Elezioni politiche 2022, ultime notizie | Letta: «Basta stage gratuiti, il lavoro si paga» Meloni: «Fare la cameriera mi è stato utile»

Ore 15:25 – Sicilia: «Chinnici candidata, non volto le spalle a elettori»

«Non volterò le spalle agli elettori, quelli che hanno votato alle primarie e anche i tantissimi altri che sono pronti a sostenermi riponendo, di questo sono certa, precise aspettative nella mia storia, dandomi una consegna di responsabilità della quale, nel mio ruolo guida, intendo essere garante». Lo afferma Caterina Chinnici accogliendo la nuova proposta avanzata dai vertici del PD per la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. «Metto nuovamente a disposizione il mio amore per la Sicilia, il mio impegno – aggiunge – nella consapevolezza che il percorso prospettato è ora più difficile».

Ore 15:10 – Conte: «Meeting non ospita M5s, scomodi per sistema»

«Oggi al Meeting di Rimini non è stata ospitata la voce del Movimento 5 Stelle. C’era invece una sfilata di politici che fanno finta di litigare in pubblico e poi intorno ad un tavolo trovano sempre l’accordo. Poi ci siamo noi, diversi da loro. Siamo scomodi per un certo sistema che vuole escluderci e oscurarci. Come le persone che difendiamo: lavoratori, giovani e piccole imprese non garantiti e tutelati da nessuno. #dallapartegiusta». Lo scrive su Facebook il presidente del M5s, Giuseppe Conte, pubblicando una foto della riunione dei leader politici prima dei loro interventi al Meeting.

Ore 14:16 – Tajani: «Meno tasse per la crescita. Reddito di Cittadinanza idea completamente sbagliata»

Antonio Tajani (Fi) concorda con Letta e Meloni sulla detassazione del lavoro, per poi attaccare il reddito di cittadinanza: «In troppi potendo godere di questi soldi chiedono di lavorare solo in nero. Non sono giusti 1.200 euro mensili in questo modo, cifre più alte di un poliziotto o di un insegnante. Il principio è completamente sbagliato. Chi può deve lavorare, chi non può deve avere i sostegni adeguati».

Ore 14:08 – Le quattro proposte di Salvini per il lavoro: «Quota 41, flat tax, via il Reddito di Cittadinanza e detassazione degli straordinari»

Anche il leader della Lega Matteo Salvini affronta a Rimini il tema del lavoro e propone quattro idee per rilanciare il mondo dell’occupazione in Italia per favorire imprese e famiglie: «Detassare gli straordinari, togliere il reddito di cittadinanza, flat tax e riforma delle pensioni, azzerando definitivamente la legge Fornero, approvando con i sindacati quota 41, con la facoltà di scegliere per milioni di lavoratrici e lavoratori».

Ore 14:06 – Rosato (Iv): «Reddito di cittadinanza idea sbagliata. Occorre uscire dalla cultura dell’assistenzialismo»

Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, attacca il reddito di cittadinanza sul palco del Meeting di Rimini: «Idea completamente sbagliata, basta con l’assistenzialismo. Privarsene non significa lasciare indietro i più deboli».

Ore 13:58 – Meloni: «Problema non è salario minimo, ma la tassazione sul lavoro. Mi ha insegnato più fare la cameriera che stare in Parlamento»

Al Meeting di Rimini Giorgia Meloni interviene sul tema del lavoro: «Il salario minimo di per sé non è una soluzione, senza affrontare seriamente il tema del cuneo fiscale. Il vero problema è rappresentato dalla tassazione. Serve un sistema unico di ammortizzatori sociali. Migliorare le condizioni dell’impiego migliorano di riflesso quelle della società. Ogni lavoro è dignitoso, per questo dobbiamo tutelarlo. Fare la cameriera mi ha insegnato più dello stare in Parlamento».

Ore 13:54 – Letta: «Reddito di Cittadinanza va cambiato. Basta stage gratuiti per i giovani»

Il segretario dem Enrico Letta ribadisce l’importanza di cambiare il reddito di cittadinanza, sottolineando la necessità di una nuova misura contro la povertà. «Per esempio dobbiamo portare avanti la riduzione dell’imposizione fiscale, soprattutto per chi lavora. Troppi giovani mi hanno chiesto all’estero per quale motivo debbano tornare in Italia. La maggior parte degli stage sono gratuiti, questa cosa non è più ammissibile».

Ore 13:47 – Di Maio: «Due milioni di ragazzi non studiano né lavorano, ma non abbiamo esperti per le nuove competenze»

Al Meeting di Rimini Luigi Di Maio sui giovani: «Sono oltre due milioni i ragazzi che in Italia non studiano e non lavorano, ma allo stesso tempo in materie come la cybersecurity e le nuove competenze ci mancano adeguate figure professionali, dobbiamo risolvere questo problema».

Poi sul reddito di cittadinanza: «I centri per l’impiego hanno fallito, il sistema va completamente rivisto. Argomento che però, come per i comparti aziendali e industriali, va affrontato a livello europeo, come i salari equi».

Ore 13:42 – Letta: «Stipendio docenti come la media europea entro la fine della legislatura. Obbligo scolastico fino alla maturità»

«In cinque anni i nostri insegnanti saranno pagati come la media europea. Questo è ciò che prevediamo per il nostro programma per la prossima legislatura. Un impegno importante che ci siamo presi tutti. Poi porterei l’obbligo scolastico fino alla maturità. Sullo sporto posso solo dire sia un valore importante per tutti, non solo per i giovani. Estenderei il programma Erasmus anche alle scuole superiori, pagato dal sistema complessivo, non a carico delle famiglie». Così il segretario dem Enrico Letta al Meeting di Rimini.

Ore 13:38 – Lupi: «Riconoscere la dignità del lavoro agli insegnanti. All’estero sono più valorizzati»

Maurizio Lupi (Nci), sposta l’attenzione sui docenti, ricalcando il tema della scuola. «Teniamo conto che i nostri insegnanti sono valorizzati meno che negli altri Paesi. Invece dare dignità al lavoro, come all’educazione, sono punti di partenza fondamentali, anche per la natalità nel nostro Paese.

Ore 13:31 – Meloni sulla scuola: «Borse di studio e valore ai voti. Serve un “liceo per il Made in Italy”. Più sport per un corretto stile di vita»

»Anche Giorgia Meloni (Fdi) interviene sul tema dell’istruzione: «La scuola italiana è diventata una macchina per le disuguaglianze. Al momento sono favorite solo le famiglie che hanno di più. ormai a tutti spettano determinati riconoscimenti, lasciando da parte il merito. Uguaglianza e meritocrazia devono invece camminare insieme. Non dobbiamo più essere la società che ignori la disponibilità al sacrificio. Servono borse di studio, sport e onore al merito, sulla base dei voti ottenuti agli esami, anche la stessa maturità. Serve un liceo per il “Made in Italy” invece del reddito di cittadinanza».

Ore 13:25 – Rosato: «I volontari non possono bastare. Per scuola e sanità fondamentali sussidiarietà e riforme»

Ettore Rosato (Iv) al Meeting di Rimini: «Riformare le università costa in termini di popolarità. Il sistema scolastico e sanitario necessitano della sussidiarietà , altrimenti non funzionerebbero. Non è una questione ideologica. Volontariato in Italia è fondamentale, il terzo settore vale 5 milioni di persone, ma da solo non può bastare, altrimenti non sarà possibile alcun salto di qualità».

Ore 13:21 – Salvini: «Potenziare il rapporto tra scuola e lavoro. No al numero chiuso, la selezione si fa poi. Libri scolastici gratis per tutti»

Il leader della Lega Matteo Salvini al Meeting di Rimini torna sul tema della scuola e dell’istruzione: «Va avvicinata per programmi e organizzazione al mondo del lavoro. Fino a questo momento sono stati due mondi troppo lontani, invece la formazione tecnica, come quella universitaria, sono fondamentali. Una vergogna che i medici vadano cercati a Cuba e nelle Filippine. Io guardo al metodo francese. Basta test a quiz, io contro il numero chiuso, libri scolastici gratis per tutti. La selezione non si fa prima».

Ore 13:10 – Tajani: «Il tetto al gas va fatto, ma serve anche il nucleare. Aiuti a scuole non statali, non dobbiamo decidere noi quale istruzione dare ai nostri figli»

Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, al Meeting di Rimini sottolinea l’importanza dell’intervento dello Stato a supporto dei più deboli, ricordando la necessità, sul fronte dell’energia, per aiutare le imprese e le famiglie, della «necessità sia del tetto ai prezzi del gas, sia del nucleare. Due elementi attualmente imprescindibili per l’Italia».

Poi un riferimento al tema dell’istruzione: «Anche le università e il mondo della scuola necessitano una riforma, affinché ogni famiglia sia sempre libera di scegliere, tra un istituto statale e uno che non lo è. Troppe scuole non statali hanno chiuso perché strangolate da una politica ostile. Non dobbiamo decidere noi quale tipo di istruzione dare ai nostri figli».

Ore 13:03 – Salvini: «La vita va sempre difesa. L’Italia ha bisogno di energia pulita ma anche del nucleare»

Al Meeting di Rimini il leader della Lega Matteo Salvini sottolinea il valore della vita, sostenendola in ogni sua forma: «Va dato un sostegno alla vita, dall’inizio alla fine, a chiunque voglia difenderla, soprattutto per le donne che vogliono continuare la gravidanza, senza avere le risorse economiche necessarie. Su questo dobbiamo intervenire. Secondo lo stesso discorso, per me la droga è morte. Magari i giovani non mi voteranno oggi, ma lo faranno domani, perché su queste battaglie non cambierò mai idea, esperienze che raccolgo dai territori e cerco ogni giorno di trasformare in proposta politica».

Poi un riferimento all’energia: «Serve energia pulita sì, ma in questo momento occorre anche il nucleare. L’Italia non può farne a meno».

Ore 12:58 – Rosato (Iv) al Meeting di Rimini: «Partiti e leadership fondamentali per esercitare la democrazia»

Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, al Meeting di Rimini evidenzia la necessità di riformare il Paese: «La Costituzione in molti passaggi non è più adeguata al presente, mentre partiti e leadership sono fondamentali per esercitare la democrazia. Si fanno sulle strade e nelle piazze. Affinché siano delle vere comunità politiche. Sulla base di queste premesse è nato il governo Draghi, per affrontare dei problemi di estrema rilevanza con uno spirito di unità nazionale, tralasciando gli interessi di parte».

Ore 12:52 – Meloni contro le liste bloccate: «L’unica a battermi per la partecipazione: preferenze e presidenzialismo sono le mie proposte»

Anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni prende parte all’incontro del Meeting di Rimini, sul rapporto tra società e politica: «Dieci anni fa ho creato un partito con sedi sul territorio, per far partecipare le persone attivamente, non in una piattaforma online. Sono stata l’unica ad avere il coraggio di proporre le preferenze, affinché gli elettori scelgano i propri candidati. Stesso discorso per il presidenzialismo, perché la partecipazione è sinonimo di stabilità. Questa modifica costituzionale sarebbe molto utile».

Poi torna sull’energia: «Sì al tetto dei prezzi europeo, ma l’Ue finora è stata distratta».

Ore 12:47 – Lupi: «Il Parlamento deve tornare a essere il centro degli interessi della comunità»

Il leader di Noi con l’Italia Maurizio Lupi interviene al Meeting di Rimini: «La politica è la forma più alta di partecipazione alla vita sociale. Fondamentale però interloquire sempre con le diverse parti della società, le realtà imprenditoriali e locali. Questa è la sfida della politica oggi, rappresentare gli interessi di tutti, ognuno con la propria diversità. Governo Draghi un’ottima prova di collaborazione per il bene comune».

Ore 12:41 – Letta: «Il mio nome non è nel simbolo, una scelta che rivendico. Il Pd è una comunità»

Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta al Meeting di Rimini ribadisce il problema dell’energia elettrica e dei rincari: «Oggi gas ed energia elettrica vengono accoppiate e messe insieme, una stortura del mercato che richiede un nuovo regolamento, un prezzo amministrato. Intervento immediato per prezzi dalla soglia più bassa per aiutare le famiglie e le imprese. Altrimenti la Russia ci può strangolare.

Poi un riferimento politico: «Il mio nome non c’è nel simbolo, perché siamo una comunità. A differenza degli altri partiti questa è una scelta che rivendico, affinché si possa preservare sempre la centralità del Parlamento e la salute della nostra democrazia».

Ore 12:18 – Di Maio: «Costi insostenibili, regolamento europeo per tetto al prezzo del gas»

Il leader di Impegno Civico Luigi Di Maio sul palco del Meeting di Rimini dedica un pensiero agli imprenditori: «Stanno soffrendo problemi inediti, come il costo dell’energia. Per le bollette occorre assolutamente un tetto ai prezzi a livello europeo. Per questo Draghi non doveva cadere. Non possiamo perdere più tempo, altrimenti si gioca con la vita delle imprese e delle famiglie. Non si può fare tutto questo senza l’Europa, altrimenti saremmo degli illusi».

Ore 11:41 – I leader si incontrano al Meeting di Rimini. Sul palco Di Maio, Letta, Meloni, Salvini, Tajani e Lupi. La diretta

In diretta dal palco del Meeting di Rimini l’incontro con i leader politici moderato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana.

Ore 11:38 – Conte: «Vecchia politica e impresentabili: non saremo foglia di fico del Pd. Schifani? Un’offesa»

I motivi che hanno portato alla rottura dell’alleanza col Pd in Sicilia: hanno tradito in un solo mese un lungo percorso fatto insieme. A Roma ha scelto l’agenda Draghi rinnegando le lotte sociali e per l’ambiente, abbandonando un programma essenziale per risolvere le urgenze del Paese. Poi, i dem hanno tentato di scaricare su di noi la colpa di tutte le calamità nazionali puntando sul fatto che sotto quest’urto saremmo spariti a livello nazionale e in Sicilia avrebbero sfruttato ancor meglio i nostri voti». Lo spiega Giuseppe Conte, intervistato dal sito Live Sicilia, aggiungendo che la candidatura di Schifani è un’offesa alla regione.

Ore 11:28 – Patuanelli: «Alleanza con il Pd possibile se si supera agenda Draghi»

«Se l’agenda del Pd sarà ancora l’agenda Draghi, noi riteniamo sia insufficiente per dare risposte al paese. Se il Pd dopo le elezioni, prima delle elezioni, fra due anni, si renderà conto invece che il Paese ha bisogno di risposte diverse, noi ci saremo. Bisogna fare le cose che servono agli italiani, non solo un’alleanza sulla carta. Il problema non è con chi siamo, ma per fare cosa». Così Stefano Patuanelli (M5s) su Radio Capital.

Ore 11:21 – Di Maio sul gas: «Tetto ai prezzi misura urgentissima»

«Anche stamattina il prezzo del gas continua a salire. È urgentissimo approvare un tetto massimo europeo al prezzo del gas. Su questo finora c’è stata troppa ambiguità da parte del centrodestra: non capisco cosa abbiano contro». Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico Luigi Di Maio, a margine del Meeting di Rimini.

Ore 11:11 – Salvini: «Il problema non è il video di Meloni, ma gli stupri»

Matteo Salvini torna difendere la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sul video dello stupro di Piacenza pubblica sulla propria pagina Facebook. «Il problema non è il video condiviso ma lo stupro. C’è evidentemente un problema educativo. Più che preoccuparsi dei video o dei tweet dobbiamo preoccuparci di come prevenire queste vicende, il problema sono le violenze».

Così il leader della Lega dal Meeting di Rimini, che nel frattempo annuncia una piattaforma tra i sindacati e il suo partito per azzerare la legge Fornero, mentre ribadisce che gli italiani voteranno indifferentemente dalle posizioni degli altri Stati, che sia Russia, Cina, Francia o Nuova Zelanda, lasciando come unica priorità del suop partito il lavoro e la flat tax.

Ore 10:57 – Calenda: «La proposta di Berlusconi? Una comica»

Il leader di azione Carlo Calenda rilancia un tweet di Luigi Marattin, che definiva «comica» la proposta del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. «Esiste già l’imposta sulla prima casa al 2%», aveva scritto il responsabile economico di Italia Viva e presidente della Commissione Finanze della Camera.

Ore 10:48 – Letta: «Pd partito dei buoni sindaci»

«L’esperienza di governo dell’Emilia-Romagna, con la larga maggioranza a Bonaccini, ci dimostra che l’alleanza del campo democratico e riformista è non solo possibile, ma necessaria per l’interesse e per il bene del paese. Si tratta della prima regione per crescita e per export, siglando accordi chiave come il patto per il clima e per il lavoro con università sindacati e imprese». Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta.

Nel video le cinque proposte del segretario Dem contro il caro bollette.

Ore 10:40 – Renzi: «Duello Letta-Meloni? Litigano per legittimarsi»

«Meloni e Letta pensano di legittimarsi reciprocamente litigando sul concetto di devianze. Noi invece facciamo proposte serie su inflazione, energia, geopolitica, cultura, sostenibilità. C’è chi litiga sul niente. E poi c’è Italia sul Serio e Terzo Polo». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi.

Ore 10:34 – Boccia: «Un errore del M5S rompere in Sicilia»

«Ho già detto a Conte che rompere il patto delle primarie è stato un grave errore che gli elettori siciliani non dimenticheranno. È già successo in questi anni: in Emilia-Romagna, in Campania, in Puglia il Movimento non ha avuto la forza di sostenere l’unità dei progressisti e abbiamo dovuto vincere anche per loro. Oggi però fanno un favore a una delle peggiori destre della storia italiana». Così Francesco Boccia, responsabile Enti locali nella segreteria del Pd.

Ore 10:27 – Bonelli su Calenda: «Comportamento da bambino capriccioso. L’allontanamento dalla coalizione è colpa del suo ego»

«Carlo Calenda nel suo modo di fare politica è condizionato da un ego ipertrofico. Un problema che riguarda lui, ecco la causa dell’allontanamento di Azione dalla nostra coalizione». Così Angelo Bonelli su Rtl 102.5 quando gli viene chiesto se siano stati lui e Nicola Fratoianni la causa dell’allontanamento di Calenda dalla coalizione con il Pd. «Non ho mai avuto modo di parlare con Calenda, non l’ho mai incontrato in vita mia, vedevo solo dai giornali che ogni mattina mi attaccava in malo modo. Una volta mi chiamava frattaglia, accozzaglia, zattera. Quando gli ho detto di non comportarsi come un bambino capriccioso ha reagito male. Tutto questo quando viviamo una crisi sociale profonda.

Ore 10:14 – Meloni: «Ok agli aiuti di Stato, ma noi daremo anche delle regole»

“Negli ultimi anni quante volte abbiamo sentito parlare di intervento dello Stato per salvare grande imprese private? In questo nefasto decennio di governi concepiti in laboratorio dal Pd, quante volte abbiamo visto lo Stato mettere le mani nelle tasche dei cittadini per salvare le banche per esempio dalla loro gestione allegra finalizzata a riempire di prestiti mai restituiti gli amici degli amici? Voglio far chiarezza: è giusto che lo Stato tuteli il sistema produttivo e quello del credito, però quando lo Stato interviene a salvare o ad aiutare imprese con i soldi degli italiani, è il caso almeno di stabilire quali debbano essere le regole d’ingaggio». Lo dichiara in un video pubblicato su Twitter la leader di Fdi Giorgia Meloni.

Ore 09:28 – Berlusconi: «Introdurremo la tassa unica al 2% sull’acquisto della prima casa»

«Per rilanciare il mercato immobiliare e consentire a tutti di comprare una casa e anche per rilanciare l’edilizia che è un settore trainante della nostra economia, introdurremo una tassazione unica per l’acquisto della prima casa al solo 2%». Così Silvio Berlusconi che, in un video pubblicato via social, aggiunge: «Chi acquista una casa, spesso è una giovane coppia, lo fa investendo soldi sui quali ha già pagato molte tasse, non può essere gravato da nuove imposte».

Ore 09:23 – Di Maio: «Salvini vuole confrontarsi? Bene, accetto»

«Leggo che Matteo Salvini vorrebbe confrontarsi con me. Bene, accetto con grande piacere. Matteo decidi tu posto, giorno e orario, e confrontiamoci pure. Ci sono diversi temi che vanno chiariti con la massima trasparenza», così su Facebook il ministro Luigi Di Maio, leader di Impegno Civico.

Nel frattempo il ministro degli Esteri è tra i candidati in Sardegna del listino bloccato nel plurinominale per la Camera di Impegno Civico-Centro democratico, la «quarta gamba» del tavolo della coalizione di centrosinistra.

Ore 09:19 – Patuanelli: «Intesa con il Pd dopo il voto? La domanda è per fare cosa»

Intesa col Pd dopo le elezioni? «La domanda deve essere “per fare cosa”? Se l’agenda del Pd sarà ancora l’agenda Draghi riteniamo che sarà insufficiente per dare una risposta al Paese, se il Pd si renderà conto che il Paese ha bisogno di risposte diverse, noi ci siamo». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, a Radio Capital. «Ci siamo, ma sulla base di un presupposto: bisogna fare le cose che servono agli italiani, non soltanto un’alleanza sulla carta. Il problema non è con chi siamo, ma è per fare cosa».

Ore 08:47 – Casini: «Io scivolato a sinistra? Il baricentro della coalizione non sarà certo Fratoianni»

«Speravo si concretizzasse l’accordo con il leader di Azione, comunque l’atteggiamento di Letta è stato serio e coerente. Inoltre, pur con tutto il rispetto dovuto a Fratoianni, credo che il baricentro della coalizione sia in tutt’ altra direzione, come dimostrano i voti espressi dal Pd in Parlamento. Il resto sono chiacchiere o polemiche elettorali». Lo ha detto Pier Ferdinando Casini nell’intervista al Corriere di Giuseppe Alberto Falci.

Leggi qui l’intervista integrale.

Ore 08:35 – Tasse, lavoro, pensioni: i temi economici infiammano la campagna elettorale

(Enrico Marro) Tasse, lavoro, bollette, pensioni. Sono i temi economici a infiammare la campagna elettorale. In un fiorire di proposte che però trascurano i costi delle stesse e chi dovrebbe pagarli. Il centrodestra rilancia la flat tax, ovvero l’aliquota unica: del 15%, secondo la Lega, del 23% secondo Forza Italia, mentre il programma di coalizione fa riferimento alla «flat tax incrementale» cioè solo sul reddito dichiarato in più rispetto agli anni precedenti, cara a Fratelli d’Italia. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, assicura che «la flat tax riguarda i redditi fino a 70 mila euro. Non riguarda Berlusconi, come dice Calenda», il capo di Azione. Ribatte sarcastico Luigi Marattin, di Italia viva, alleata con la stessa Azione: «Ci è voluto un po’, ma finalmente la Lega ha ammesso che la loro aliquota è flat solo entro certi limiti, poi cambia, come in un normale sistema a scaglioni». Ma lo stesso Berlusconi insiste, citando l’economista americano Arthur Laffer: «L’Italia sarebbe il luogo ideale per una flat tax. Una sola aliquota e tasse mediamente più basse sono una ricetta per lo sviluppo».

Leggi qui l’articolo integrale.

Ore 08:23 – Calenda: polemiche Albertini e Pizzarotti? Due persone che stimo

«Vedo una coda di polemica su Albertini e Pizzarotti. Due persone che stimo. Semplicemente mai visti e sentiti prima di una settimana fa via sms. Anzi per essere più precisi Pizzarotti ha anche cancellato un appuntamento chiesto quattro giorni fa. Fine». Lo dice, su Twitter, il leader di Azione Carlo Calenda.

Ore 08:21 – Centrodestra, i dubbi di Berlusconi sulla leadership di Meloni

(Francesco Verderami) Forse accarezza ancora il desiderio di trovare un premier alternativo a Meloni. Ma Berlusconi conosce le regole della politica e il valore determinante dei rapporti di forza. Perciò, se il responso delle urne fosse netto, riporrebbe il disegno che continua comunque a coltivare. E che lascia trasparire dalle sue parole, se è vero che l’altroieri il Cavaliere ha detto al Tempo: «La signora Meloni ha l’autorevolezza per fare il presidente del Consiglio, così come molti altri candidati di centrodestra». Un indizio che si somma a un altro indizio, risalente alla settimana scorsa, quando ha spiegato al Foglio di continuare a ritenere il sovranismo «un’idea stupida, come stupidi sono quanti ci credono».

Per sanare quella forma di allergia verso l’alleata, che in passato si è manifestata in più occasioni, sono da tempo all’opera soprattutto gli uomini d’azienda. Con largo anticipo Confalonieri, intervistato dal Corriere, aveva aperto una linea di credito verso la leader di FdI, invitando Berlusconi «a puntare su Meloni». Il patron di Mediaset sostiene di fare «il lobbista di professione» ma è più politico di molti politici. E c’è un motivo se da mesi ripete all’amico di una vita di evitare attriti con la «signora», per non ritrovarsela ostile dopo le elezioni. Un consiglio che è (anche) nell’interesse del Biscione.

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Ore 08:18 – Le liste sono chiuse, parte la campagna elettorale

(Giulia Ricci, Adriana Logroscino, Virginia Piccolillo) Alle 20 di ieri è suonato il gong. Le liste sono ormai tutte depositate. Il caos che ha segnato la loro compilazione, assieme ai capricci dei candidati, la guerra fratricida e le esclusioni eccellenti, resteranno da monito per riflettere sugli effetti del combinato disposto della legge elettorale Rosatellum e del taglio dei parlamentari. Di sicuro nelle settimane che hanno preceduto la consegna delle liste, si è visto un po’ di tutto. Unioni (di interesse) e ripudi. Litigi e retromarce.

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Ore 07:30 – Craxi contro Craxi, la sfida in Sicilia

(Felice Cavallaro) Se parli di “derby familiare” perché lei, Stefania Craxi, si candida (anche) in Sicilia con Forza Italia, mentre il fratello Bobo prova a farsi eleggere nella stessa isola abbracciato al Pd, la ex sottosegretaria agli Esteri minaccia di chiudere la conversazione: «Basta con questa robina, anche perché sono collegi diversi, io Senato, lui Camera…». Ma nella stessa Sicilia amata da papà Bettino e su fronti opposti. Riflette e si lascia andare: «Gli auguro fortuna, pur notoriamente non condividendone le scelte. Posso solo registrare come sia irriguardoso da parte del Pd candidare Bobo in una terra dove fu eletto con il centrodestra. L’unica volta che fu eletto, se mi consente».

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