Quella furia che incarna il Male e la vergogna lucida del killer
giovedì, Gennaio 12th, 2017Hanno sempre qualcosa di eccessivo, gli omicidi inter-famigliari: non si dica che il senso della famiglia non c’è più, che chi uccide non sente nulla verso le vittime, perché quella crudeltà si spiega soltanto come antidoto al turbamento. Il figlio che uccide la madre impazzisce per quello che sta facendo, e la pazzia si sfoga nel furore. Qui, a Ferrara, l’assassino dei genitori ha spinto l’amico a colpire la madre con quasi il doppio dei colpi dati al padre, 5 a lei e 3 a lui: sono colpi d’ascia sulla testa, anche uno solo è già mortale, perché tanta furia? Al punto in cui sono le indagini, pare che tra il figlio e i genitori ci fosse un rapporto rabbioso a causa dei brutti voti che il ragazzo prendeva a scuola. Padre e madre lo rimproveravano, lui li odiava. Li odiava significa si difendeva da quei rimproveri. Se i colpi inferti sono lo sfogo di quell’odio, allora questo figlio odiava più la madre che il padre. Anche un parricidio o un matricidio obbedisce a una logica di convenienza.