Torna l’ora legale, sveglia un’ora prima: quando scatta, gli effetti sul fisico e come affrontarla

In Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabili’ che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo e’ entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Un’idea di successo, quella di sfruttare la maggiore irradiazione solare del periodo estivo per risparmiare energia: 410 milioni di kWh sarà il risparmio di quest’anno, secondo le stime Terna, che garantirà la riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Talmente di successo che da anni si discute se adottarla tutto l’anno, mettendo in soffita l’ora solare: in una società industrializzata, è il ragionamento, ha più senso avere luce alle 5 della sera che alle 5 del mattino. Già nel 2018 il Parlamento Europeo ha votato una direttiva per esonerare gli Stati dall’obbligo di cambio di orario: starebbe ora ai singoli Paesi decidere se rimanere tutto l’anno con l’ora legale o mantenere il regime dell’alternanza, ma nessuno ancora ha adottato provvedimenti in tal senso. Il dibattito prosegue.

LA STAMPA

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