Gas, il governo si prepara all’emergenza. Una stretta sui ministeri per il Pnrr

Lo ha confermato un confronto fra sei di loro davanti al pubblico del Meeting. C’erano fra gli altri l’emiliano Stefano Bonaccini, il lombardo Attilio Fontana, il ligure Giovanni Toti. Con un però: pur con sfumature diverse, ciascuno di loro ha chiesto modifiche operative al piano, questione oggetto del discorso di sabato alla platea di Rimini da parte del commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni. Lo chiede il leghista Fontana – «se c’è la disponibilità da parte dell’Unione, chiediamo si possano prendere in considerazione» – con qualche cautela in più Bonaccini: «Qualche modifica probabilmente va fatta ma attenti a non cambiare in corsa e a rimanere vittime di noi stessi». Toti insiste sui ritardi ormai evidenti nelle procedure di assegazione degli appalti: «Il problema è realizzare le infrastrutture, e in fretta. I tempi non sono indifferenti, perché se ci si mette troppo le strutture potrebbero essere inutili». È una delle questioni di cui discuterà Garofoli con i ministeri la prossima settimana: nei piani di Palazzo Chigi la soluzione è la struttura di supporto tecnico costituita fra Invitalia e Cassa depositi e prestiti. Prima che per la politica, il piano delle riforme è una sfida titanica per l’elefante burocratico italiano.

LA STAMPA

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