L’esempio di Biden
Per questo il vecchio leader dell’era della Guerra fredda capisce che è ora di esporsi ancora di più in prima persona, se vuole che gli altri lo seguano. Bisogna mostrarsi ancor più determinati per fronteggiare una minaccia che, inutile nasconderselo, va ben oltre Mosca: sono tanti i Paesi, dall’Asia all’Africa, che dimostrano scarsa sensibilità per i diritti civili e rifiutano i vincoli degli embarghi.
È importante che al coraggio di Biden faccia riscontro quello dell’Europa, dove l’Italia è inevitabilmente un osservato speciale: l’impegno di Giorgia Meloni a fianco dell’Occidente è fuori discussione, ma ci si chiede fino a che punto la leader di Fratelli d’Italia riuscirà a tenere unito un governo nel quale sono evidenti gli umori filoputiniani di Silvio Berlusconi mentre anche Matteo Salvini non risparmia i distinguo sull’impegno dell’Europa a fianco di Zelensky.
Biden può capire la Meloni meglio di altri perché anche lui deve vedersela con un dissenso interno che non tocca il suo partito, ma che, dopo le elezioni di mid term del novembre scorso, investe una parte sempre più estesa di quello repubblicano che ormai, avendo conquistato il controllo della Camera dei Rappresentanti, ha un potere di veto sull’attività legislativa.
È qui, oltre che nella delicata partita a scacchi col Cremlino — armare sempre di più gli ucraini senza che il conflitto divenga una «guerra per procura» dell’Occidente, come Mosca cerca di farla apparire —, che Biden combatte la sua battaglia forse più difficile: mantenere ciò che rimane del vecchio partito repubblicano, tradizionalmente favorevole a un forte ruolo internazionale degli Usa, dalla parte della coalizione occidentale, isolando l’ala trumpiana.
Un compito difficile ma che esalta le doti politiche di Biden e, in un certo senso, alimenta le sue ambizioni per un secondo mandato presidenziale: lo pone davanti all’opinione pubblica americana come l’unico leader in grado di affrontare con competenza e credibilità sfide così difficili. Un leader che ieri al sole di Kiev, col soprabito e i classici occhiali aviator, cercava di mostrarsi addirittura ringiovanito, sorridente mentre risuonavano le sirene dell’allarme aereo.
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