Così la nuova faglia più a sud scatena le scosse a ripetizione «Mai vista una sequenza simile»
giovedì, Gennaio 19th, 2017di Giovanni Caprara
Quattro scosse tra le 10.25 e le 14.33 di ieri con una magnitudo superiore ai 5 gradi della Scala Richter nelle province dell’Aquila: una sequenza che impressiona. «Sono il frutto di un’estensione a Sud del sistema di faglie dei Monti della Laga da cui è nato il terremoto nel settore più settentrionale del 24 agosto scorso», precisa Alessandro Amato dirigente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Un nuovo fronte, dunque, in una zona lunga 15 chilometri e larga sei che già aveva manifestato movimenti tellurici meno intensi negli ultimi mesi sino ad arrivare a 4.4 di magnitudo nel novembre scorso e per questo guardata con attenzione.
Le varie faglie dell’Appennino
Già a partire dalla mattinata si erano registrate un centinaio di scosse superiori a 2 gradi di magnitudo, di cui le quattro rappresentano i picchi più intensi. Gli ipocentri sono tutti ad una profondità tra 8.9 e 10 chilometri ben allineati fra loro: Montereale, Capitiniano (due volte) e Barete. «L’Appennino centrale è attraversato da varie faglie attive con geometrie e direzioni diverse che interagiscono fra loro influenzandosi a vicenda — precisa Amato —. Nel tempo accumulano energia fino al momento, come quello di ieri, in cui si manifesta».