Carte di credito, raffica di denunce: pagamenti con il Pos, qual è il rischio
Molto critica pure Confcommercio: «Non si può pensare», scrive in una nota l’associazione guidata da Carlo Sangalli, «di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni, quello che serve per raggiungere l’obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti».
Ma le critiche non arrivano soltanto dalle categorie. «Quella della lotta alla evasione fiscale è una bufala per coprire l’ennesimo regalo alle banche», dice Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento imprese di Fratelli d’Italia, «visto che i responsabili dei circuiti Bancomat, Visa, Mastercard e American Express in Italia durante una audizione sul decreto Fiscale alla Camera», hanno già fatto sapere che «non ci sono i margini per ridurre i costi delle commissioni».
Sul fronte opposto le associazioni dei consumatori affilano le armi.
«Pronti a una raffica di denunce contro gli esercenti scorretti», fa sapere il Codacons, ricordando che saranno interessati dalla «novità numerose figure professionali: artigiani come falegnami, fabbri e idraulici; ristoratori e baristi; negozianti e ambulanti; notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, dentisti e professionisti in genere». Meno minacciosa ma ugualmente determinata l’Unione nazionale consumatori che per bocca del suo presidente Massimiliano Dona annuncia: «Vigileremo sulla corretta applicazione dell’obbligo di accettare i pagamenti elettronici tramite Pos, pronti a segnalare i trasgressori».
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