Volete anticipare il Tfr? Tutto quello che c’è da sapere
Le motivazioni che rendono legittima la richiesta di anticipo del Tfr sono pure disciplinate dalle norme e prevedono necessità specifiche. Se ne può fare richiesta per sostenere spese sanitarie oppure per acquistare la prima casa (anche per i figli del dipendente). Queste condizioni però possono cambiare in base ad accordi sindacali diversi o in base al contratto collettivo nazionale di lavoro.
Sono quindi esclusi un ampio spettro di motivi per i quali chiedere l’anticipo del Tfr, tra i quali rientrano – se non diversamente stabilito – le spese di ristrutturazione di un immobile, la formazione e i problemi economici anche gravi.
Il lavoratore deve presentare al datore di lavoro una richiesta scritta e, in ogni caso, può farne soltanto una durante tutta la durata del rapporto di collaborazione con l’azienda. Nella richiesta devono essere specificati sia i motivi per il quali si necessita l’anticipo del Tfr sia l’importo desiderato. Il datore di lavoro deve comunicare in forma scritta l’accettazione della richiesta del lavoratore.
Ulteriori restrizioni e trattamento fiscale
Il lavoratore che sottostà a un regime di cessione del quinto o a un pignoramento non può chiedere l’anticipo del Tfr, giacché diventa garanzia del debito contratto. Allo stesso modo le aziende che hanno attivato lo stato di cassa integrazione a causa di una crisi non possono concedere anticipi del Tfr.
L’anticipo del Tfr rientra nei canoni della tassazione separata e non è assoggettato ai contributi. Quando il rapporto di lavoro sarà definitivamente cessato l’azienda effettuerà il calcolo delle imposte dovute dal lavoratore, tenendo conto di quelle già versate al momento in cui ha ricevuto l’anticipo.
Il Tfr in busta paga, facciamo chiarezza
L’articolo 1 della Legge 190/2014 sanciva che i lavoratori privati con un’anzianità di almeno sei mesi potessero ottenere in busta paga un anticipo del Tfr. Un meccanismo che prevedeva quindi di potere incassare mensilmente la quota parte di Tfr di propria competenza. A partire dal mese di luglio del 2018 questa eventualità è definitivamente decaduta, così come stabilito con il messaggio Inps 2791 del 10 luglio 2018.
Il Tfr dei dipendenti pubblici sottostà a logiche diverse, ne abbiamo parlato qui.
IL GIORNALE
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