Il nodo delle nomine: Descalzi regista ispira la premier, i fedelissimi per energia e difesa

Nell’ampio spettro delle dissimulazioni di queste settimane, va registrato che Meloni ha sondato sul serio un’ipotesi B anche per Cingolani: una presidenza con una delega pesante all’innovazione a Leonardo (o, in alternativa, a Enel). Salvo poi decidere di tornare al piano iniziale e insistere sull’ex ministro come ad. Una scelta che ha palesato il cedimento del ministro della Difesa Guido Crosetto e del corpo dirigenziale dell’ex Finmeccanica, fino all’ultimo convinti che a farcela sarebbe stato Lorenzo Mariani, oggi alla guida italiana della controllata Mdba, consorzio europeo dei missili. A Crosetto, in cambio, dovrebbe andare la prima linea dei dirigenti e, a sorpresa, la presidenza a un uomo di fiducia come Stefano Pontecorvo, ambasciatore già in corsa per un posto di governo. Sempre nella logica dello scambio – per l’impuntatura su Cingolani – si spiegherebbe l’ultimissima concessione di Meloni alla Lega su Cattaneo e la nuova probabile destinazione di Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza: era destinato alla presidenza di Leonardo, potrebbe andare a Eni, nella casella che era stata riservata per Salvini, a questo punto contento di aver strappato una poltrona di ad per un amico .

LA STAMPA

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