“Via questa rom se voti per la Lega”

FRANCESCA SCHIANCHI

Nella galleria già fin troppo nutrita di pessime idee da campagna elettorale, si è ritagliato un posto di primo piano il video del consigliere di quartiere fiorentino Alessio Di Giulio, della Lega. Sconosciuto ai più fino a ieri, è riuscito a guadagnare la homepage di tutti i quotidiani – e a farsi censurare da Facebook – con quei nove secondi di incredibile ripresa di una signora rom, per strada: «Il 25 settembre vota Lega per non vederla mai più, vota Lega in maniera che lei a Firenze non ci sia più».

Così, come se fosse normale, un gran sorriso a corredo, a normalizzare un messaggio che in realtà è gogna pubblica dal sapore razzista. Vota Lega che farà sparire dalla vista tutti i rom, è naturalmente il sottotesto, la vecchia retorica della ruspa (farli sparire chissà dove poi): il gioco è sempre lo stesso, individuare una categoria da additare come nemica, ancora una volta un debole dato in pasto ad elettori a loro volta deboli e spaventati. Come fece Matteo Salvini a Bologna, quando in campagna elettorale per le Regionali, in piena trance agonistica, convinto di essere a un passo dall’impresa di espugnare il fortino rosso, suonò il campanello di una famiglia: «Scusi, lei spaccia?»; e il fatto che un anno dopo ci siano stati degli arresti non rende meno grave e inopportuno il gesto di un ex ministro dell’Interno.

Vai a sapere se è la smania di potere, l’esaltazione per una vittoria quasi certa a portata di mano, a togliere ogni freno inibitore, ogni briciolo di buon senso e rispetto per gli altri. O se è invece una sorta di ansia da prestazione nei confronti della favoritissima Giorgia Meloni: chissà se nella morra cinese della destra – per parafrasare le parole che lei ha dedicato agli avversari – il video con la promessa di cacciare una signora rom valga più o meno del video di uno stupro postato per campagna elettorale. «Voleva i soldi, mi ha molestato, l’accattonaggio è illegale e io sono per la legalità», si è giustificato ieri Di Giulio, che non si deve essere fatto grandi scrupoli di legalità e tutela della privacy nel postare le immagini della signora in questione.

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