Archive for the ‘Spettacoli -Eventi -TV’ Category

Vip col Covid, lo spettacolo continua online. Bufera sul Costanzo show: teatro affollato

venerdì, Ottobre 30th, 2020

di VIVIANA PONCHIA

È imbarazzante essere visti quando si sta male. Il Covid ha rotto anche questa consuetudine riportandoci sulla rotta del mal comune mezzo gaudio. Occhiaie, voci graffiate, letti sfatti. Niente va risparmiato. Chi di solito si racconta per professione ricava il suo quarto d’ora di celebrità dentro la pandemia esercitando un narcisismo passivo che potrebbe renderlo più simpatico. Gli altri sperano di ricavarne una lezione. Purtroppo l’elenco dei vip positivi si allunga di giorno in giorno. Tra prima e seconda ondata per fortuna stanno tutti (mediamente) bene e chi rimane fuori dalla lista sa di potere perdonare l’aggiornamento difettoso. E allora andiamo in ricognizione. Non in ordine alfabetico e nemmeno di tampone ma con uno scopo nobile: verificare se sia vero che la salute consente di godere la vita, la malattia di comprenderne meglio il significato.

La presa d’atto scontata è che non ci sono intoccabili e non è una gara a chi la spara più grossa. La Regione Lombardia prende al volo l’assist di Ibrahimovic per invitare alla prutaccante non si deve sforzare denza e l’atper entrare in partita sui social: “Il virus mi ha sfidato e io ho vinto. Ma tu non sei Zlatan, non sfidare il virus”. Andrea Bocelli, Paolo Brosio, Silvio Berlusconi, Flavio Briatore, Gabriele Salvatores, Carlo Conti, Antonio Ricci, Mara Maionchi, Gerry Scotti, il rapper Marrakash, Valentino Picone: ci sono passati in tanti, con differenti gradi di sopportazione. Incassa con classe la comparsa del virus Ornella Vanoni che a 86 anni sceglie di mostrarsi a letto con le coperte in testa: “Mi ha presa ma sto bene – scrive sui Facebook – Sono asintomatica e quindi ne uscirò prestissimo”. Nunzia De Girolamo deve avere spaventato il medico più intrepido raccontando come è cominciata: “Sentivo degli animaletti che si muovevano in tutto il corpo”. L’ex deputata imprestata alla televisione ha spiegato di essere stata contagiata dalla madre senza neanche abbracciarla: “Questa malattia è infima, si annida negli angoli più inaspettati e colpisce senza pietà. Non ero mai stata così stanca in vita mia”.

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Massimo Giletti contro Gaetano Pedullà a Non è l’Arena: “A me che aiuto la mafia non lo dice”. Testa a testa, dito al petto: gelo in diretta

lunedì, Ottobre 26th, 2020

“Che aiuto le cosche a me non lo dice!”. Massimo Giletti brutalizza Gaetano Pedullà a Non è l’Arena. “La decisione di Nino Di Matteo di mandare in pensione Davigo è una cosa su cui dovreste indagare”, incalza il direttore de La Notizia, storico difensore del ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede nella querelle sulla mancata nomina di Di Matteo al Dap, un caso scoperchiato proprio da Giletti.

“Scusi ma stiamo parlando di mafia o di Davigo?”, domanda stupefatto Giletti. “Lei sta facendo un favore alla mafia – accusa Pedullà -. Io ho giurato di essere un giornalista controcorrente davanti alla macchina fumante di Falcone“. Giletti, sotto scorta per le minacce ricevute da Cosa Nostra, allarga le braccia: “Ancora una volta tiriamo in ballo Falcone?”. “La lotta alla mafia non la si fa come la fa lei, lei aiuta le cosche”. Giletti si avvicina, gli punta il dito al petto: “Lei a me che aiuta le cosche non lo dice“.

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Covid, sarà un Natale senza mercatini: Bolzano e Trento verso lo stop

martedì, Ottobre 20th, 2020

Sarà un Natale senza mercatini, questo ai tempi del Covid. E’ la decisione su cui si stanno orientando sia la provincia di Trento che quella di Bolzano, dove i mercati natalizi sono una tradizione che attira ogni anno milioni di visitatori da tutta Italia. Il Dpcm varato dal governo Conte vieta fiere e mercati, ma l’Alto Adige gode di un’autonomia speciale che consente alle due province di autodeterminarsi anche su questi temi. Entrambi i presidenti, però, stanno per annunciare lo stop. APPROFONDIMENTI

Covid movida, il governo frena: decidono sindaci e prefetti. A Bari subito zone rosse

Covid, positivo il 14% dei casi testati. Il Cts: serve la Protezione civile

Dpcm, il testo integrale: tutte le misure, da bar e ristoranti a scuole, palestre e movida

Dpcm, cosa cambia per lo sport dilettanti: allenamenti individuali consentiti, partite vietate

Oggi si riunisce la giunta di Bolzano. «Cibi e bevande li abbiamo esclusi dall’inizio – spiega Arno Kompatscher, presidente della provincia – ma probabilmente non vedremo nemmeno i banchi con altre merci. Potremmo dover vivere il Natale solo con l’albero e le illuminazioni, dobbiamo escludere ogni situazione di rischio».

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Antonio Ricci positivo al Covid, ricoverato ad Albenga

domenica, Ottobre 18th, 2020

di Renato Franco

Antonio Ricci positivo al Covid, ricoverato ad Albenga

Antonio Ricci, inventore e anima di Striscia la Notizia, è stato ricoverato all’ospedale di Albenga (Savona) dopo essere risultato positivo al Covid-19. Il ricovero è avvenuto per ragioni precauzionali, su decisione dello stesso Ricci e della sua famiglia insieme ai medici. La notizia è stata confermata dalla famiglia stessa che «ha piena fiducia nell’operato della equipe che lo ha in cura». Antonio Ricci ha compiuto 70 anni lo scorso giugno e da poco aveva inaugurato la 33ª edizione del tg satirico di Canale 5 all’insegna dello slogan «La voce dell’insofferenza»: «L’insofferenza è quella con cui abbiamo a che fare tutti i giorni — aveva spiegato Ricci all’Ansa —. Insofferenza per la mascherina, insofferenza per il distanziamento, insofferenza per tutto quello che una volta facevamo in maniera naturale e sciolta e ora non è più possibile». Avvertiva anche che di questi tempi le persone più pericolose «sono i portatori di cretinità».

Senza pubblico
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“Mi chiamo Francesco Totti” è come il ‘ Ben Hur’ del Capitano

domenica, Ottobre 18th, 2020

Teresa Marchesi Journalist and filmmaker

Una foto di scena del documentario 'Mi chiamo Francesco Totti' di Alex Infascelli, passato oggi alla...

Il Capitano ha il suo “Ben Hur”: il paragone con l’epica kolossal è appropriato per “Mi chiamo Francesco Totti”, documentario oversize scritto, diretto, montato e musicato persino – in minima parte – da Alex Infascelli in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Cancellato l’incontro col Capitano, che ha perso il padre in questi giorni, resta il film. Basta e avanza.

“E pensare che la prima parola che ho detto è stata: palla”. Comincia così, con Totti che ripercorre alla moviola una vita da romano qualunque consegnata alla mitologia del calcio e non solo, attraverso i filmini amatoriali di casa, sprazzi di fiction sulle sue elementari al ‘Manzoni’ (perfettamente mimetizzati), incursioni sorrentiniane sulla Grande Bellezza di Roma, e la sterminata miniera dell’Archivio A.S.Roma. È un percorso che emoziona anche chi non mastica calcio, stadi e partite. Forse perché il “Pupone” comunica senza diaframmi semplicità, sincerità, umana simpatia.

La traccia è il libro “Un Capitano”, scritto da Totti con Paolo Condò (ed. Rizzoli), ma il cinema non è pagina scritta. È la vigilia dell’addio, felpa e cappuccio nel cuore dell’Olimpico buio: “Domani è l’ultima volta che tocco la palla da professionista. Mi chiamo Francesco Totti. E sono il capitano della Roma”. 

È un viaggio nel tempo, tutto in prima persona. Passa per istinto e passione precoci, per le domeniche in curva da ragazzino- entrata alle 9 per aspettare le 15 giocando a carte- per il mito Giannini, che a sorpresa si presentò a festeggiare i suoi 18 anni già in squadra, per l’arresto di Ciarrapico e il salvataggio della squadra da parte di Franco Sensi. 

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“Tu si que vales”: applausi per Alessandro, batterista prodigio a soli 5 anni

lunedì, Settembre 28th, 2020

Alessandro Massimo Baviera ha solo 5 anni,ma suona la batteria come un musicista navigato, a tal punto da lasciare a bocca aperta i giudici di “Tu si que Vales” con una performance fuori dal comune.

Il piccolo di Siracusa, che si definisce “un batterista di heavy metal”, ha interpretato in modo magistrale “Toxicity” dei System of a Down conquistando pubblico e giuria. “Un talento puro, un Beethoven, un Mozart”, lo definisce Gerry Scotti.

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Corona, Bianca e la maledizione dell’alcol

sabato, Settembre 26th, 2020

di TOMMASO STRAMBI

Lo scultore e scrittore Mauro Corona, si è scontrato in diretta tv con Bianca Berlinguer

Lo scultore e scrittore Mauro Corona, si è scontrato in diretta tv con Bianca Berlinguer

“Non ci sono giustificazioni, ma sono abbastanza nervoso, l’hanno detto anche i miei figli, i miei amici, perché da 40 giorni non tocco una goccia d’alcol e, dopo anni e anni di bevute, ho degli scompensi mi accorgo di essere oggi abbastanza aggressivo e intollerante”. Mauro Corona butta là, alla fine di una telefonata con Daria Bignardi su Radio Capital, il demone che lo attanaglia. E da cui sta tentando di liberarsi. La maledizione dell’alcol. Lo aveva confessato poche settimane fa, in occasione dei suoi 70 anni, festeggiati lo scorso 9 agosto. “Dipendo dall’alcol, per questo mi accompagna la tentazione del suicidio. Finito questo colloquio, vado al bar a bere. È orrendo: distruggo me e le persone che mi restano vicino. Non dico che smetterò: mi terrorizza sapere di non volerlo fare”. Ma poi il poeta del legno (la sua bottega-tana a Erto è piena di statuette e sculture lignee) e scrittore (trenta i libri pubblicati) ci deve aver ripensato. E ha provato a mettere da parte il bicchiere.

Ma tutto ha un prezzo. E una vita senza alcol ha scompensato il suo equilibrio. “Mi sono accorto la notte stessa di aver esagerato, di essermi espresso da maleducato, cafone e rozzo… però chiamarla subito – ha raccontato Corona – poteva sembrare una cosa di comodo per cui ho lasciato un po’ sedimentare. È stato un istinto, non trovo scuse, non era il caso di reagire in quel modo, soprattutto in televisione. Chiedo scusa alle persone che hanno sentito e soprattutto a Bianca Berlinguer, non perché ho paura di ritorsioni, ma perché la mia coscienza mi ha detto: sei un cretino e un maleducato…”.

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Renato Zero festeggia con tre album. “I migliori settant’anni della mia vita”

giovedì, Settembre 24th, 2020

di ANDREA SPINELLI

Renato Zero, nato a Roma il 30 settembre 1950, in uno scatto degli anni Settanta

Non chiamatelo cantante. “Non lo sono mai stato. Mi sento piuttosto un osservatore pensante e parlante”. Se Renato Zero si nasce, a 70 anni… si rinasce. Tre, Due, Uno… Zero!

Il “count-down” che tradizionalmente nei concerti scandisce il suo ingresso in scena tiene i fili di Zerosettanta, il box celebrativo “a rate” che Renato Zero pubblica, appunto, in tre volumi per collezionare quaranta canzoni nuove di zecca. Si comincia mercoledì prossimo, giorno del fatidico compleanno, con il terzo capitolo (prodotto e arrangiato dal chitarrista Phil Palmer e musicisti di rango come il tastierista Alan Clark o il pianista Adriano Pennino), per poi proseguire con il secondo e il primo, sul mercato rispettivamente il 30 ottobre e il 30 novembre.

A introdurre le uscite l’evento celebrativo tv messo in piedi martedì prossimo da Canale 5 sommando le immagini dell’ultimo show Zero – Il Folle, realizzate a Milano l’11 e 12 gennaio scorsi, ad interventi di amici come Monica Guerritore Giancarlo Giannini, Sabrina Ferilli, Alessandro Haber, Serena Autieri, Giuliana Lojodice, Gabriele Lavia, Anna Foglietta, e Vittorio Grigolo. “Un debutto in pompa magna” lo definisce lui in teleconferenza su Zoom. “Questi tre album rappresentano un po’ la prova generale dei miei 70 anni. Sono orgoglioso di esserci arrivato incolume e di aver regalato, in qualche modo, emozioni, brividi, a diverse generazioni, ma anche di aver assorbito tutta l’energia che il pubblico sa regalarmi. Ragazzi che vivono la vita tra mille problematiche con la certezza, però, di avere Renato dietro le spalle a cantare i loro amori e le loro difficoltà”.

Tre dischi in tre mesi. In tempi di singoli è una scelta ostinatamente controtendenza.

“La loquacità artistica di cui sono portatore è affermata pure nell’esercizio delle mie funzioni. Questo disco non è il mio funerale, ma credo rappresenti per molti versi la mia rinascita”.

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Venezia 2020, vincitori: Leone d’Oro a «Nomadland» di Chloé Zhao

domenica, Settembre 13th, 2020

di Stefania Ulivi

Una su otto ce l’ha fatta. È una donna a conquistare il Leone d’oro di Venezia 77: Chloé Zhao con «Nomandland», prodotto e cucito addosso a Frances McDormand. Alla premiazione, condotta come la serata inaugurale da Anna Foglietta non c’erano. Si sono collegate da Pasadine, sedute sul Vanguard, il furgoncino adibito a camper con cui l’attrice ha girato per quattro mesi sulle strade del West, insiema ai moderni nomadi. «See you down the road», il loro saluto. Una strada che sembra diretta agli Oscar di maggio dove certo il lavoro della regista di Pechino, ormai americana di adozione, un film Marvel nel cassetto, non passerà inosservato.

Coppa Volpi a Favino e Kirby

L’Italia vince la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino, per «Padrenostro» (di cui è anche coproduttore), film ispirato all’attentato subito dal padre del regista, Alfonso, vicequestore e dirigente dell’Antiterrorismo nel 1976, per mano dei Nap, Nuclei Armati Proletari, in cui morirono il suo autista e un membro del commando, ucciso dal fuoco amico. Il coronamento di un momento importante per l’attore, dopo le soddisfazioni ricevute con «Il traditore» e «Hammamet». «Mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita. Come ha detto una persona speciale che ha lavorato a questo film, quando si gira un film è come se nascesse una stella. Dedico questo premio ai milioni di schermi che si accenderanno, alla luce che si propagherà, al brillare degli occhi nel buio». Restano a mani vuote gli altri tre titoli italiani del concorso: «Notturno» di Gianfranco Rosi, qui incoronato Leone d’oro nel 2013 per Sacro Gra, così come «Miss Marx» di Susanna Nicchiarelli e «Le Sorelle Macaluso» di Emma Dante. La coppa Volpi tra le attrici, dove concorrenza era agguerrita, va a Vanessa Kirby per «Piece of a woman» che batte se stessa: era in gara anche con «The world to come».

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‘Concerto per l’Italia’, 80 acrobati del palco per l’evento della Scala a cielo aperto

venerdì, Settembre 11th, 2020

di ANNAMARIA LAZZARI

Milano, 11 settembre 2020 – Fervono i preparativi per il “Concerto per l’Italia” della Filarmonica della Scala, in programma questa domenica. Da martedì una squadra di ottanta operai sta lavorando – anche in piena notte – per allestire l’evento sinfonico gratuito in programma in piazza Duomo, diretto dal maestro Riccardo Chailly, con la presenza del violinista Maxim Vengerov. Quello del 13 settembre, alle 20.30, sarà il primo live di musica in piazza Duomo, dopo i mesi di chiusura. Fino all’anno scorso il concerto annuale gratuito della Filarmonica si era svolto a giugno; l’ottava edizione, per la pandemia, è slittata a questo mese.

Il concerto incarna un “messaggio di ripartenza“, sottolinea Hetel Pigozzi, coordinatore generale della Filarmonica. Fra gli operai ci sono “delle maestranze, una vera élite. Per alcuni di loro questo è il primo concerto dopo mesi di forzata inattività. Sono persone felici di essere tornate a lavorare, anche se le preoccupazioni per il settore non sono scomparse”, riflette Alfredo Mastroianni, direttore di produzione che ieri ha fatto il punto sullo stato dei lavori. “Abbiamo già montato la struttura del palcoscenico e anche la copertura, posta ad una altezza di 14 metri”, ha spiegato. Il palco sul lato del Duomo, dove, oltre a direttore e solista, suoneranno 75 musicisti, “misurerà 42 metri di lunghezza per 18 di profondità”, precisa Werner Ficher, altro direttore di produzione. Nella parte opposta invece c’è il ponteggio per lo spazio destinato a telecamere e regia: il concerto sarà infatti trasmesso in diretta da Rai Cultura (su Rai 5, Radio 3 e RaiPlay) in Italia e in altri Paesi del mondo.

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