Archive for the ‘Immigrazione’ Category

Migranti, rivolta ad Agrigento in un centro d’accoglienza

mercoledì, Ottobre 7th, 2020

Rivolta in un centro accoglienza ad Agrigento, dove 65 migranti hanno protestato lanciando contro le forze dell’ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre e altri oggetti. Nei locali del Villaggio Mosè i profughi hanno dato fuoco ai materassi tentando di lanciarli contro gli agenti e facendo divampare un incendio. Alcuni sono riusciti ad allontanarsi dal centro, dove erano in quarantena. Feriti tre poliziotti

“Questa notte si è verificata l’ennesima rivolta di migranti, hanno appiccato un incendio, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena”, ha spiegato Valter Mazzetti, segretario generale della Federazione sindacale della polizia di Stato.

Alcuni dei migranti pare avessero finito il periodo di quarantena anti-Covid e, per l’intera giornata martedì 6 ottobre, hanno chiesto di essere trasferiti in altre strutture. E’ per questo che sarebbe poi scoppiato il caos in tarda serata. I migranti hanno tentato la fuga, hanno lanciato reti di materasso e pezzi di finestre mandati in frantumi contro i poliziotti, così come dei materassi incendiati.

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Marsala, raid punitivi contro migranti: 3 arresti. «Noi vi ammazziamo, qui non dovete stare»

giovedì, Ottobre 1st, 2020

Migranti massacrati con violenza soltanto per odio razziale. A organizzare i raid sarebbe stato un gruppo di persone che per gli inquirenti agiva, nel centro storico di Marsala durante i weekend, come un vero e proprio commando a caccia di vittime da aggredire. Tre le persone arrestate dagli agenti del commissariato, coadiuvati dai colleghi della Digos della Questura di Trapani e del reparto prevenzione crimine di Palermo, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura. I tre appartenevano anche al gruppo dei tifosi ultrà del Marsala Calcio (Street Boys/Nucleo Ribelle), già sottoposti a Daspo.

Le persone arrestate sono Salvatore Crimi, 18 anni, Antony Licari di 24 e Natale Salvatore Licari, 34 anni. Sono accusati, a vario titolo, di violenza privata, minaccia, lesioni personali. Reati aggravati, secondo gli investigatori, dall’uso di corpi contundenti, agendo con «efferatezza e spietatezza e per finalità di discriminazione o di odio etnico razziale». Il provvedimento cautelare è giunto al culmine di una complessa attività di indagine su alcune aggressioni avvenute nel centro di Marsala durante l’estate. Per gli inquirenti sarebbero stati «veri e propri raid punitivi nei confronti di inermi cittadini extracomunitari che subivano senza alcuna apparente ragione le violenze fisiche e verbali del gruppo criminale».

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Von der Leyen presenta il piano su migranti e asilo: i ricollocamenti non saranno obbligatori

mercoledì, Settembre 23rd, 2020

«È tempo di gestire le migrazioni insieme, con un nuovo equilibrio tra responsabilità e solidarietà. Il vecchio sistema di gestione non funziona più. Questo è un nuovo inizio per l’Ue. Oggi proponiamo una soluzione europea per ricostruire la fiducia tra Stati membri e per ripristinare la fiducia dei cittadini nella nostra capacità di gestire come Unione». Con un discorso poco più lungo di 4 minuti, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato il nuovo e attesissimo piano europeo su asilo e migrazione. «Bisogna bilanciare molti interessi. L’Europa deve abbandonare le soluzioni ad hoc. Questo pacchetto complesso riflette un ragionevole equilibrio: condividiamo tutti i benefici, condividiamo tutti il fardello. L’Ue ha già dato prova in altri settori della sua capacità di fare passi straordinari per conciliare prospettive divergenti. Ora è tempo di alzare la sfida per gestire la migrazione in modo congiunto, col un nuovo equilibrio tra solidarietà e responsabilità».

Il piano (qui il link a una sintesi del progetto) è stato poi presentato nel dettaglio dal vicepresidente Margaritis Schinas e dalla commissaria Ue, Ylva Johansson. Non prevede trasferimenti obbligatori di migranti sbarcati nelle coste Ue verso gli altri Paesi dell’Unione europea, come invece richiesto dal Governo italiano, ma chiede a tutti uno «sforzo» sul rimpatrio dei migranti di chi li accoglie. L’esecutivo Ue ha elaborato una strategia, da oggi al vaglio del Parlamento europeo, che si regge su tre pilastri.

Screening pre-ingresso

La Commissione propone di introdurre innanzitutto «una procedura di frontiera integrata», che «per la prima volta comprende uno screening pre-ingresso che copra l’identificazione di tutte le persone che attraversano le frontiere esterne dell’Ue senza autorizzazione o che sono state sbarcate dopo un’operazione di ricerca e salvataggio», si legge in una nota. Ciò comporterà «anche un controllo sanitario e di sicurezza, rilevamento delle impronte digitali e registrazione nella banca dati Eurodac», già prevista dalle regole in vigore.

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Von der Leyen: “Sui migranti l’Europa sarà solidale e responsabile”

venerdì, Settembre 18th, 2020

dal nostro corrispondente ALBERTO D’ARGENIO

BRUXELLES – «L’attuale sistema europeo sui migranti non funziona più». Per questa ragione Ursula von der Leyen parlando ieri al Parlamento europeo ha annunciato che il regolamento di Dublino, la norma che lascia la responsabilità dei migranti al paese di primo ingresso, sarà cancellato. La presidente della Commissione Ue spiega il suo progetto per gestire i flussi nel corso di un’intervista con un gruppo di quotidiani europei la cui versione integrale sarà pubblicata domani da Repubblica. La proposta che presenteremo la prossima settimana sarà capace di «bilanciare solidarietà e responsabilità», assicura.

L’ex ministra della difesa tedesca spiega che il nuovo progetto di riforma tratterà tutti gli aspetti delle migrazioni, da quanto avviene nei paesi d’origine fino all’integrazione di chi avrà diritto di restare in Europa passando per controllo delle frontiere e rimpatri di chi non potrà beneficiare della protezione internazionale. Proprio grazie a questo lavoro «completo ed esaustivo», portato avanti in stretto contatto con i governi, von der Leyen spera che la riforma potrà essere approvata dai ministri dell’Interno dei Ventisette evitando di finire nel dimenticatoio come invece avvenne nel 2015 con le proposte sui migranti allora presentate da Jean-Claude Juncker.  

Von der Leyen parla a tutto campo, tocca vari scenari dello scacchiere internazionale. Sulla Russia dice che Nord Stream 2 «non ha migliorato i rapporti» con Putin. E di questo – afferma – «dovremo tenerne conto» nel disegnare le future strategie politiche europee nei confronti di Mosca. Accusa la Turchia di aver voluto «intimidire» Grecia e Cipro con le trivellazioni nelle loro acque territoriali e assicura che Atene e Nicosia hanno «la solidarietà europea» auspicando poi che il dialogo tra le parti porti a una «soluzione duratura» della disputa.

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Lesbo brucia, l’Ue latita

giovedì, Settembre 10th, 2020
Lesbo brucia, l'Ue

“Abbiamo visto il fuoco diffondersi su Moria e infuriare tutta la notte. L’intero campo è stato avvolto dalle fiamme, provocando una fuga di massa delle persone senza direzione. Bambini spaventati e genitori sotto shock”. Le parole di Marco Sandrone, capo progetti di Medici senza frontiere, descrivono l’inferno di Lesbo. La scorsa notte è andato a fuoco il più grande campo profughi d’Europa, oltre 12mila persone ospitate su questa isola, frontiera naturale dell’immigrazione da oriente verso l’Europa. Migliaia di persone sono in fuga, tra loro anche oltre 30 positivi al covid. Ma nemmeno questa tragedia ispira solidarietà e reale partecipazione negli Stati europei.

Nessun aiuto, mentre la Grecia dichiara lo stato di emergenza. Tranne che dalla Norvegia, disposta ad accogliere 50 profughi, a patto che – è la condizione posta dal Governo di Oslo – rientrino nella quota dei tremila che il paese scandinavo deve accettare per quest’anno. Il resto è un balbettio di solidarietà oppure silenzio.  

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Migranti, il piano per Lampedusa

giovedì, Settembre 3rd, 2020

di ANTONIO FRASCHILLA

Un piano per svuotare l’hotspot di Lampedusa in tempi brevi con l’invio di cinque navi e l’assicurazione di aiuti economici e fiscali ai lampedusani. Queste le soluzioni messe sul tavolo dal governo Conte dopo un incontro a tratti a nervi tesi.

Il vertice a Palazzo Chigi tra il presidente Giuseppe Conte e una folta rappresentanza di ministri da una parte e dall’altra il governatore Nello Musumeci e il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello è iniziato con alcune frasi al vetriolo: «Basta slogan, siamo consapevoli delle difficoltà — dice Conte — che state vivendo e della necessità di studiare insieme le soluzioni più efficaci per far fronte a queste difficoltà. Ma sappiamo anche che il fenomeno è complesso da sempre e non bastano gli slogan per affrontarlo, ma sono necessarie iniziative a vari livelli e interventi ben sinergici e ben coordinati».

Conte blocca così fin da subito le pretese del governatore Musumeci che chiedeva di chiudere tutti gli hotspot presenti in Sicilia. Per prima cosa comunque il governo Conte si è impegnato a svuotare l’hotspot di Lampedusa entro domani con l’invio di cinque navi, due delle quali già in viaggio. « Il governo ci ha assicurato che di fatto il centro verrà chiuso perché i nuovi arrivi verranno subito ospitati in navi quarantena», dice il sindaco Martello uscendo dall’incontro.

Poi il presidente Conte ha parlato degli aiuti economici: «Lampedusa, in particolare, merita misure economiche di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati — dice — la sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato». Oggi in Consiglio dei ministri sarà approvato un decreto che sospende tutti i pagamenti fiscali fino a dicembre 2021 per i residenti di Lampedusa.

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Migranti, il sindaco di Lampedusa: “Hanno lasciato soli me e la Lamorgese”

lunedì, Agosto 31st, 2020

L’isola di cui è sindaco continua a vivere l’emergenza migranti e lui, Totò Martello, attacca ancora il governo. “Il Governo ci ha lasciati soli, a noi
e al ministro dell’Interno”, attacca Totò Martello in un’intervista a La Stampa.

“Se il Governo non è capace di fare rispettare gli accordi con la Tunisia, vado io a Tunisi a discuterne e ci vado con la mia barca”. “Se c’è un accordo con la Tunisia va fatto valere. Quando si è mai detto che un governo non affronta l’emergenza? Ci vuole il ministro degli Esteri, deve intervenire il Presidente del Consiglio. Il ministro Lamorgese sta facendo tutto quello che è in suo potere ma il Governi non pare sostenerla”.

Poi annuncia di aver chiesto un incontro al presidente della Tunisia, Saied,“per chiedergli l’applicazione degli accordi con l’Italia”.

“In questi due mesi abbiamo superato i numeri del 2011 quando c’era al governo Berlusconi e al Viminale c’era Maroni. Anche allora dicevano che non c’era emergenza, lasciando migliaia di migranti sul molo per giorni”. “L’isola scese in piazza e li mandò via, possiamo far lo stesso ora”, dice.

Della ministra Luciana Lamorgese Martello dice ancora:  “Se non la vogliono più – aggiunge – lo dicano, si prendano le loro responsabilità”.

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Primo round per Musumeci: i migranti lasciano Lampedusa

giovedì, Agosto 27th, 2020

Maurizio Zoppi

Il pugno duro del governatore Nello Musumeci all’esecutivo romano inizia a dare i suoi frutti. L’emergenza di Lampedusa in merito agli oltre mille migranti presenti nell’hotspot in Cotrada Imbriacola si riduce nettamente.

In giornata lasceranno 850 nord africani l’isola siciliana. I migranti saranno imbarcati sulle navi Azzurra e Aurelia, dotate di apposite zone rosse per isolare quelli positivi al covid. Dall’inizio dell’estate i migranti arrivati in Sicilia sono più di settemila. La seconda nave disposta dal ministro dell’Interno per la quarantena dei migranti è arrivata a Lampedusa questa mattina. Dopo giorni di maestrale la Azzurra ha già attraccato al porto di Lampedusa per operare il trasbordo di circa 700 migranti.

È gia conclusa invece l’operazioni di trasbordo dal centro migranti di circa 273 persone a bordo della nave Aurelia. Con questi due interventi si ridurrà sensibilmente la presenza dei migranti nell’isola e il rischio della diffusione del covid-19 a causa di numerosi positivi tra i clandestini.

Il conflitto tra Roma e il governo Musumeci

Nel frattempo è stato depositato nella serata di ieri (26 agosto ndr) al Tribunale amministrativo regionale della Sicilia il ricorso del governo nazionale contro l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola.

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Migranti, Musumeci: “Chiudo tutti gli hotspot della Sicilia”

domenica, Agosto 23rd, 2020

Palermo – Nello Musumeci dice basta e chiude tutti gli spazi per migranti. “La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti. Tra poche ore sarà sul mio tavolo l’ordinanza con cui dispongo lo sgombero di tutti gli Hotspot e dei Centri di accoglienza esistenti. Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa”. Questo l’annuncio del presidente della Regione Sicilia.  

Coronavirus Italia, bollettino di oggi, 22 agosto

“Le regole europee e nazionali sono state stracciate. L’Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso – malgrado i nostri appelli – di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno-Difesa-Trasporti”, afferma Musumeci, che continua: “C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni”.  

Ieri sera c’era stata alta tensione nel sovraffollato hotspot di Lampedusa, teatro anche di una furiosa lite a colpi di pietra tra somali e libici. E preoccupa anche quanto accaduto a Favara dove un incendio ha distrutto, nel piazzale Belvedere San Francesco, “El Peskador”, il barcone sequestrato ai trafficanti e diventato dal 2015 il simbolo dell’immigrazione e dell’accoglienza. 

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“Manica impraticabile”. Per fermare i migranti basta copiare Londra

venerdì, Agosto 14th, 2020

Gian Micalessin

A Roma le chiacchiere. A Londra i fatti. E, in mezzo, la comune grana dei migranti. Ma cominciamo dai protagonisti. Al Viminale noi abbiamo Luciana Lamorgese, un ex prefetto di Milano promosso ministro dell’Interno dal governo giallorosso.

All’Home Office di Londra Boris Johnson ha messo invece Priti Patel, una 48enne tatcheriana di ferro figlia di una famiglia indiana arrivata a Londra dall’ex-colonia ugandese. Ma le differenze tra le due «ministre» non si fermano qui. La Lamorgese travolta quest’anno dallo sbarco di 15mila migranti, tra cui 6.429 tunisini e 2.338 bengalesi alla ricerca d’una comoda sistemazione italiana – il 29 luglio ha battuto i pugni sul tavolo definendo «inaccettabili» quegli arrivi. L’unico risultato sono stati gli ulteriori 2mila 224 intrusi accomodatisi in Italia nei 15 giorni successivi. Per non parlare del costo delle navi da crociera affittate al prezzo di 4 milioni di euro più Iva al trimestre per gestire la quarantena dei migranti positivi al Coronavirus. Un prezzo che alla fine andrà moltiplicato per molte volte visto che ciascuna delle navi prevede la sistemazione di un massimo di 250 migranti.

E ora andiamo dall’altra parte della Manica. Lì anche la signora Priti Patel deve vedersela con un bel po’ di indesiderati in arrivo dalle coste francesi. Dall’inizio dell’anno più di 4mila e 100 «clandestini», come li chiama la ministra di Sua Maestà, hanno raggiunto le bianche scogliere di Dover. Un traffico bruscamente impennatosi ai primi di questo mese quando gli sbarchi hanno toccato quota 650, con una punta massima di 235 arrivi nelle 24 ore il 6 agosto. Poca roba se paragonata agli oltre 7mila arrivi sulle nostre coste nel mese di luglio e ai 1.321 registrati nei primi 13 giorni di questo mese. Ma Priti Patel e il governo di Sua Maestà non la pensano così.

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