La domanda del Washington Post sui presunti contatti tra Prigozhin e il capo dei servizi ucraini Budanov irritò Zelensky. Il caso ricostruito attraverso i canali indipendenti russi
Ovviamente il Wapo non ha nessuno scopo, ma la questione dell’irritazione di Zelensky viene notata. Il presidente ucraino ha anche obiettato che le informazioni che sono alla base della domanda che l’ha infastidito non facessero parte dei cosiddetti “Pentagon leaks” (i leaks cominciati a emergere dopo la pubblicazione, sulla piattaforma Discord, da parte di un giovane ufficiale americano patito di estrema destra partito di armi, James Teixeira), ma venissero da altre fonti.
Di certo in nuovi leaks riportati dal Wapo c’è che alla fine di gennaio scorso Prigozhin avrebbe offerto all’Ucraina informazioni sulla posizione delle truppe russe in modo da poterle colpire in cambio del ritiro dei soldati di Kiev dall’area intorno a Bakhmut. In sostanza Prigozhin, forse per farsi bello – con Mosca e con il suo mondo ultra-nazionalista di riferimento – di una “vittoria” (purchessia) a Bakhmut, sarebbe stato pronto a vendersi i soldati dell’esercito regolare. Come che sia, l’Ucraina non ha evidentemente accettato l’accordo. Non c’è mai stato – nonostante qualcuno lo chiedesse – un ritiro degli ucraini da Bakhmut.
LA STAMPA
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