Archive for the ‘Lombardia’ Category

Covid, ecco perché Milano oggi è il cuore dell’epidemia: 300 mila imprese e la movida under 40

venerdì, Ottobre 16th, 2020

di Simona Ravizza

Covid, ecco perché Milano oggi è il cuore dell'epidemia: 300 mila imprese e la movida under 40

Con i 1.053 nuovi casi Covid di giovedì, di cui 515 in città, il virus continua la corsa su Milano. Qui è concentrato il 55% dei contagi della Lombardia (la popolazione pesa solo per un terzo). I bollettini quotidiani vedono il moltiplicarsi di positivi al tampone: lunedì 363, martedì 440, mercoledì 1.032. Stessa tendenza sulla città: 184, 236, 504. Dai monitoraggi dell’Ats di Milano, l’Azienda di tutela della Salute, nella settimana tra il 4 e il 10 ottobre i casi raddoppiano rispetto alla precedente (2.086 contro 966). E per la settimana tra l’11 e il 18 rischia di dovere essere ritoccata all’insù la previsione di 3.200 nuovi contagi nelle province di Milano e Lodi e di 1.900 a Milano città. Ormai per l’Ats l’Rt è a 2. È considerato il segnale che non sono sufficienti le misure di contenimento adottate finora (mascherine, divieto di assembramenti e distanziamento sociale). Che cosa sta succedendo?

Innanzitutto Milano sconta il suo Dna di città con un’economia di relazioni più che qualunque altra in Italia (qui i dati nazionali). Le 306.500 imprese, con oltre 1,5 milioni di lavoratori, appartengono per il 50% al settore terziario e per un altro 25% al commercio. Con la riapertura del 4 maggio le attività hanno ripreso a pieno ritmo (anche quel 33% che si erano fermate). Vedo gente, faccio cose. Un’altra storia rispetto ai mesi clou dell’epidemia. I casi accertati su Milano sono sotto i 500 quando nella notte tra l’8 e il 9 marzo scatta il lockdown che di fatto salva la metropoli. In quel periodo (gennaio-maggio) i morti in più rispetto ai 5 anni precedenti raddoppiano (da 6.318 a 11.627), ma non si quadruplicano come nella provincia di Bergamo (da 2.090 a 8.227). Allora è la Bergamasca investita per prima dall’arrivo del virus che segue la rotta dei rapporti con la Cina (come emerso dai focolai della Bassa Lodigiana e della Valle Seriana). Stavolta, invece, il virus è già qui e si diffonde dove ci sono più contatti sociali. La forza di Milano in questo contesto diventa il suo problema.

Poi c’è l’effetto della movida. Il 17% dei contagiati a Milano ha tra i 20 e i 29 anni, stessa percentuale tra i 30 e i 39, sopra i 50 anni solo uno su tre. Altra questione, la scuola. Non è tanto quel che succede dentro, quanto quel che succede fuori dai cancelli dove, fino all’obbligo di mascherina anche all’aperto dell’8 ottobre, i ragazzi chiacchierano, si abbracciano e pranzano insieme. Dal 5 all’11 ottobre 147 casi tra gli alunni, il doppio rispetto ai 77 della settimana precedente, a loro volta il doppio dei 38 tra il 21 e il 27 settembre. Considerando anche gli insegnanti, 175 nuovi contagi l’ultima settimana contro gli 85, 43, 26 e 7 delle altre. Il trend è simile per chi finisce in isolamento: 2.895 tra il 5 e l’11 ottobre contro i 1.471, 869, 357 e 37 iniziali.

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Coronavirus a Milano, allarme di Sala: “Rt superiore a 2, agire presto” | Il Sacco e il Fatebenefratelli diventano ospedali Covid

venerdì, Ottobre 16th, 2020

“La situazione preoccupa negli ospedali, è evidente che preoccupa la  tendenza”, rispetto alle terapie intensive. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine del vertice in Prefettura sull’aumento dei contagi. “La tendenza, la crescita è veloce e bisogna agire in fretta”, dice ancora Sala aggiungendo: “Da due giorni l’indice Rt nella zona della Città metropolitana di Milano ha superato 2, bisogna capire dove nascono i contagi”.

Leggi anche > La mappa dei contagi in Italia: i grafici

“Dalla scuola non sembrano nascere i contagi” – “Resta da capire sulle norme del dpcm se si debba fare di più. Da un paio di giorni l’Rt ha superato il 2 nella Città metropolitana di Milano. Dal mio punto di vista, per capire se intervenire bisogna vedere piu’ dove nascono i contagi che sono rivelati. C’è consenso sul fatto che nelle scuole non nasce un grande contagio, magari si rileva. Questo è il tema positivo delle scuole. C’è la possibilità di un tracciamento immediato. La cosa vale abbastanza per i luoghi di lavoro” che rispettano le regole. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo l’incontro in prefettura con il prefetto della città, Renato Saccone, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche Antonio Pesenti, coordinatore delle terapie intensive dell’Unita’ di crisi della Regione Lombardia, il professore Massimo Galli dell’ospedale ‘Luigi Sacco’ e il virologo Fabrizio Pregliasco.

“Preoccupa la situazione negli ospedali – “La situazione preoccupa negli ospedali, e’ evidente che preoccupa la  tendenza”, rispetto alle terapie intensive. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine del vertice in Prefettura sull’aumento dei contagi a cui hanno partecipato oltre al prefetto, Renato Saccone, anche virologi e medici. “Oggi 72 persone sono in terapia intensiva e alcuni mesi fa erano 1.500. Ma la tendenza, la crescita e’ veloce e bisogna agire in fretta”, ha concluso.

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Coronavirus, i nuovi contagi: ora i più colpiti hanno dai 20 ai 40 anni. Pesenti: “Basta happy hour per qualche settimana”

martedì, Ottobre 13th, 2020

di ALESSIA GALLIONE

Per capire come mai anche Antonio Pesenti, direttore del dipartimento Anestesia e rianimazione del Policlinico e coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione, chieda proprio ai ragazzi “ancora qualche sacrificio” come la “rinuncia per due o tre settimane all’happy hour” ( la sua è “un’idea personale”, spiega) per “non capitolare nell’inverno”, bisogna ripartire dai numeri. Perché è lì, ormai, “nelle fasce di età giovani” , che si concentra quell’incremento “esponenziale dei nuovi positivi”, che ha fatto scattare l’allarme tra gli esperti di Palazzo Lombardia. Un’inversione di tendenza rispetto ai mesi più duri dell’emergenza, quando erano gli over 70 i più colpiti. A settembre il maggior numero di casi in Lombardia si è registrato tra i ventenni: 1.231 contro i 314 malati tra i 70 e i 79 anni o i 188 ottantenni. Un dato ancor più evidente se si prende un altro indicatore: il tasso di contagio tra chi ha tra i 20 e i 29 anni sempre a settembre è salito a 124 positivi ogni 100 mila abitanti in quel segmento della popolazione, quando tra i quarantenni e i cinquantenni è la metà. Una realtà particolarmente evidente a Milano e provincia, dove nelle ultime settimane, gran parte di chi ha contratto il Covid, ha tra i 20 e i 39 anni.

Eccoli i numeri che hanno portato la Commissione indicatori, un gruppo di lavoro che valuta periodicamente l’andamento dell’epidemia, ad alzare il livello di allerta. E a formulare proposte di “interventi per contenere e ridurre l’incremento esponenziale dei nuovi casi e le sue ricadute sul sistema sanitario” . Idee da sottoporre al Comitato tecnico scientifico che si riunirà oggi per analizzare la situazione a queste latitudini alla luce della nuova stretta del governo.

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«Setta del sesso», a Milano 12 covi in case in centro e uffici di notai

mercoledì, Ottobre 7th, 2020

di Andrea Galli

«Setta del sesso», a Milano 12 covi in case in centro e uffici di notai

L’indirizzo fin qui più notorio, diffuso dalle cronache, è quello di un condominio sul lato dei numeri dispari all’inizio di via Osoppo.

Al primo piano, agli estremi del ballatoio, ci sono l’appartamento di un uomo che fra un mese compie 77 anni, e gli uffici della sua unica attività commerciale, un’erboristeria di vecchie origini, una società sana e che nell’ultimo bilancio depositato il 31 dicembre risulta avere un totale attivo di 273mila euro, a conferma appunto d’una gestione equilibrata, regolare.

Si chiamano l’uomo Gianni Maria Guidi e l’erboristeria «Quintessenza srl». Secondo l’impianto accusatorio della Dda di Torino, che ha coordinato le indagini della squadra Mobile di Novara guidata da Valeria Dulbecco, indagini sfociate quest’estate in 26 persone indagate, Guidi, altresì conosciuto nel suo «feudo» come il «Dottore» oppure «Lui», sarebbe stato il capo di una setta.

Le «schiave del sesso»

Un gruppo clandestino che dal 1990 avrebbe circuito decine di bambine, ragazze e donne, provocando prigionie mentali che hanno causato gravi problemi psichici oltre che, a livello generale, una privazione delle libertà individuali. Delle schiave, insomma, costrette ad atti sessuali, e «sollecitate» affinché versassero in continuazione denaro e intestassero immobili.

A distanza di quattro mesi, in contemporanea con la chiusura delle perquisizioni, che in misura prevalente hanno riguardato Milano, il Corriere è tornato sulle coordinate di base di questa storia, ancora in pieno svolgimento. Intanto, è tornato da Guidi, laureato in Farmacia. Nonostante l’evidenza che in casa vi siano dei presenti, non vuole rispondere. Il suo avvocato Silvia Alvares, con studio a Torino, appoggia totalmente la linea del silenzio, anzi pare averla suggerita  lei a maggior ragione dopo l’uscita su alcuni giornali di frasi attribuite all’assistito e da lui «mai pronunciate». Alvares resta in attesa degli sviluppi investigativi; fin dall’inizio — lo si desume nel corso della conversazione che non approda a dichiarazioni ufficiali — è convinta della profonda debolezza su cui poggia finora l’accusa, che ha sortito il dannosissimo, irreparabile errore d’aver rovinato la reputazione di uno stimato anziano e professionista. E per la verità, indugiando nel palazzo e chiedendo agli altri residenti, pur al netto di giudizi solitamente limitati a una conoscenza sommaria, ecco, quasi nessuno pensa alla seconda vita di Guidi, nel condominio denominato non il «Dottore» e men che meno «Lui», ma semplicemente conosciuto come l’«erborista». Dei vicini di casa, qualcuno s’azzarda a ipotizzare una colossale trappola, ordita da chi e per quale motivo non sa.

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“In missione fra drogati, pazzi e detenuti”. Il sacerdote di strada: vietato avere paura

mercoledì, Settembre 16th, 2020

di MARIANNA VAZZANA

Ottant’anni, da sempre dalla parte degli ultimi. Ci fosse un volto del sacerdote di strada, sarebbe quello di don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile milanese Beccaria. O, probabilmente, ci sarebbero tanti visi con tanti occhi: quelli che brillano portando luce dove non c’è nulla, a chi non ha niente. Una missione che apparteneva anche a don Roberto Malgesini, ucciso a 51 anni ieri mattina a Como. Ora don Gino Rigoldi non ha in mente che il suo, di volto. “Incancellabile”.

Don Malgesini ha perso la vita. Questo apre la riflessione sui rischi che corrono ogni giorno i preti di strada, sempre in prima linea, come lei. Come ci si può difendere, continuando a fare del bene?

“Quando una persona si occupa di uomini e donne di strada e dei poveri non pensa mai che possa ritornargli del male. La molla che spinge è fare del bene, ci si domanda solamente come si può aiutare ogni individuo in difficoltà, senza pensare a possibili incidenti o addirittura di poter essere bersaglio di aggressioni che possono portare alla morte. A me, sarà stata fortuna, non è capitato di essere aggredito ma mi sono trovato spesso ad avere a che fare con soggetti aggressivi. Io sono uno che non ha paura. È bastato, nel mio caso, non mostrare di avere paura. Mi è andata bene. E spero sarà sempre così. Fermo restando che i soggetti pericolosi devono essere messi nella condizione di non nuocere. Non è semplice. Anche perché ogni persona è un mondo e basta pochissimo a generare pericolo”.

Che cosa intende dire?

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Milano, esplosione in palazzo di piazzale Libia: tre piani distrutti nello scoppio, un ferito grave

sabato, Settembre 12th, 2020

di Gianni Santucci

Una violentissima esplosione si è verificata sabato mattina, poco dopo le 7, in un condominio in piazzale Libia 20 a Milano, in zona Porta Romana. Lo scoppio ha distrutto almeno tre piani dell’edificio, mentre i danni hanno coinvolto almeno 8 piani dello stabile. Sul posto i vigili del fuoco e i mezzi di soccorso del 118 con molte ambulanze. Centinaia di persone si sono precipitate in strada. I vigili del fuoco stanno accertando la presenza di altre persone negli appartamenti superiori.

Milano, esplosione in un palazzo di piazzale Libia

Il boato si è sentito in tutta la zona Sud di Milano.

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Da settembre torna la Fiera di Milano, si riparte dalla moda

mercoledì, Agosto 12th, 2020

di ANDREA MONTANARI

Dopo il lockdown, la Fiera riparte dalla moda, dal calzaturiero e dalla pelletteria e parlerà soprattutto italiano. Si inizia l’8 e 9 settembre con Milano Unica. Seguita da Homi fashion & Jewels dal 19 al 22 dello stesso mese. E da un tris di tutto rispetto formato da Micam, Mipel e The One Milano dal 20 al 23 settembre. Insieme a Lineapelle dal 22 al 23, che per l’occasione si è spostata per essere allestita con le altre rassegne del comparto. Ma non mancheranno anche se in formato ridotto, Bimu, la fiera delle macchine utensili, dal 14 al 17 ottobre e l’Artigiano in Fiera, dal 5 al 13 dicembre. Mentre, per la prima volta saranno in edizione “digitale” Miart, dal 11 al 13 settembre, Cartoomics e Milan Games Week, per la prima volta insieme, in un evento che si chiamerà MGW- X, dal 26 al 29 novembre. Anche Auto Classica anticiperà la date, inizialmente previste per novembre, e si svolgerà dal 25 al 27 settembre.

Tra gli eventi congressuali, spicca Identità Golose. “Da oggi si riparte nella convinzione che sarà un lavoro lungo e complesso per riprendere a pieno regime — sottolinea dopo il via libera del governo alla riapertura delle fiere il presidente di fondazione Fiera, Enrico Pazzali — ma certamente il settore fieristico-congressuale italiano sarà tra i primi a contribuire alla ripresa del nostro Paese”. Il numero uno di Micam, la più importante manifestazione fieristica del settore delle calzature, Siro Badon resta con i piedi per terra e osserva: “Il Micam è stata l’ultima fiera che è stata fatta a Rho-Pero prima del lockdowm e sarà la prima. Il settore manifatturiero è composto da medie e piccole aziende, che non hanno la possibilità di avere showroom e piattaforme online. La nostra fiera sarà il primo appuntamento per fare la campagna vendita e tentare di ricontattare i buyer. Lo scorso febbraio l’affluenza è stata abbastanza buona, ma per via della pandemia il 40 per cento di quegli ordini sono stati annullati”. Ecco perché l’edizione di quest’anno avrà un importante significato anche dal punto di vista strategico.

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Dai conti alle Bahamas all’eredità in Svizzera. Affari della (buona) famiglia di Fontana

mercoledì, Luglio 29th, 2020

di ENRICO CAMANZI

Buttandola sul ridere si potrebbe dire che la riservatezza è una caratteristica di Attilio Fontana, il governatore lombardo finito nell’occhio del ciclone prima per la gestione della pandemia, poi per questo impiccio ingarbugliato che mischia conflitto d’interessi, (possibili) risvolti penali, soldi trasferiti dalla Svizzera all’Italia e affari di famiglia. Già, la famiglia. Rarissime le uscite pubbliche di Fontana con la seconda moglie Roberta Dini, figlia del fondatore dell’apprezzato marchio di moda Paul & Shark e sorella di Andrea Dini, il proprietario di quella Dama spa (perquisita proprio ieri dalla Guardia di Finanza) cui fu assegnata la commessa in affidamento diretto di 75mila camici medicali e 7mila set sanitari poi silenziosamente trasformata in donazione. Più facile vederlo – anche alle prime del teatro alla Scala di Milano – con la primogenita, di tre figli, Maria Cristina, che ha raccolto il suo testimone nello studio legale, uno dei più noti a Varese.

Se lui è sempre stato un principe del foro varesino, i genitori hanno svolto per tutta la vita professioni sanitarie. Il padre farmacista di Induno Olona, il paese in cui il presidente della Regione iniziò la carriera politica come sindaco nel 1995. E dove oggi tutti giurano sull’integrità della famiglia e sulla specchiata onestà dell’Attilio. Dentista la madre Maria Giovanna Brunella, morta nel giugno 2015, a 92 anni. Sarebbero sua eredità i 5 milioni e 300mila euro detenuti in Svizzera nei due trust creati alle Bahamas (e gestiti, secondo il blog di Domani, il nuovo giornale di De Benedetti, da una fondazione con sede nel Liechtenstein: altro paradiso fiscale) in cui l’allora sindaco di Varese risultava “soggetto delegato” e “beneficiario economico”, successivamente scudati nel 2015. Manovra del tutto lecita, vero, ma anche effettuata senza alcuna pubblicità. A tal punto che nel 2017 l’Anac, l’autorità anticorruzione, lo multò proprio per aver omesso la dichiarazione patrimoniale dell’anno precedente.

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Inchiesta camici in Lombardia, indagato il governatore Attilio Fontana per un appalto alla società Dama Spa

sabato, Luglio 25th, 2020

Il governatore Fontana risulta indagato dai pm di Milano nell’inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici e altro materiale da parte della società Dama Spa gestita dal cognato Andrea Dini e di cui la moglie, Roberta Dini, detiene il 10%. Iscritti nel registro degli indagati anche il cognato e Filippo Bongiovanni, l’ex dg di Aria Spa, la centrale acquisti regionale. L’accusa è di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.

Bongiovanni sentito per tre ore in Procura Nelle tre ore di faccia a faccia coi pm, Bongiovanni avrebbe fornito la sua versione dei fatti chiarendo che la Regione Lombardia e la sua centrale acquisti nelle fasi più difficili dell’emergenza Covid-19 hanno operato in uno stato “quotidiano” di necessità, in un’emergenza fronteggiata dalle strutture regionali con sforzi e impegno. L’ormai ex dg, difeso dal legale Domenico Aiello, ha anche messo a verbale dettagli concreti sugli sforzi fatti, a suo dire, dalle strutture regionali nell’emergenza.

Per i pm l’affidamento sarebbe avvenuto in conflitto d’interessi Secondo le indagini dell’aggiunto Maurizio Romanelli e dei pm Filippini, Furno e Scalas, quell’affidamento diretto senza gara della fornitura, che risale al 16 aprile, sarebbe avvenuto in conflitto di interessi e l’ordine sarebbe poi stato trasformato in donazione solo il 20 maggio, dopo che la trasmissione Report iniziò a indagare sulla vicenda. E Dama, comunque, avrebbe voluto guadagnare provando a vendere 25mila camici (dei 75mila totali di cui 50mila donati) anche a fine maggio con un prezzo di 9 euro a camice, invece che 6 euro che era il prezzo proposto ad Aria.

Presunto “ruolo attivo” di Fontana Accertamenti erano in corso già da giorni anche su un presunto “ruolo attivo” di Fontana, mentre numerosi testimoni sono stati già sentiti dai pm nelle ultime settimane. E’ stato escluso, invece, subito dalle prime analisi un ruolo nella vicenda della moglie del governatore. Bongiovanni, dal canto suo, avrebbe chiarito che in quella fase di piena emergenza erano state sospese tutte le procedure di verifica sulle forniture, compresa quella sui conflitti di interesse, e che questo genere di verifiche, tra l’altro, non sarebbero nemmeno spettate a lui.

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Maltempo, bomba d’acqua su Milano: esonda il Seveso. Tram in tilt nei quartieri a nord

venerdì, Luglio 24th, 2020

Milano, 24 luglio 2020 – Una forte bomba d’acqua si sta abbattendo dalle prime ore dell’alba su Milano provocando allagamenti in alcune zone della città. Molte le chiamate ai vigili del fuoco per sottopassi e cantine allagati, in particolare nella zona Nord, a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Poco dopo le 7 è esondato il Seveso, con fiumi di acqua e fango che hanno invaso le strade.

Resta sorvegliato speciale il fiume Lambro nella zona est, dove si registrano problemi alla circolazione. Forti disagi in particolare nella zona di viale Zara, Niguarda e viale Sarca. Difficoltà per qualche linea tranviaria, sempre nei quartieri a Nord, a Niguarda principalmente proprio a causa dell’uscita del Seveso, sostituite con autobus. Diversi gli allagamenti registrati, anche in altre parti della città.

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