Archive for the ‘Spettacoli -Eventi -TV’ Category

“Meraviglie” di Alberto Angela boom di ascolti e social incantati: “Meglio dei Mondiali”

venerdì, Gennaio 5th, 2018

Seguito da 5 milioni 662 mila spettatori con uno share del 23.8%: dopo il successo di Roberto Bolle, altro picco di consensi alla Rai

A POCHI giorni dal boom di “Io ballo”, la trasmissione che ha visto trionfare negli ascolti e nei consensi la stella di Roberto Bolle, la Rai porta a casa un altro incredibile risultato.

Con 5 milioni 662mila spettatori e uno share del 23,8%, stavolta il mattatore è Alberto Angela.  Noto ai successi televisivi, il divulgatore è tornato in prima serata con “Meraviglie“: un viaggio in Italia in tre tappe – una al Nord, una al Centro e una al Sud – alla scoperta di dodici meraviglie d’Italia. (altro…)

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Sanremo 2018, ecco i Big: da Elio a Fogli e Facchinetti, meno talent ed ex vincitori

sabato, Dicembre 16th, 2017

SANREMO Tanta nostalgia. E ogni generazione avrà la sua. Meno talent. Niente rap. Tanti ex vincitori. È questa la prima firma di Claudio Baglioni sul Festival che ha annunciato il cast ieri in diretta su Rai1. La nostalgia c’è. Ma non è quella che pesca fra le mummie di stampo baudiano anni 80. Vietata l’ironia sul titolo con cui si presentano gli ex Pooh Roby Facchinetti e Riccardo Fogli: «Il segreto del tempo». A proposito di Pooh, non ce ne libereremo mai: c’è anche Red Canzian. Chi chiama Battaglia e D’Orazio per capire chi televotano? Si guarda al passato. Soprattutto nell’Albo d’oro. I Pooh lo avevano vinto. Come Luca Barbarossa che torna dopo essersi reinventato fra teatro e radio. Non si giudica un brano dal titolo ma «Passame er sale» sarà ironia o sorriso amaro?

Partecipazione numero 11 e due vittorie per il senatore Enrico Ruggeri con i Decibel che erano già stati qui nel 1980 con «Contessa». Un altro col curriculum da primo posto (nel ‘96) è Ron («Almeno pensami»). Ornella Vanoni non molla. Sarà l’ultima tappa della carriera? Questa volta chiederà una mano a due autori di classe come Pacifico e Bungaro («Imparare ad amarsi»). A proposito di autori eleganti, ma ci spostiamo al contemporaneo, ecco Giovanni Caccamo («Eterno»), vincitore fra i Giovani 2015, e Renzo Rubino («Custodire»). Gruppi che danno l’addio: ci sono Elio e le Storie Tese in odore di tour (nonostante avessero promesso un solo show finale). Gruppi che si rimettono assieme: Le Vibrazioni («Così sbagliato»). Categoria convertiti alla lingua italiana. Il soul di Mario Biondi presenta «Rivederti» e The Kolors ci racconteranno di una certa «Frida». In passato avevano cantato in italiano, ma erano episodi secondari o cover. (altro…)

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Arbore, Frassica & Co.: il ritorno di «Indietro tutta!» è un boom di ascolti

giovedì, Dicembre 14th, 2017

Andrea Delogu, Renzo Arbore e Nino Frassica
Andrea Delogu, Renzo Arbore e Nino Frassica
Il vintage rivisto con l’occhio contemporaneo, l’effetto nostalgia con lo sguardo al presente, un tuffo negli anni Ottanta dal trampolino degli anni Dieci (del Duemila), l’improbabile look di Frassica — capelli sulle spalle e baffi, la versione italiana del portiere colombiano Higuita —, Arbore elegantissimo nel suo abito da ammiraglio: il ritorno di Indietro tutta! è stato un successo oltre ogni previsione, quasi il filo con il passato non si sia mai spezzato. Mercoledì sera la celebrazione per i 30 anni del programma (Indietro tutta 30 e l’ode) è stata vista da quasi 4 milioni di spettatori con lo share che ha sfiorato il 20% (19,2% per la precisione). Rai2 per una sera è stata la rete più vista di tutte, battendo sia Canale 5 (Music di Bonolis, ospite anche Checco Zalone, si è fermato al 15%) sia Rai1 (Milan – Verona di Coppa Italia è arrivata al 12,3%).

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Renzo Arbore: “Torno con ‘Indietro tutta’, ma la Rai non ha più chiamato”

venerdì, Dicembre 8th, 2017

Renzo Arbore: "Torno con 'Indietro tutta', ma la Rai non ha più chiamato"

di


“Perché non ho fatto tanta tv? Perché dalla Rai non mi hanno chiamato, non mi hanno corteggiato. Hanno pensato che fossi distratto dalla musica o che fossi rimbambito” dice Renzo Arbore. “Campo Dall’Orto mi ha chiamato quando è andato via dicendomi: ‘Peccato, non ci siamo incontrati’. Mario Orfeo, invece, lo sto ancora aspettando”. Si celebrano i trent’anni di Indietro tutta e lo showman si leva qualche sassolino dalle scarpe. Il direttore generale della Rai non passa per salutare (“Ha avuto un impegno urgente” dice il direttore di Rai2 Andrea Fabiano “ma ci saluta”), l’affollatissima conferenza stampa diventa un ‘come eravamo’. L’azienda si affretta aprecisare che Orfeo ha firmato il contratto per Arbore e lo ha incontrato due volte. “La nostra, quella di Falqui, di Trapani, di Raffaella e Corrado era la televisione più bella del mondo” spiega Arbore con passione “Personalmente penso che l’ascolto sia importante, ma lo è di più il gradimento, la stima per il programma”.
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Milano, alla Scala trionfa la «prima» di Andrea Chénier: lancio di fiori e undici minuti di applausi

venerdì, Dicembre 8th, 2017

Un trionfo per la «prima» di Andrea Chénier che ha aperto la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano. Undici minuti di applausi hanno suggellato il successo del capolavoro di Umberto Giordano con la direzione del maestro Riccardo Chailly e la regia di Mario Martone, per la prima della stagione operistica: un’ottima riuscita che ha fugato i timori della vigilia. Un’opera giudicata «difficile» ma apprezzata e lodata alla fine dal giudizio dei loggionisti, che non hanno fatto mancare attestati di apprezzamento, richiamando i protagonisti sul palco a più riprese. Alla riapertura del sipario per il ringraziamento degli artisti, al termine dell’opera, un’onda di «Bravi!» e un continuo lancio di fiori sul palco. Ma per tutta l’esibizione (a parte qualche isolato diniego) è stato un continuo entusiasmo. Gli stessi ospiti del palco reale alla Scala erano andati a salutare e a fare i complimenti agli artisti durante l’intervallo. Fra gli altri il sottosegretario Maria Elena Boschi, i ministri Dario Franceschini, Claudio De Vincenti, Pier Carlo Padoan, il prefetto Luciana Lamorgese e il sindaco Giuseppe Sala si sono soffermati con il regista Mario Martone, i cantanti (in primis il baritono Luca Salsi) per trasferirsi poi nel camerino del direttore Riccardo Chailly. Tutti (spettatori illustri e maestranze) si sono detti entusiasti di come è andata l’opera. «Complimenti a tutti» ha detto fra le risate il sindaco, mentre Mario Martone ha spiegato che «lavorare qui è un privilegio». Che sarebbe stato comunque una festa e un successo lo si poteva respirare fin dall’inzio della grande serata musicale di giovedì, ovvero fin dall’arrivo degli ospiti al teatro. Smoking, abiti da sera e vestiti griffati nel Foyer. Un vero clima di festa che si è trasformato al termine della rappresentazione in undici minuti di applausi per tutti i protagonisti. (altro…)

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Unesco: l’arte del pizzaiolo napoletano diventa patrimonio dell’umanità

giovedì, Dicembre 7th, 2017
daniela lanni

«Volevo offrirti, pagandolo anche a rate, nu brillante e quínnece carate..Ma tu vulive ’a pizza, ’a pizza, ’a pizza, cu ’a pummarola ’ncoppa…’a pizza e niente cchiù!» cantava Aurelio Fierro nel 1966. Un motivo che è entrato nella storia della canzone napoletana. Così come la pizza che, dopo otto anni di negoziati internazionali, ha ottenuto un riconoscimento “storico”: l’Arte del pizzaiuolo napoletano è ora Patrimonio dell’Umanità! Il Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, riunito in sessione sull’isola di Jeju in Corea del Sud, ha valutato positivamente la candidatura italiana. Per l’Italia si tratta del 58esimo Bene tutelato, il nono in Campania. Con grande soddisfazione, ha annunciato la vittoria in diretta Facebook la delegazione italiana che sull’isola sudcoreana ha seguito da vicino i lavori del Comitato Unesco. Questo il tweet del Ministro delle Politiche agricole, alimentarie forestali, Maurizio Martina.

L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco. Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo

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Prima della Scala, Grasso dà forfait: ci saranno Boschi e Franceschini

giovedì, Dicembre 7th, 2017

Si inaugura questo pomeriggio, alle 18, la stagione del Teatro alla Scala con «Andrea Chénier», dramma storico in quattro quadri su libretto di Luigi Illica e musica di Umberto Giordano. La direzione è affidata a Riccardo Chailly, la regia a Mario Martone con scene di Margherita Palli. Protagonista la coppia composta, sulla scena e nella vita, dal soprano russo superstar della lirica Anna Netrebko (Maddalena di Coigny) e da Yusif Eyvazov (Andrea Chénier). Attesi in teatro oggi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, il commissario europeo per la cultura, Tibor Navracsics. Presenti anche il sovrintendente di Vienna, l’attrice Margherita Buy e Eliana de Sabata, figlia di Victor, storico direttore della Scala al quale è dedicata la serata. Forfait del presidente del Senato Pietro Grasso. Ovviamente presenti sindaco («Le assenze? La Prima è dei milanesi») e il governatore sul Palco Reale. Nonostante la contemporanea assenza di capo dello Stato e premier sarà eseguito l’Inno di Mameli. Addobbo floreale predisposto da Dolce e Gabbana. Diretta Rai. Cena alla società del Giardino.

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È morto Johnny Hallyday, icona della musica francese

mercoledì, Dicembre 6th, 2017

Johnny Hallyday è morto questa notte all’età di 74 anni. Da circa un anno alla rockstar idolo di generazioni di francesi era stato diagnosticato un cancro ai polmoni. Ad annunciarlo, poco prima delle tre del mattino, è stata la moglie Laeticia Hallyday. «Johnny Hallyday è andato via. Scrivo queste parola senza potervi credere. E tuttavia è proprio così. Il mio uomo non c’è più, ci ha lasciati questa notte così come ha vissuto lungo tutto il corso della sua vita, con coraggio e dignità», scrive la moglie nel comunicato diffuso ai media. Il cantante monumento della musica francese era stato ricoverato nella notte tra domenica e lunedì per problemi respiratori. (altro…)

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“Contro di me un diktat politico. Ora la Rai faccia autocritica”

martedì, Novembre 14th, 2017

Milano – Allora, Giletti, Non è l’Arena è stato un successo. Che goduria ha provato nel leggere quei dati di ascolto: 8,9 per cento di share, numeri altissimi per La7?

«Un esito oltre ogni nostra aspettativa. Però voglio prima di tutto sottolineare che è stato il risultato di un grande lavoro della mia squadra che ha avuto il coraggio di lasciare la Rai e di tutta La7 che mi ha supportato in ogni modo».

È riuscito a mettere in atto la sua vendetta: riportare in vita L’Arena, e con ottimi ascolti, dopo che la tv di Stato aveva deciso di cancellarla…

«Io non volevo vendicarmi. Volevo solo continuare a fare il giornalista e non lo showman, come mi avevano proposto. Però, se sono riuscito a fare questi risultati in prima serata su La7 con un budget molto inferiore a quello che avevo a disposizione su Raiuno, qualcuno deve fare un esame di coscienza». (altro…)

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Cazzola accusa Costanzo: «Prendi tre pensioni», lo scontro tv

giovedì, Novembre 9th, 2017

Durante il talk «DiMartedì» su La7 | LaPresse – CorriereTv

Scontro sui vitalizi tra Maurizio Costanzo e il politico Giuliano Cazzola durante la trasmissione di Giovanni Floris “DiMartedì”: “Replico a Cazzola: quando dice persino il signor Costanzo, senta un po’ io non sono un passante Cazzola. Faccio questo mestiere da quando avevo 17 anni. Se ne faccia una ragione”. (altro…)

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