La guerra di Putin fa saltare gli ultimi tabù, anche Germania e Giappone si riarmano
Il premier inglese Sunak ha espresso la stessa opinione – che «occorre attingere dalle riserve» di armi che ogni stato si tiene per sé. Ma se non sorprende che l’inglese abbia tale opinione, fa certamente più notizia che la Von der Leyen condivida le opinioni di Borrell. La presidente sostiene che si dovrebbero fare pagamenti anticipati, come garanzia, alle diverse industrie di armi In Europa, alle stessa maniera adottata con le farmaceutiche per la produzione del vaccino anti Covid. E anche la Von der Leyen ha chiuso, in una sorta di perfetto cortocircuito, il suo intervento sulle munizioni. Occorre riunire le industrie della difesa Ue, ha detto, e chiedergli «di cosa avete bisogno per accelerare e aumentare la produzione, incuso quella di pezzi di 155mm di artiglieria».
Discorsi di guerra veri. Cioè di quelli che si fanno in un momento in cui si è in pieno scontro. Che è esattamente l’aria che si è sentita a Monaco. Un umore nuovo di preoccupazione e fretta, tramutatosi nell’invito a un cambiamento di passo, un’accelerazione che va verso quello che per ora è un mini-riarmo, ma che ci porta già a un panorama più grande.
Questa tendenza ad accelerare ha già segnato una finora impensabile novità nella mappa del mondo. Il Giappone ha annunciato un piano quinquennale di riarmo di 300 miliardi di euro, il 58 per cento in più rispetto al periodo 2018-2022. La Germania, che è il paese europeo che ospita il maggior numero di testate atomiche americane, aumenterà nei prossimi 5 anni il suo budget per il riarmo, del 56 per cento, 405 miliardi di euro. Dettaglio non secondario, Germania e Giappone, sono i due Paesi che hanno perso la seconda guerra mondiale. E che oggi, nella grande riscrittura del pianeta, sono i nostri alleati in una potenziale nuova ondata di guerre: la Germania in Europa contro la Russia, e il Giappone nell’estremo Oriente contro la Cina.
LA STAMPA
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