Georgia, dopo la repressione la vittoria degli studenti: il partito di maggioranza ritira la legge modello-Cremlino sugli “agenti stranieri”

Jacopo Iacoboni

Dopo una seconda notte di proteste gigantesche a Tbilisi, che stavolta hanno coinvolto probabilmente trentamila persone, in Rustaveli avenue e davanti al Parlamento georgiano, contro la legge sugli “agenti stranieri”, il Parlamento e il partito di maggioranza georgiano hanno ceduto e ritirato la bozza di legge modello-Cremlino che aveva suscitato la rabbia della folla – soprattutto giovani e studenti – perché allontanerebbe in modo forse definitivo la Georgia dall’Europa. Il disegno di legge sugli “agenti stranieri” è stato ritirato in via definitiva, riporta un comunicato del partito Georgian Dream e del movimento pubblico Power of the People, secondo quanto riferisce il media georgiano PaperKartuli.

Nella notte però la repressione aveva cominciato a essere pesante. Uomini dei servizi di sicurezza non identificati – avevano indosso balaclava e senza numeri o divise riconoscibili – avevano sparato gas e cannoni ad acqua, e erano stati usati anche allarmi stordenti per disperdere i manifestanti. Una stazione della metro a Rustaveli era stata chiusa dall’esterno dalla polizia, e era stato sparato gas all’interno. Mentre cominciano a esserci i primi report e video di possibili vittime.

La notte è stata una battaglia. I manifestanti hanno prima cercato di comunicare con le forze di sicurezza, ma gli ufficiali del ministero dell’Interno hanno reagito iniziando una nuova ondata d fermi e arresti. La dispersione è continuata su Rustaveli Avenue. Lì la polizia ha usato il gas. La gente si è difesa costruendo barricate su Rustaveli Avenue, i manifestanti hanno allineato una recinzione fatta  di panchine e mezzi improvvisati nei pressi del Teatro Shota Rustaveli. Poi l’episodio del metrò.

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