Meloni congela il viaggio in Africa. Assalto della Lega sulla protezione speciale

Ieri notte scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti e l’obiettivo dei senatori leghisti è quello di far rivivere la sostanza dei decreti sicurezza che fecero la fortuna elettorale di Matteo Salvini. Meloni sposa la filosofia, è contraria alla protezione speciale, ma sa che c’è un problema: il Quirinale ha forti dubbi su un intervento drastico in questa materia e il governo, proprio in seguito di un dialogo con il Colle, ha modificato l’articolo 7 del decreto limitandone il campo. L’iniziativa della Lega quindi rischia di mettere seriamente in imbarazzo Palazzo Chigi. Il primo emendamento è già esplicito: «Ulteriore riduzione della protezione speciale oltre l’articolo 7 del decreto Cutro». Tra le altre proposte c’è l’aumento del periodo di trattenimento nei Centri per la permanenza e rimpatri, la «non convertibilità automatica di alcuni permessi di soggiorno, ad esempio per cure mediche o calamità naturali», la riduzione della durata dei permessi di protezione speciale da due anni a un anno, la cessazione della protezione nei casi di rientro nei Paesi di origine (secondo la definizione leghista: «I rifugiati che tornano a casa in ferie»). Insomma, richieste esplicite: la maggioranza deve trovare una mediazione che accontenti Salvini, senza irritare il Quirinale. Un sentiero stretto.

LA STAMPA

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