Pirati del Mediterraneo sequestrano una nave turca al largo di Ischia: bloccati dalle forze speciali italiane
La notizia del blitz è arrivata così, di straforo. Anche perché gli uomini delle forze speciali erano ancora all’opera e non è uso della Difesa anticipare alcunché. Lo stesso Crosetto, incalzato dalla curiosità di Vespa, si schermiva: «Non chiedetemi altro, io sono qui, mica lì. So solo che è un’operazione lunga e rischiosa, perché la nave è grande e va “bonificata” con cura».
A bordo del cargo turco, infatti, dopo la prima fase del blitz, quando sono stati messi uomini armati a difesa della plancia e dei marittimi presenti, è iniziato il rastrellamento, corridoio per corridoio, cabina per cabina, ponte per ponte, alla ricerca dei pirati. Sicuramente erano state visti dei coltelli, ma se avessero avuto anche armi da fuoco? Sul numero dei clandestini, poi, nessuna certezza. I team italiani, aiutati in questo anche dai cani, hanno iniziato il loro metodico lavoro di controllo. Finché non hanno catturato tutti i presenti e dichiarato il «cessato allarme», ufficializzato poco dopo le 23 da Crosetto, che in un tweet ha ringraziato «i ragazzi» del Battaglione San Marco, poliziotti e finanzieri: «I dirottatori della nave sono stati presi. Tutto è finito bene».
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