Zona bianca e zona gialla, nuove regole Covid da oggi, 1 giugno: ristoranti al chiuso, stadi, feste, bar
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
Pranzi e cene nei ristoranti anche al chiuso. È questa la riapertura più attesa che entra in vigore oggi. Con la curva epidemiologica in netta discesa e la campagna vaccinale che procede spedita, l’Italia fa un nuovo e decisivo passo per la libertà. Rimane l’obbligo di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso e rimangono vietati gli assembramenti. Ma continua la corsa verso la normalità.
Che cos’è il pass verde
Per partecipare a numerosi eventi in fascia gialla e bianca, per andare all’estero serve la certificazione verde.
Si tratta del certificato che viene rilasciato quando si è vaccinati,
oppure guariti dal Covid-19, oppure ci si è sottoposti a un tampone con
esito negativo. Il certificato deve essere rilasciato dalla struttura
dove si viene vaccinati. Ha validità «dal quindicesimo giorno successivo
alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del
ciclo vaccinale». Vale per 9 mesi.
Se
si è guariti bisogna avere il certificato dell’ospedale o del medico di
base o del pediatra. Se si fa il tampone si può fare l’antigenico, il
molecolare o il salivare nelle 48 ore precedenti.
Quando serve il pass
Il pass serve per partecipare alle feste e ai banchetti «conseguenti alle cerimonie civili e religiose». Fino a quando non entrerà in vigore il pass europeo la certificazione verde può essere usata anche per andare all’estero, ma bisogna verificare le regole del Paese di destinazione perché alcuni Stati chiedono comunque che il turista sia sottoposto a tampone nelle 48 o nelle 72 ore precedenti. Per viaggiare in Italia il pass serve solo per andare nelle regioni che dovessero diventare arancioni o rosse (o per partire da queste), ma i presidenti di Regione e i sindaci possono emettere ordinanze per renderlo obbligatorio anche in fascia gialla o bianca. Anche i minori, dai 2 anni in su, devono avere il pass.
Ristoranti al chiuso
I ristoranti possono accogliere i clienti all’aperto e al chiuso
sia a pranzo che a cena. Si deve rispettare «un metro
di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno un metro di separazione negli ambienti all’aperto». Deve essere
esposto il numero massimo di capienza. Non c’è un numero massimo di persone
che devono essere sedute al tavolo. Il buffet deve essere servito
dal
personale, il self-service è consentito solamente con prodotti
confezionati in monodose. Il personale del locale deve sempre indossare
la mascherina,
i clienti invece devono indossarla quando non sono seduti al tavolo.
Nei bar si consuma al bancone
Nei bar che non dispongono di posti a sedere «si deve consentire l’ingresso
a un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali,
in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di
separazione». È consentita la consumazione al bancone purché venga
rispettato
il distanziamento di un metro. Quando non si mangia e si beve è sempre obbligatorio indossare la mascherina.
È vietato sostare nelle adiacenze dei locali. Come nei ristoranti,
anche nei bar vale la regola del buffet: il cibo deve essere servito dal
personale e i clienti possono servirsi da soli soltanto se si tratta di porzioni monodose.
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