Lega, zona retrocessione. Adesso Salvini è nei guai
Dopo la cavalcata trionfale da ministro dell’Interno, nell’agosto 2019 si è «rotto» il patto «giallo-verde» e lì è iniziata la discesa, apparentemente inarrestabile. La Lega è arrivata a questo voto sfibrata da un anno e mezzo di opposizione al governo «Conte 2» e poi logorata dal successivo anno e mezzo trascorso nella maggioranza che ha sostenuto Mario Draghi. Una posizione scomodissima per Salvini, segnalata da un’insofferenza sempre più palese per il premier, sfociata negli ultimi giorni in vera e propria lite. Da leader di un grande partito, ha continuato a parlare della possibilità di un suo ritorno a Palazzo Chigi, ma l’obiettivo della sua campagna era chiaramente aggiustato «al ribasso», per quanto prestigioso: il ritorno al Viminale. L’obiettivo di un ministero potrebbe essere ancora a portata di mano, ma intanto potrebbe anche crescere il malumore interno, e trasformarsi in aperta rivolta.
IL GIORNALE
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