Che sarà di noi?

Mattia Feltri

Admir Masic sarà uno dei grandi ospiti di Italian Tech Week (Torino, 29-30 settembre). Non conoscevo la sua storia, prima di leggerla ieri su Repubblica. Admir insegna al Mit di Boston, una delle più importanti università del mondo, e dove ha lanciato un programma per far studiare gratuitamente i rifugiati più meritevoli. Non ha dimenticato da dove viene: è nato nel 1978 a Bosanski Brod, piccola città della Bosnia. 

Nel 1992, allo scoppio della guerra, la sua famiglia si rifugia in Croazia, a Rijeka. Ha quattordici anni, il massimo dei voti, vince le Olimpiadi di chimica della Croazia. I suoi genitori emigrano in Germania, lui decide di concludere le superiori in Croazia, dove lo aiutano economicamente volontari italiani. Alla fine delle superiori va a studiare chimica all’Università di Torino. Laureato con 110 e lode, naturalmente. Mi sono innamorato dell’Italia, mi sentivo italiano, dice oggi. 

Lancia una start-up ma, siccome non è un lavoro dipendente, niente permesso di soggiorno: Admir viene espulso. Lo accolgono in Germania, lì fa ricerca, dopo qualche anno lo vuole tutto il mondo, e lui sceglie il Mit, Boston, l’America. Ora torna a Torino da vincente, e senza rancore: sono bosniaco, ho il cuore italiano, il passaporto tedesco, la testa americana – dice. 

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