Scelte e nuovo governo, l’urgenza necessaria per il Paese

La soluzione non può essere il risultato di una spartizione. E immaginare che il futuro Consiglio dei ministri diventi il terreno per rivincite, non solo rischia di compromettere la navigazione (e la durata) dell’esecutivo. Rischia soprattutto di minare il futuro di un Paese esposto più di molti altri al vento della crisi mondiale. Il prossimo governo sa fin da adesso che si muoverà in un contesto europeo dove si sono manifestate (a volte indebitamente) forme di scetticismo al limite dell’ostilità verso chi ha vinto le elezioni in Italia. Sa che il debito pubblico potrebbe solleticare le speculazioni finanziarie internazionali. Sa che il sistema produttivo è minacciato dall’inflazione e dalla recessione. E sa che le difficoltà economiche e la scellerata guerra di Vladimir Putin possono diventare la miscela di tensioni sociali.

Ecco perché non è tempo per i soliti rituali di Palazzo, in cui peraltro tutte le forze politiche — anche quelle che siedono oggi all’opposizione — si sono esercitate. Ma questa non è una stagione come le altre.

CORRIERE.IT

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