dalla nostra inviata ANNA LOMBARDI
L’America che si ritroverà domani con un nuovo Presidente alla Casa Bianca è un Paese più diviso che mai. Perché proprio mentre Donald Trump alle 12 in punto giurerà, come da tradizione, sulla Bibbia di Abramo Lincoln – e su quella che gli donò sua madre nel 1955 quando frequentava la scuola domenicale – almeno un migliaio di pullman saranno in viaggio verso la capitale carichi di manifestanti pronti a partecipare alla Women’s March del giorno successivo: un corteo che già promette di essere il più grande mai organizzato in occasione di un insediamento presidenziale.
Non è un caso che anche i costi della sicurezza saranno i più alti della storia. Il neo presidente – che arriva alla Casa Bianca avendo conquistato i collegi elettorali ma perso alle urne il voto popolare – si appresta infatti ad assumere l’incarico con un indice di popolarità tra i più bassi della storia, appena il 40 per cento. E visto il clima incendiario dalle proteste, il governo federale dovrà spendere almeno 100 milioni di dollari per pagare i 28 mila agenti che dovranno garantire che tutto si svolga senza incidenti. L’Inauguration, nel suo complesso, costerà altri 100 milioni di dollari.
Washington, protesta anti Trump: ”We won’t be Trumped”
La cerimonia per l’insediamento del 45esimo presidente degli Stati Uniti inizia alle 11.30, subito dopo l’incontro fra la famiglia Trump e gli Obama, che prenderanno insieme il tè alla Casa Bianca intorno alle 9.30. Prima (e dopo) il giuramento alla presenza del giudice della Corte suprema Clarence Thomas e del discorso presidenziale ci saranno le tradizionali performance musicali, tasto dolente dell’insediamento: visto che, com’è noto, nessuna grande star ha accettato di partecipare, tanto che Trump ha scritto in uno dei suoi tweet: “Non ho bisogno delle superstar, guardate quanto hanno fatto poco per Hillary: io voglio la gente”.
Infografica Il cerchio magico di Trump
A esibirsi, comunque, ci saranno i ragazzi del coro della Missouri State University che apriranno l’evento. Seguiranno I Three Dors Down, Toby Keith, le Rockettes, il Mormon Tabernacle Choir, e la giovanissima star del telent show America’s Got Talent Jackie Evancho che canterà l’inno. Criticatissima dai suoi stessi fan, la ragazza, che ha solo 16 anni e una sorella transgender (che non seguirà la famiglia a Washington) si affretta a specificare che “i motivi per cui ho accettato di cantare non sono quelli che tutti pensano”. Senza però spiegare quali siano dunque i veri motivi della sua presenza. Fra gli ospiti vip, ci saranno naturalmente gli Obama, e gli ex presidenti Jimmy Carter e George W. Bush. Non ci sarà invece suo padre, George H.W. Bush, ricoverato in ospedale. Attesi anche i Clinton e il cardinale di New York Timothy Dolan.
Il corteo presidenziale partirà alle 3 del pomeriggio e seguirà Pennsylvania Avenue, la strada che unisce il Campidoglio alla Casa Bianca, e passerà anche sotto l’International Trump Hotel, recentemente al centro delle polemiche per la questione del conflitto d’interessi (si teme che lobbysti e dignitari stranieri possano scegliere di alloggiare qui, per favorire economicamente il presidente). Una zona che sarà aperta al pubblico e dove si temono proteste. A sfilare ci saranno alcune band scolastiche, organizzazioni civiche arrivate da tutto il Paese e rappresentanti della polizia e delle forze armate.
Nelle stesse ore, al riparo da occhi indiscreti, avverrà il trasloco dei vecchi inquilini. Gli Obama lasceranno la Casa Bianca, e seppure resteranno a vivere a Washington per permettere a Sasha, la figlia 15enne, di terminare la scuola, come da tradizione saliranno a bordo dell’Air Force One per l’ultima volta, verso una meta ancora sconosciuta.
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