“Soldati russi esausti, i missili stanno per finire, i costi per Mosca sono sbalorditivi”. Ma non ci sono intercettazioni su manovre nucleari. Il discorso del capo della cyber intelligence UK
La Bielorussia di Lukashenko in guerra con Putin: i possibili risvolti di un’alleanza contro l’Ucraina
Fleming non entra naturalmente in valutazioni sul rapporto tra le intelligence alleate, ma la questione circola sottotraccia nella comunità che segue queste cose. Una delle ragioni di insoddisfazione, più meno marcate, tra gli occidentali è la mancanza di visibilità iniziale sulla strategia militare dell’Ucraina, e al tempo stesso che Kiev si è lamentata della carenza di informazioni dettagliate – prima dell’inizio della guerra – sull’invasione imminente. Molti di questi problemi si sono attenuati, ma qualcosa resta, e rappresenta una vulnerabilità del fronte che combatte contro Putin. Da questo punto di vista, è interessante la sensazione che traspare da questo discorso sulla possibilità di un tracollo interno di Putin, ancora remota: si ritiene che la posizione di Putin rimanga forte. Anche nel caso – per ora non probabile – di una sua rimozione (magari per evento forzato), non è detto che ciò comporterebbe un significativo spostamento nel comportamento della Russia.
Donetsk, bagno di sangue per i russi nel tentativo di prendere le posizione ucraine: il combattimento è incessante
Forse proprio per supplire alla carenza ormai cronica di missili, la Russia – come informa il presidente ucraino Zelensky – ha ordinato altri 2400 droni iraniani. In questo momento la Russia ne sta consumando tra i 20 e i 30 al giorno, si tratta di armi abbastanza primitive, la difesa aerea ucraina riesce ad abbatterne la maggior parte, ma possono impegnare con la quantità, più che la qualità, i sistemi ucraini, e alcuni di questi droni alla fine “bucano” in questo modo.
L’intelligence del ministero della Difesa britannica aggiunge dettagli su aspetti più propriamente militari. La nomina del generale Sergey Surovikin a comandante militare in Ucraina riflette probabilmente uno sforzo per migliorare la gestione della guerra. Surovikin, che succede ad Aleksandr Dvornikov nel ruolo, avrà però davanti a sé due grandi problemi: uno, dovrà probabilmente confrontarsi con un ministero della Difesa russo sempre più fazioso (anche se l’intelligence della Difesa non fa cenno alle manovre di Prigozhin e di Kadyrov). E due, un ministero con scarse risorse per raggiungere gli obiettivi del Cremlino in Ucraina.
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