Il “one woman show” che logora la premier
Il secondo, è che ancora non si comprende cosa voglia fare da grande il premier. Sospesa tra ciò che non è più (la Le Pen de noantri) e ciò che non è ancora (il leader di una moderna destra conservatrice) è un bivio, non dissimile da quello in cui si trovò Salvini col governo Draghi: evolvere nel nuovo contesto o governare col cuore fermo alla fase precedente. E infatti ogni dossier è sospeso tra propaganda delle vecchie (inservibili) parole d’ordine e realtà, dall’immigrazione, al Mes al Pnrr. E’ altresì il bivio tra la duttilità di una cultura maggioritaria, che offra al paese, nel suo insieme, un orizzonte, di cui al momento non v’è traccia, e il minoritarismo di chi riduce tutto a una questione di fedeltà, disciplina, spettri di inciucio. In definitiva: tra la maturazione di una leadership e il governo confuso con un campo Hobbit.
LA STAMPA
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