Questo governo discrimina i bambini
Annalisa Cuzzocrea
Eugenia Roccella ha ragione: vengono prima i diritti del bambino. Se la ministra della Famiglia fosse in grado di seguire il significato di questa sua affermazione, tutto il resto semplicemente non ci sarebbe. Non ci sarebbe la mostrificazione della gestazione per altri, non si tirerebbe fuori – addirittura – la categoria del razzismo perché gli ovociti delle donne nere sarebbero meno costosi di quelli delle donne bianche. Non si chiederebbe di andare a controllare su internet, non si evocherebbero pericolose fiere dell’“utero in affitto” in giro per l’Italia.
Peccato che a questa destra del superiore interesse del minore non interessi nulla. Non interessano i 35 minori morti nel naufragio di Cutro, o i 26 bambini che restano chiusi in carcere grazie agli emendamenti di Lega e Fratelli d’Italia. Non importa nulla degli 800mila ragazzini privi di cittadinanza e dei conseguenti diritti. Men che meno dei figli delle coppie arcobaleno, che siano queste formate da due donne o da due uomini. L’unica cosa che interessa a questa destra di cui Eugenia Roccella – dopo essere transitata da molti lidi politici – è fiera portatrice, è la propaganda.
I sondaggi dicono che gli italiani sono contrari alla gestazione per altri. E allora, è quella che bisogna evocare. Le persone che sfilano chiedendo diritti per i loro figli non vogliono l’introduzione in Italia di una pratica che da noi è illegale, molti di loro con la gestazione per altri non hanno nemmeno avuto a che fare, pretendono solo che i loro bambini siano trattati dallo Stato come tutti gli altri. Riconosciuti, come tutti gli altri. Ma tant’è: la propaganda non guarda la realtà, la distorce a suo piacimento. Alla destra serve proclamare la sua idea di famiglia: una madre un padre e più bambini possibile. Per farlo, è disposta a disconoscere tutte le altre, in una deriva da Stato etico di cui su queste pagine ha scritto Luigi Manconi e che va rigettata per la sua violenza.
La gestazione per altri è un tema che divide il mondo e di cui occorrerebbe parlare con una profondità di cui con tutta evidenza nessun esponente di questo governo è capace. Ma non è un tema all’ordine del giorno. Di più, l’unica proposta di legge evocata – quella del segretario di Più Europa Riccardo Magi – la prevederebbe solo in caso di assoluta gratuità e volontarietà. Niente a che vedere col mercato cui allude Roccella, che pure c’è ma non riguarda noi.
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