Meloni e i timori sui conti «da far tremare le vene». L’agenda Draghi non è un tabù

Per «rassicurare» i mercati si è messa in linea con Draghi, esprimendosi contro la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio. Per «rassicurare» i partner del Vecchio continente ha fatto inserire nel programma della coalizione la «piena condivisione del processo di integrazione europea». Per «rassicurare» l’alleato americano continua a sostenere la difesa dell’Ucraina. E certo poi non è che le manda a dire sulle contraddizioni dell’Occidente e dell’Unione. Sull’appoggio a Kiev, «gli Stati Uniti devono capire che difendere i valori comuni significa condividere onori e oneri». Sulla necessità di rilanciare l’Europa, «la leale collaborazione non può far venire meno la tutela degli interessi nazionali, come fanno Germania e Francia. E se l’Olanda — in pieno clima di sanzioni — ci guadagna con il prezzo del gas, per gli altri servono compensazioni».


Le posizioni di destra di Meloni
non sono cambiate, solo che oggi sono collocate dentro uno schema più istituzionale. Mentre nel partito ha rafforzato la regola del capo, dando «ordini tassativi» — racconta uno dei nuovi arrivati — sulla linea di comunicazione, «soprattutto in politica estera». Ieri ha apprezzato la dichiarazione priva di pregiudizio rilasciata sul suo conto da Hillary Clinton al Corriere. L’altro giorno si è compiaciuta per le parole di apprezzamento del presidente del Ppe Manfred Weber. «Non ci sono ostacoli ideologici internazionali», dice una fonte autorevole di FdI: «Il resto dipenderà da noi».

«Ma anche da altri», ha spiegato Meloni al suo gruppo dirigente. E per altri intende anzitutto l’Europa: o capirà che serve una svolta a fronte dei nuovi scenari economici e geopolitici o sarà condannata al declino. Può sembrare una dichiarazione ostile, in realtà la leader sovranista si aggrappa all’Ue per aggrapparci l’Italia. Un Paese da «rivoltare come un calzino» e che però va sostenuto nel rilancio: «Il Pnrr era stato progettato ai tempi della pandemia. Ma le aziende che dovrebbero varare le infrastrutture, con i costi odierni, come possono portare a compimento gli appalti?». La scommessa politica di Meloni si giocherà nel Palazzo, fuori avrà bisogno delle imprese. È a loro che si appella e non a caso nei sondaggi su base regionale FdI ha le migliori percentuali nel Nord produttivo, a partire dal Veneto. A Cernobbio andrà domani, per Londra ha sconvocato il volo di mercoledì: motivi di agenda elettorale, è la versione ufficiale.

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