“Il governo senza aggettivi” di Draghi si presenta alla Camera
ROMA. Fiducia al governo Draghi parte seconda. Dopo la fiducia nella notte al Senato (262 si e 40 no) Mario Draghi oggi – la discussione è iniziata poco dopo le 9 – chiede la fiducia della Camera dei deputati per il suo «governo senza aggettivi», nè tecnico nè politico, dove essere uniti non è più un’opzione ma «un dovere» per amore dell’Italia. Il premier siede tra i ministri degli Esteri e dell’Interno, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese.
È in blu, cravatta azzurro Europa. Tutti i nove posti al banco del governo sono occupati da ministri, l’emiciclo è pieno di deputati e parte il dibattito. Ma non ci saranno applausi sul discorso di emozione intensa del premier, che i senatori ieri hanno ascoltato e che oggi, come è consuetudine, Draghi non ripete. Roberto Giachetti, capogruppo dei deputati Iv, chiede che il governo della «nuova ricostruzione» faccia il suo lavoro ma che sia la politica a pensare invece alle riforme, con «una bicamerale dove siedano tutti i leader di partito». Pandemia, vaccini, Recovery, riforme, ambiente, lavoro, Europa, scuola, donne, giovani, disuguglianze,fisco: tutti i temi del discorso programmatico di Draghi tornano nei brevi interventi della discussione generale, che andrà avanti fino alle 12, quando ci sarà sanificazione dell’Aula.
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