Superbonus, il piano del governo: un pool di banche e società rileverà i 20 miliardi incagliati

Luca Monticelli

ROMA. Non è proprio una banca, ma ci si avvicina molto. Sarà un veicolo finanziario a partecipazione diffusa ad acquistare quei 20 miliardi di euro di bonus edilizi che le imprese non sono riuscite a cedere alle banche. Questa società darà vita a una piattaforma per incrociare l’acquisto e la vendita dei crediti fiscali tra imprese e banche, e vi giocheranno un ruolo anche le partecipate statali. Tra loro, ad esempio, Enel X, società del gruppo Enel: «Siamo quasi pronti, è questione di poco e potremo dare un decisivo impulso allo sblocco dei decreti incagliati», rivela l’amministratore delegato Francesco Venturini, che così spiega il funzionamento del meccanismo. «Il veicolo finanziario acquista i crediti, li certifica come certi, liquidi ed esigibili da un primo cessionario, ed esegue un ponte per cedere nuovamente tali crediti a terzi secondo il loro calendario di scadenze fiscali, affinché ne abbiano un vantaggio diretto ed immediato».

Insomma, la moral suasion portata avanti dal governo nei giorni scorsi per convincere Unicredit, Poste, Banco Bpm, le principali compagnie assicurative e gli altri istituti ad acquistare i vecchi crediti del Superbonus ha funzionato. Le banche che hanno capienza fiscale riprenderanno a comprarli, sperando di poterli convertire in Btp a 10 anni. Con questo mix di misure, auspica il Mef, si restituisce liquidità al sistema, le migliaia di ditte in difficoltà dovrebbero riuscire a evitare il default e nei cantieri si ricomincerà a lavorare.

Salta invece la possibilità di compensare i crediti con gli F24, i modelli che i clienti delle banche usano per pagare le tasse. «L’utilizzo degli F24 genererebbe sostanziali e rilevantissimi problemi di cassa», spiega il sottosegretario al Tesoro Federico Freni.

La commissione Finanze della Camera ha poi approvato l’emendamento che proroga il Superbonus per le villette fino al 30 settembre 2023. Il nuovo termine – che prolunga la scadenza del 31 marzo – vale per le abitazioni unifamiliari che hanno effettuato entro il 30 settembre 2022 almeno il 30% dei lavori per beneficiare del 110%.

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