidente Vladimir Putin è stato solo allusivo: se gli americani forniranno a Kiev missili a più lunga gittata, allora «mirano a prolungare il conflitto» e «dovremo trarre le adeguate conclusioni e usare i mezzi di distruzione, che abbiamo in quantità, per colpire quegli obiettivi che non abbiamo ancora toccato».

A chiarire cosa volesse dire esattamente il Capo supremo è intervenuto l’ex presidente Dmitrij Medvedev, fedele scudiero ed esegeta di Vladimir Vladimirovich.

Putin voleva far capire a chi di dovere che la Russia è pronta anche a lanciare i suoi Cruise oltre la frontiera ucraina. Ha spiegato con pazienza Medvedev a un intervistatore: «Se questi nuovi sistemi verranno usati contro bersagli in Russia, le nostre forze dovranno prendere di mira i centri dove si prendono le decisioni». Cioè? «Sia il ministero della Difesa che lo Stato maggiore ucraino. Ma bisogna capire che i centri finali di assunzione delle decisioni in questo caso purtroppo non sono nemmeno nel territorio di Kiev. Perciò siamo certamente di fronte a una minaccia che si dovrà considerare».

(Qui l’articolo integrale di Fabrizio Dragosei)

Ore 07:32 – L’ambasciatore russo, l’invito mancato al Quirinale e la «vendetta»

(Fabrizio Caccia) Il 2 giugno, per la prima volta, non è stato invitato al Quirinale e c’è rimasto male, l’ambasciatore russo Sergey Razov: «La politica è politica — ha sospirato amaro — ma in tutti questi anni io e mia moglie abbiamo assistito con grande piacere al solenne ricevimento del presidente della Repubblica italiana».

Ecco, però, che entro pochissimi giorni, l’ambasciatore offeso potrebbe già consumare la sua «vendetta»: dopo due anni di pandemia, il 12 giugno, tornerà in presenza la festa per la Giornata della Russia a Villa Abamelek, la sua residenza romana immersa in un parco di 27 ettari nei pressi del Gianicolo, con più di mille invitati, tra diplomatici, politici, addetti militari, fuochi pirotecnici e musica dell’Inguscezia, come da tradizione.

E allora attenti agli inviti: nel 2018 c’era già Matteo Salvini (con Gianluca Savoini) all’epoca ministro dell’Interno. Salvini che poi in ambasciata è diventato quasi un habitué: quattro gli incontri con Razov negli ultimi mesi accompagnato dal suo consulente Antonio Capuano per preparare il viaggio a Mosca, poi tramontato. E quest’anno?

(Qui l’articolo integrale)

Ore 07:29 – La campagna russa anti-Italia pianificata all’inizio di marzo

(Alessandro Trocino) Il dossier sui «putiniani» d’Italia è destinato ad ingrossarsi. Dopo l’articolo del Corriere di ieri, è la vicepresidente del Copasir Federica Dieni (M5S) a confermare il lavoro che il comitato sta portando avanti per mettere a punto la rete degli italiani filo Putin composta di politici, economisti, freelance, opinionisti: «Stiamo facendo gli approfondimenti sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere. Siamo in attesa di alcune risposte».

Un lavoro complesso quello del Copasir, un’indagine su tv, giornali, social network per fare chiarezza su un’eventuale minaccia «ibrida» russa che tenterebbe di influenzare il dibattito nei Paesi occidentali con propaganda, disinformazione e fake news.

Sulla questione tornano oggi, con un nuovo articolo, Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni: «L’attacco del ministero degli Esteri di Mosca all’Italia per la “violazione dei diritti dei cittadini russi” era stato pianificato già dagli inizi di marzo, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina. Una campagna di disinformazione che ha due obiettivi: denunciare la “russofobia” e dimostrare che “le sanzioni contro la Russia danneggiano soprattutto i Paesi che le applicano”».

Trovate il loro articolo qui.

Ore 07:18 – Putin e l’arma dei migranti

Vladimir Putin nega ogni responsabilità; ma è chiaro come l’invasione da lui lanciata contro l’Ucraina, e il blocco dei porti di Kiev, abbiano scatenato una vera e propria «guerra del grano», con le derrate alimentari bloccate in Ucraina usate come arma di ricatto per il mondo.

Il Dataroom di Francesco Battistini, Milena Gabanelli e Massimo Sideri spiega esattamente come questa arma venga impiegata.

Anzitutto, i fatti: prima della guerra, l’Ucraina utilizzava per il 95% delle esportazioni i porti di Mariupol, Berdiansk, Kherson e Odessa. Ora, naturalmente, non può più.

Il blocco dei cereali ucraini ha aperto la porta a nuovi acquirenti di grano russo fuori dall’Europa. Lo scorso marzo, a guerra già iniziata, la Russia ha incrementato del 60% le esportazioni di grano. Grano suo e rubato agli ucraini. E rivenduto a prezzo maggiorato, vista la carenza nel mercato.

Ma c’è un’altra conseguenza di questa crisi.

«In tutto il Maghreb, i prezzi agricoli stavano già aumentando molto prima dell’invasione russa dell’Ucraina dice il ministro del Bilancio del Marocco, Fouzi Lekjaa, a causa di siccità, costi del carburante e carenza di concimi. Lo scenario drammatico in Africa non si è ancora verificato, ma presentarlo già come esploso rischia di innescare l’emigrazione di massa come è accaduto nel 2011.Uno spostamento che si andrà ad aggiungere a quello ucraino e che l’Europa non sarà in grado di reggere. Lo scenario migliore per Putin, e forse parte della sua strategia: utilizzare la leva alimentare per destabilizzare. Ci aveva già provato ammassando migranti al confine con la Bielorussia. Gli era andata male. Di certo non ha nessuna pietà per quei 41 milioni di persone già sull’orlo della fame, che non contano niente perché non avendo i soldi per pagare lo scafista o il trafficante, non potranno mai spostarsi. A loro non manda nemmeno un chicco del suo raccolto».

(Il Dataroom è qui)

Ore 06:06 – La Casa Bianca sostiene sforzi Italia per stop guerra

L’amministrazione Biden sostiene gli sforzi dei suoi alleati e partner, compresa l’Italia, per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha riferito all’Ansa un portavoce della Casa Bianca, rispondendo alla domanda su come il governo Usa considera la proposta italiana in quattro punti per il cessate il fuoco in Ucraina e per mettere fine al conflitto attraverso un accordo negoziato.

Ore 05:26 – Allerta Usa, navi russe in movimento con «grano rubato»

Gli Stati Uniti hanno allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, che navi russe piene di quello che un cable del dipartimento di Stato americano definisce «grano ucraino rubato» potrebbero essere dirette verso di loro, ponendo il dilemma di cosa fare: beneficiare di possibili crimini di guerra e dare un dispiacere al potente alleato occidentale o rifiutare il grano a buon mercato in un periodo in cui il suo prezzo sta impennandosi e centinaia di migliaia di persone sono affamate. Un dilemma che, secondo alcuni esperti contattati dal New York Times, lascerà solo la seconda scelta a molti di questi Paesi, sia per il grande numero di persone sull’orlo della carestia sia per la loro forte dipendenza dall’acquisto di armi russe. Il cable diplomatico americano identifica per nome tre cargo russi sospettati di trasportare il grano. L’allarme lanciato da Washington rinforza le accuse del governo ucraino secondo cui Mosca ha rubato sino a 500 mila tonnellate del suo grano, per un valore di 100 milioni di dollari, trasferendolo nei porti in Crimea e poi caricandolo sulle navi.

Ore 01:18 – Regno Unito conferma invio lanciarazzi a Kiev

Il Regno Unito fornirà all’Ucraina lanciarazzi con un raggio di 80 chilometri per contrastare l’offensiva russa. Lo ha annunciato il ministero della Difesa. Questi sistemi M270 MLRS «aumenteranno significativamente le capacità delle forze ucraine», ha affermato il ministero in una nota. La decisione è stata presa in «stretto coordinamento» con Washington. «Se la comunità internazionale mantiene il suo sostegno, l’Ucraina può vincere», ha osservato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. «La strategia della Russia sta cambiando e anche il nostro sostegno deve cambiare», ha aggiunto, sottolineando che le nuove armi consentiranno agli ucraini «di proteggersi meglio dall’uso brutale dell’artiglieria a lungo raggio, che le forze di Putin hanno utilizzato indiscriminatamente per radere al suolo le città». Il sostegno militare del Regno Unito all’Ucraina è stato finora di oltre 750 milioni di sterline.

Ore 00:46 – Ucraina: governatore, 60% oblast Zaporizhzhia in mano russa

Quasi il 60% dell’oblast di Zaporizhzhia è occupato dalle truppe russe: lo afferma il governatore Oleksandr Starukh, citato dal Kyiv Independent. Parlando ieri con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita nella regione sudorientale, Starukh ha spiegato che i russi hanno distrutto oltre 2.700 siti infrastrutturali nell’oblast e che 77 tra città e villaggi della regione sono senza elettricità a causa dei combattimenti.

Ore 22:01 – Cieli chiusi: Lavrov cancella la visita a Belgrado

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov è stato costretto ad annullare una sua visita programmata in Serbia dopo che una serie di Paesi dell’Europa dell’Est non ha concesso il passaggio al suo aereo. A chiudere i cieli sono stati la Bulgaria, la Macedonia del Nord e il Montenegro. Belgrado ha mantenuto in questi mesi una linea di fedeltà al Cremlino.

Ore 20:11 – Kiev: in 5 giorni i russi cercheranno di radere al suolo il Lugansk

Nei prossimi cinque giorni, i russi cercheranno di radere al suolo la regione di Lugansk. «Non hanno altre tattiche, non possono combattere altrimenti». Così il governatore Sergey Gaidai, come riporta Unian. Secondo lui, l’evacuazione da Severodonetsk è attualmente impossibile. «Circa 15.000 persone rimangono in città. 98 persone sono state salvate oggi da Lysychansk », ha spiegato Gaidai. «Ci aspettiamo nel prossimo futuro che tutte le riserve a cui i russi hanno accesso, tutte le attrezzature , tutto il personale sarà incaricato» di prendere il Lugansk. Dal 2014, spiega, quando la Russia occupò parte del Lugansk, Severodonetsk era un centro regionale e «per i russi sarà una vittoria che potrà essere “venduta” ai soldati e alla popolazione», ha detto Gaidai.

Ore 20:10 – Zelensky visita truppe al fronte a Zaporizhzhia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi ha visitato oggi Zaporizhzhia, dove ha incontrato gli sfollati di Mariupol. Lo ha riferito il vice capo dell’ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko, secondo Ukrinfom. Durante la visita nella regione, il leader di Kiev ha anche ispezionato alcune postazioni di rilievo dell’esercito. «Voglio ringraziarvi per il vostro grande lavoro, per il vostro servizio, per aver protetto tutti noi, il nostro Stato. Grazie a tutti», ha detto Zelensky ai militari.

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Zelensky nel Donetsk (Ap)

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