Superbonus, il piano del governo: un pool di banche e società rileverà i 20 miliardi incagliati
Retromarcia dell’esecutivo sulle detrazioni del Superbonus, dopo le polemiche scoppiate sulla misura che estendeva a dieci quote annuali i rimborsi per banche e imprese, lasciando invece ai privati il recupero dei soldi spesi in soli quattro anni, penalizzando così i redditi bassi. È stato proprio il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a chiedere di mettere mano alla norma: «Io sono assolutamente favorevole al sistema delle detrazioni, anche a vent’anni». Alla fine i privati potranno spalmare la detrazione del Superbonus in dieci anni, utilizzando così un maggior spazio fiscale su più annualità.
Via libera a un’altra proroga, quella per i comuni colpiti dal terremoto del 2016 e dall’alluvione del 2022 nelle Marche, che continueranno a beneficiare della maxi agevolazione fino al 2025. Inoltre, case popolari, immobili delle onlus e del Terzo settore potranno ancora utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura.
Salve le spese fatte nel 2022: un altro emendamento rinvia la comunicazione all’Agenzia delle entrate al 30 novembre (scadeva il 31 marzo). Quindi ci sarà più tempo per firmare un contratto di cessione del credito sulle spese dell’anno scorso, basterà pagare una sanzione da 250 euro. Nel pacchetto delle modifiche al decreto atteso in aula domani, trova posto il rafforzamento dello scudo che esclude la responsabilità in solido di chi acquista i crediti dalle banche: il compratore sarà esonerato dall’onere di raccogliere i documenti da capo grazie a un’attestazione del venditore che dichiara di essere in possesso delle carte necessarie. Infine, per i lavori in edilizia libera effettuati entro il 16 febbraio (come caldaie e infissi che non hanno bisogno del titolo edilizio), in assenza di un bonifico di acconto basterà un’autocertificazione per accedere alle agevolazioni.
LA STAMPA
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