Archive for the ‘Tecnologia’ Category

Almeno 50 milioni di account Twitter non sono esseri umani

domenica, Marzo 19th, 2017
carlo lavalle
 

Like e retweet dei post di Twitter sono sempre più il prodotto dell’attività automatica di un bot. Cresce, infatti, in modo considerevole, il numero di questi programmi capaci di inviare messaggi e comunicare via social network come se fossero esseri umani.

 Secondo la valutazione contenuta in un nuovo studio di University of Southern California e Indiana University fino al 15 per cento degli account attivi del micro-blogging, pari a circa 50 milioni in termini assoluti, sarebbero identificabili come bot. Il doppio rispetto alla percentuale precedentemente calcolata dalla stessa Twitter nel 2014.

Per arrivare a questi dati, i ricercatori hanno sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale in grado di rilevare oltre 1000 caratteristiche dell’attività condotta su Twitter per individuare in maniera accurata i bot. (altro…)

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Esperimenti della Nasa nel deserto: “Su Marte possono crescere le patate”

giovedì, Marzo 9th, 2017

I ricercatori dell’International Potato Center stanno conducendo per conto della Nasa degli esperimenti in Perù, nei terreni asciutti del deserto “Pampas de La Loya”. L’obiettivo è quello di far crescere patate all’interno di un ambiente “CubeSat” appositamente costruito per simulare le condizioni del pianeta Marte. Finora, i ricercatori hanno constatato che i tuberi sono in grado di tollerare l’ambiente e potrebbero quindi nascere sul pianeta rosso.

I ricercatori hanno lanciato la fase due dell’esperimento nel 2016, oltre che con l’Ente spaziale americano anche con l’Università di Ingegneria e Tecnologia (Utec) a Lima. “Sono entusiasta di portare le patate su Marte – afferma il ricercatore associato Nasa-Seti Julio E. Valdivia – e ancor di più che possiamo utilizzare un terreno marziano simulato molto simile all’area in cui le patate hanno avuto origine.” (altro…)

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Il passo indietro di WhatsApp che farà felici molti dei suoi utilizzatori

giovedì, Marzo 2nd, 2017

Col passaggio dallo Stato alle Storie, Whatsapp ha scavalcato il confine tra piattaforma di messaggistica e social network, snaturando – secondo diversi detrattori – il motivo della sua ideazione. Grazie alla possibilità di inserimento di foto e video che si cancellano in 24 ore, infatti, l’app per chattare è diventata molto simile a Snapchat, Instagram e – da ultimo – Facebook, pur non accantonando la sua funzione primaria: quella di far comunicare la gente. Ma WhatsApp si è resa conto del malcontento di una fetta di utenti e ha deciso di corre ai ripari. (altro…)

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Mani hi-tech e gambe robotizzate. Ecco dove nasce l’uomo bionico

domenica, Febbraio 19th, 2017

La mano robotica «Azzurra» creata per la sperimentazione di interfacce di controllo e per il ritorno sensoriale (Foto Mattia Micheli per La Stampa)

gabriele martini
inviato a pontedera (pisa)

Simona Crea è una ragazza minuta di 29 anni, fresca di dottorato in ingegneria biomedica. «Guarda questo video», dice seriosa. Sullo schermo sei persone con braccia e gambe paralizzate riescono a mangiare e bere da sole grazie a un guanto hi-tech controllato da elettrodi inseriti all’interno di una cuffia. Impugnano una bottiglietta di plastica, versano l’acqua in un bicchiere, afferrano delle patatine, maneggiano una carta di credito. Il sistema è innovativo: traduce attività del cervello e movimenti degli occhi in comandi di apertura e chiusura della mano, trasmessi via wireless. La ricercatrice sorride: «Ecco cosa facciamo qui: miglioriamo la vita delle persone».

L’uomo bionico nasce negli stabilimenti dismessi della Piaggio di Pontedera, trasformati in laboratori all’avanguardia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, un’oasi di eccellenza nel non sempre entusiasmante panorama della ricerca italiana. (altro…)

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Facebook non sarà più (solo) un social network

sabato, Febbraio 18th, 2017

Roberto Catania

“Stiamo costruendo il mondo che tutti vogliamo?” Se lo chiede Mark Zuckerberg in un post di largo, larghissimo respiro intitolato Building Global Community (“Costruendo una comunità globale”), quasi un manifesto di ciò che sarà – o vuole essere – il social network da grande.

L’uomo che ha inventato Facebook, cambiando, forse per sempre, il nostro modo di comunicare (e non solo quello), ha compreso che il ruolo delle reti sociali oggi va ben al di là della semplice connessione fra persone. Lo dicono i numeri – la piattaforma si prepara a tagliare quota due miliardi di iscritti, una popolazione che se fosse uno Stato supererebbe di gran lunga la Cina – ma anche tutti quegli eventi della nostra quotidianità per i quali il ruolo degli amplificatori sociali sta diventando ormai centrale, se non addirittura dirimente.

Un aiuto dall’intelligenza artificiale 
“Il nostro prossimo obiettivo sarà sviluppare infrastrutture sociali per la comunità, capaci di sostenerci, mantenerci al sicuro, informarci, coinvolgerci sul piano civico, e includere tutti”
. Sembrano le parole di un politico consumato, capace di dosare fatti e promesse. Al guru di Menlo Park non devono essere evidentemente sfuggite tutte le critiche degli ultimi tempi, e in particolare quelle piovutegli addosso all’indomani di Brexit e del voto americano. Lo si intuisce da tutti i piccoli e grandi riferimenti che rimarcano la volontà di preservare quel carattere di neutralità che dovrebbe essere la base di un servizio nato per ospitare l’opinione di tutti, in modo imparziale.

Non sarà una missione semplice, per ovvie ragioni tecniche. Ci sono miliardi di messaggi, commenti e messaggi attraverso i nostri servizi ogni giorno, e dal momento che è impossibile controllare tutti loro, li passiamo in rassegna solo dopo che ci arriva una segnalazione”, ammette il CEO.  (altro…)

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Così nacque l’homo-smartphone schiavo della connessione perpetua

venerdì, Gennaio 6th, 2017
alberto mattioli
milano

La tecnologia è sempre un progresso, ma double face. Il suo destino è quello di risolvere dei problemi creandone dei nuovi. Giorgio Stephenson inventa il treno e, insieme, i disastri ferroviari. Nasce la televisione, e se ne appropria Barbara D’Urso. Costruiscono gli scooter, e Alessandro Di Battista ci sale sopra per comiziare. Così, il decennale dell’iPhone non è solo una festa. Non sono tutt’oro quei pixel che luccicano. Certo, essere connessi a Internet è utile; sempre, magari, no. Fra mail, Facebook, WhatsApp, Twitter, Messenger, Instagram, Pinterest e via cliccando non c’è un attimo di pace. La connessione full time dà dipendenza (e talvolta anche un po’ alla testa). «O maladetto, o abominoso ordigno», chiamava Ariosto l’archibugio, perché permetteva a un umile fantaccino di abbattere a distanza uno splendido cavaliere. Allo stesso modo, l’iPhone consente al commercialista di abbatterti spedendoti a tradimento l’F24 mentre stai facendo e pensando tutt’altro, ma quando salta fuori l’ansiogeno numeretto bianco su sfondo rosso sull’iconcina della mail proprio non resisti, e devi leggere. Tutti ci portiamo in tasca l’ufficio, e dire che di regola non vediamo l’ora di uscirne. È ormai impossibile sottrarsi alla longa manus del web, strappare la rete, sospendere questo perpetuo cicaleccio.

 

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