Il capitano delle Frecce tricolori Alessio Ghersi muore precipitando con un ultraleggero in Friuli

La notizia della tragica morte di Alessio Ghersi ha iniziato a diffondersi nella notte in Ossola dove era molto conosciuto e dove, nonostante gli impegni con le Frecce tricolori, tornava con una certa frequenza. Una delle ultime volte, a metà febbraio, era passato anche dal «suo» liceo – lo Spezia di Domodossola – per incontrare i giovani che a breve affronteranno la maturità.

A loro aveva detto di «seguire i propri sogni con concretezza, sapendo cogliere vittorie e sconfitte, nella consapevolezza che occorre impegno e sacrificio per raggiungere i risultati». Come ha fatto lui che dopo la maturità nel 2007 era riuscito a coronare il suo sogno entrando a far parte della Pattuglia acrobatica nazionale: nella formazione a dieci velivoli delle Frecce tricolori, il capitano Ghersi occupava il posto di Pony 5, che è il secondo gregario alla destra del capo formazione. A breve sarebbe partito con il calendario delle esibizioni in giro dell’Italia che quest’anno celebrava i 100 anni dell’Aeronautica militare italiana.

Il ricordo dell’Aeronautica militare

«Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, a nome di tutta la Forza Armata, si stringe alla moglie e ai loro due bimbi in questo momento di profondo dolore» si legge in una nota in cui viene annunciato che è stato annullata l’esibizione delle Frecce tricolori del 1° maggio, il tradizionale evento di conclusione del periodo di addestramento della formazione in vista dell’avvio della stagione acrobatica.

LA STAMPA

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