Pd, Bonaccini scuote gli alleati: “Uniamoci per vincere”
«Una sconfitta netta, ora bisogna cambiare i volti!», salta su Elly Schlein. «Al Pd serve una squadra nuova e se i migliori stanno con Schlein, sono quelli che ci hanno portato alle sconfitte», gli replica Bonaccini. Ma dietro le schermaglie, quello che eccita i supporter della inseguitrice (i circoli hanno certificato un distacco di 20 punti di Bonaccini dalla sua avversaria) è un possibile effetto dirompente sulle previsioni, ovvero che una débâcle del genere possa portare acqua al mulino della giovane donna che incarna di più l’elemento di novità. «È lei la garanzia di cambiamento e di una nuova leadership del centrosinistra!», si sgola Marco Furfaro, capo del comitato Schlein, facendo capire che anche sul piano della prospettiva, lei potrebbe guidare uno schieramento ampio con dentro sinistra radicale e grillini. Anche se per Schlein il piombo nelle ali restano i numeri, visto che gli strateghi del governatore pronosticano che «questo voto non cambierà nulla». In ogni caso il gelo domina i rapporti, a tutti i livelli, tra vecchi e nuovi, tra candidati e leader.
E partono al solito i veleni, come quelli di Goffredo Bettini che accusa chi praticava «dileggio e insofferenza» sulla necessità di un’alleanza con i grillini. Notando aspro che «senza una prospettiva politica credibile e unitaria il M5S manifesta una dannosa inutilità», appiccicando lo stesso marchio anche al Terzo Polo, insomma motivando il loro tracollo sul piano numerico dei partiti rivali con la stessa debolezza sofferta dal Pd: l’assenza di un progetto di governo alternativo alla destra.
LA STAMPA
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