Il comandante del Ros Angelosanto: «Le liste dei malati e i telefonini spenti: così siamo arrivati a Messina Denaro»
Quale?
«Quando aveva
l’appuntamento fissato spesso era da un’altra parte. Il suo telefonino
si trovava a Campobello. E questo è successo anche lunedì scorso. Poco
prima della visita il vero Andrea Bonafede era a casa sua. A quel punto
abbiamo fatto scattare l’operazione con oltre 150 uomini, la maggior
parte dentro e fuori la clinica. All’orario fissato abbiamo chiuso i
cancelli e controllato tutte le persone che erano all’interno. Il signor
Bonafede si è sottoposto a tampone e poi si è diretto verso il bar. In
quel momento è stato fermato».
Lei era già a Palermo?
«Ero al
comando legionale in attesa della telefonata. Dall’avvio dell’operazione
alla cattura sono trascorsi novanta minuti, i più lunghi della mia
vita».
Ammetterà che averlo preso in Sicilia e aver scoperto che viveva nella zona dove è nato alimenta sospetti e misteri.
«Soltanto
chi non conosce davvero la mafia può pensare a una trattativa segreta.
Messina Denaro in tutti questi anni ha vissuto lontano dalla sua cerchia
stretta di familiari e conoscenti. Noi e la polizia abbiamo arrestato centinaia di fiancheggiatori ma
abbiamo sempre avuto la certezza che utilizzassero un’attenzione
maniacale negli spostamenti e negli incontri. Inoltre i nostri
pedinamenti dovevano essere inevitabilmente larghi proprio per non far
scattare l’allarme. E poi c’è un altro elemento che non deve essere
ignorato».
Dica.
«Io ho sempre raccomandato
di non lasciare nulla di intentato, ma anche di non rischiare. Davvero
si può pensare che avremmo concordato la cattura in una clinica dove
c’erano decine di malati con il rischio che potesse esserci un conflitto
a fuoco o comunque che qualcuno potesse essere messo in pericolo?».
L’indagine è chiusa?
«È finita la ricerca. La vera indagine comincia adesso e la sua abitazione-covo già individuata è soltanto l’inizio del nuovo lavoro che stiamo già facendo».
Che significato ha questa cattura?
«È il coronamento di uno sforzo corale su un obiettivo che sembrava impossibile da conseguire, di una interminabile indagine, il sogno di ogni investigatore che si avvera».
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