La «carta di Ronaldo» che inguaia la Juve
In un altro allegato, però, si specifica che «nell’ipotesi in cui, a seguito di suo trasferimento definitivo, la condizione stabilita per la maturazione dei premi individuati (…) non possa verificarsi, Lei avrà diritto a percepire un incentivo all’esodo». Il debito, secondo gli inquirenti, non è mai stato iscritto a bilancio. I magistrati hanno provato a chiedere conto dell’accordo a CR7 (attraverso una rogatoria internazionale), ma l’attaccante non si è mai presentato dai pm. I suoi legali, i penalisti Salvatore Pino e John Shehata, hanno poi fatto sapere che il calciatore non ha mai visto quei documenti e che non ne possiede copia. Nelle scorse settimane gli avvocati hanno chiesto al gup Picco di poter accedere agli atti, e in particolare a quelli che ricostruiscono la «famosa carta». Ora si tratta di capire la prossima mossa dei legali, che si sarebbero messi in contatto con i pm.
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