Navi russe uscite dal Mediterraneo ora dirette verso il Regno Unito

Paolo Mauri

Parte del dispositivo navale russo che ha stazionato nel Mediterraneo negli ultimi sei mesi ha oltrepassato lo Stretto di Gibilterra e ora si trova nei mari prossimi al Regno Unito. Un piccolo gruppo di navi della Vmf (Voenno-Morskoj Flot) composto dall’incrociatore classe Slava “Marshall Ustinov”, dal cacciatorpediniere classe Udaloy “Vice Admiral Kulakov” e dalla rifornitrice di squadra “Vyazma” sta attualmente incrociando nel Mare d’Irlanda.

Secondo l’esperto H.I. Sutton, la flottiglia potrebbe effettuare il periplo delle isole britanniche, portandosi quindi anche vicino alla base navale che ospita i sottomarini nucleari lanciamissili balistici della Royal Navy di Faslane.

Le posizioni esatte delle unità da guerra russe non sono visibili tramite le applicazione di monitoraggio del segnale Ais – tenuto acceso solo dalla Vyazma –, ma la ricognizione satellitare open source ci permette di seguirne i movimenti con un ritardo accettabile. Le navi sono tallonate da unità della Royal Navy: risulta che la fregata classe Type 23 “Lancaster” le stia monitorando da vicino.

L’incrociatore “Marshall Ustinov” ha lasciato il Mediterraneo il 24 agosto dopo esservi entrato il 7 febbraio scorso sempre varcando la soglia di Gibilterra e aver effettuato diverse missioni nella parte orientale del Mare Nostrum, nello Ionio, e nell’Adriatico. Impressionante il dispositivo Nato che ha seguito la rotta dell’incrociatore: ad accompagnarlo fuori dalle Colonne d’Ercole l’Alleanza ha schierato due cacciatorpediniere statunitensi classe “Arleigh Burke” (il Bainbridge e il Cole), una fregata spagnola classe “Perry” (la Victoria) e la già citata fregata britannica. Non sono mancati i pattugliatori marittimi a lungo raggio P-8 Poseidon che risultano essere decollati da Sigonella. Due giorni dopo, anche le altre due unità russe hanno lasciato il Mediterraneo, esattamente un giorno dopo l’ingresso della portaerei statunitense “Bush”, accompagnate ancora dalla fregata “Lancaster” e dal pattugliatore d’altura della marina portoghese “Sines”.

Si ritiene che le navi da guerra russe stiano tornando al loro porto di stanza dopo oltre 6 mesi di dispiegamento nel Mediterraneo, dove sono state attivamente impegnate a “mostrar bandiera” nei mari centro-orientali per azioni dimostrative e come deterrenza in funzione di copertura per l’invasione dell’Ucraina. La Russia ha strutture limitate nel Mare Nostrum presso il porto siriano di Tartus, pertanto non può sostenere un numero così elevato di naviglio, come quello visto in questi mesi, per lungo tempo. Attualmente, pertanto, la Russia ha ancora nel Mediterraneo un incrociatore classe Slava, il “Varyag”, un cacciatorpediniere classe Udaloy, l’ “Admiral Tributs”, e due fregate: la “Admiral Kasatonov” della classe Gorshkov e la “Admiral Grigorovich” dell’omonima classe, più un nutrito numero di unità minori e almeno due sottomarini classe Kilo migliorata.

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