Archive for Gennaio, 2017
Accuse di Dieselgate a Fca negli Usa. L’azienda: limiti rispettati
giovedì, Gennaio 12th, 2017–di Eleonora Micheli
Chiusura in calo per le Borse europee, con Milano che ha accusato la performance peggiore del listino, risentendo del crollo di Fiat Chrysler Automobiles. Il FTSE MIBha lasciato sul parterre l’1,69%, sul contraccolpo delle accuse lanciate dall’Epa, l’autorità americana che aveva messo sotto inchiesta anche la tedesca Volkswagen, contro la casa auto guidata da Sergio Marchionne, rea di avere violato la normativa sulle emissioni diesel. Le Fca, dopo essere entrate più volte in asta di volatilità, hanno chiuso in calo del 16%, nonostante dal quartier generale del gruppo sia stato ribadito che gli standard sono stati rispettati.
Le accuse dell’Authority americana
L’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale americana, la stessa che nel settembre 2015 fece esplodere lo scandalo dieselgate della casa auto tedesca, ha accusato Fiat Chrysler Automobiles di avere montato sui motori diesel d 104.000 veicoli un software che ha consentito emissioni superiori a quanto consentito dalla legge. La tesi delle autorita’ Usa è che il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha installato senza dirlo un cosiddetto “engine management software” (Ems) nei modelli Jeep Grand Cherokees e Dodge Ram 1500 prodotti nel 2014, 2015 e 2016 con motori diesel a tre litri venduti in Usa. «Chiediamo a Fca di dimostrare che il suo Ems non sia assimilabile al defeat device» ossia il software incriminato che nel settembre 2015 incastrò Volkswagen, ha spiegato un rappresentante dell’Epa in una call con i media definendo «chiara e seria» la violazione delle leggi sulle emissioni. «Continueremo le indagini e le discussioni con Fca», ha aggiunto. (altro…)
Previsioni meteo, neve in Valpadana a Milano e Torino
giovedì, Gennaio 12th, 2017Roma, 12 gennaio 2017 – Previsioni meteo: molte certezze e qualche dubbio su quello che accadrà nelle prossime ore e durante la prossima settimana. Le certezze riguardano il freddo e la neve, che insisteranno sull’Italia. I dubbi sono riferiti a dove il matempo si concentrerà con più insistenza. I siti meteo in queste ore hanno cambiato più volte i dettagli delle precipitazioni, come è normale in queste occasioni. La situazione insomma resta molto fluida: meglio tenersi aggiornati.
METEO, QUELLO CHE SAPPIAMO FINORA – La storica irruzione di aria artica sull’Italia è terminata – spiega il sito ilmeteo.it -, ma ha dato inizio ad una fase di continue irruzioni fredde. Tanto che il tempo tornerà a peggiorare nuovamente da questa sera. Da oggi aria in arrivo dalla Francia creerà un temporaneo minimo di bassa pressione nei pressi del mar Ligure. Entro sera peggiora anche al Nord con neve su Alpi, Prealpi e fino in pianura su Piemonte, Lombardia, alte pianura. Nevicherà a Milano e Torino, neve mista pioggia possibile al Nord Est, o rischio del pericolosissimo gelicidio sul Veneto (pioggia che ghiaccia al suolo, ndr). Domani tempo da lupi sulle regioni centrali e Campania con nubifragi sul Lazio, Campania, Appennini, inizialmente anche Toscana. Piogge su Marche, Abruzzo. Neve in Appennino sopra i 700 e 1200 metri, ma con quote in calo dalla sera. Previsioni simili, ma non identiche, da parte di altri siti meteo: “Nuova perturbazione attesa tra giovedì e venerdì in arrivo direttamente dal Nord Europa” – spiega per esempio 3bmeteo – “con prime precipitazioni su tirreniche e al Nord, nevose a tratti anche in pianura tra alto Piemonte, nord Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, in rialzo oltre i 1000-1500 metri sull’Appennino. Venerdì il clou del maltempo al Centro Sud con rovesci e temporali specie sulle tirreniche, neve inizialmente a quote elevate ma in calo sino in collina al Centro a fine giornata. Precipitazioni anche sul Nordest nevose in collina o a tratti in pianura, con nevicate in intensificazione sull’Emilia Romagna a fine giornata; migliora invece al Nord Ovest”. In particolare su quanto sarà coinvolta l’Emilia Romagna (e il capoluogo Bologna) gli esperti non sembrano pienamente concordi. (altro…)
De Benedetti primo debitore Una voragine da 600 milioni
giovedì, Gennaio 12th, 2017La notizia è di quelle che non può passare inosservata dalle parti della politica, nel momento in cui il Parlamento mette mano al decreto salvabanche.
La Sorgenia, società elettrica della famiglia De Benedetti (fino al riassetto dell’enorme debito che l’ha trasferita sotto il controllo delle banche), figura come primo debitore insolvente del Monte dei Paschi di Siena, per complessivi 600 milioni di euro, come rivela IlSole24Ore. Un fardello che fa notizia, visto che ora lo Stato si appresta a intervenire con la ricapitalizzazione precauzionale di Mps.
Il primo a puntare il dito è Augusto Minzolini: «Sole24Ore: De Benedetti ha succhiato a Mps 600 milioni per Sorgenia. Ora pagati da noi. Adesso inaccettabili morali da lui e dal suo giornale», twitta il senatore in mattinata. Sullo stesso social network interviene anche Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle a polemizzare: «Poi dicono che MPS non è la banca del Pd e del giglio toscano di Renzi». (altro…)
Assalto al capotreno con machete. Ridotte le condanne dei “latinos”
giovedì, Gennaio 12th, 2017Ridotte in secondo grado le condanne ai giovani salvadoregni accusati dell’aggressione con un machete al capotreno Carlo Di Napoli.
L’assalto sfociato nel sangue si verificò l’11 giugno 2015 alla stazione ferroviaria di Trenord di Villapizzone. Di Napoli subì quasi l’amputazione del braccio sinistro, mentre il suo collega Riccardo Magagnin venne malmenato. Ieri i giudici della Terza sezione penale della corte d’Appello (con presidente Fabio Tucci) hanno inflitto rispettivamente 14, 12 e 10 anni di carcere a tre imputati: Jackson Lopez Trivino, José Rosa Martinez e Andres Lopez Barraza. In primo grado, l’8 febbraio scorso, il gup del rito abbreviato Alfonsa Ferraro aveva deciso pene di 16, 14 e 11 anni e quattro mesi. Confermate in secondo grado le assoluzioni di altri tre componenti del gruppo, Alexis Ernesto Garcia Rojas, Kevin Jeovanni Vasquez Majano ed Henry Alexander Cortez Gonzales. (altro…)
Tolta una mina sul governo: ora le elezioni si allontanano
giovedì, Gennaio 12th, 2017Due referendum ammessi e uno bocciato. Così la Corte costituzionale ha disinnescato l’ordalia che la Cgil aveva ideato, sui temi del lavoro. Cade l’ipotesi che le elezioni anticipate immediate siano il rimedio.
Due riforme sarebbero sufficienti, se proprio il legislatore non vuole i referendum, ma quella scadenza non ha nulla di terribile. Se non per la sinistra, perché quella cui si assiste è una sua faida interna. Una guerra non in nome, ma sulla pelle dei lavoratori e del lavoro. Che è un tema assai serio. (altro…)
Sorpresa Minniti al Viminale: il “nuovo” che non ti aspetti
giovedì, Gennaio 12th, 2017La prima medaglia, per così dire, è appuntata direttamente nel corredo genetico. Quest’uomo parla soltanto se ha qualcosa da dire. Per un politico dell’era della chiacchiera, che pare emergere come Professor X dal mare dei Narcisi e degli stralunati gaffeur alla Angelinoalfano, un fattore di distinzione primario.
Non l’unico, tra quelli che fanno del ministro dell’Interno Marco Minniti un caso più unico che raro, e il vero motivo, forse, per il quale verrebbe da tifare per la sopravvivenza del governo Gentiloni. Vanto di una terra dura e difficile come la Calabria; suo quattordicesimo «figlio» ad assurgere a trono ministeriale (con l’eccezione del vecchio Giacomo Mancini, mai esemplari di luminoso spessore). Secondo dirigente del Pci a rivestire il cruciale ruolo di capo del Viminale (anche qui, l’esempio di Napolitano non è esattamente il massimo). Che cosa, allora, induce a parlare di Domenico Minniti – detto da sempre «Marco» in onore di un fratello gemello scomparso -, come dell’astro nascente della nostra politica della Sicurezza? Come del ministro capace d’interpretare allo stesso tempo il sentimento delle forze dell’ordine e quello dei cittadini, come nel caso dell’artificiere ferito a Capodanno? Un curriculum di spessore, anzitutto, e due illustri «maestri»: non a caso uno tenuto un po’ alla larga (Massimo D’Alema), l’altro rivendicato e coltivato fino alla morte, al punto da fargli affibbiare poco tempo fa una pesante predizione: «Minniti sarà il Cossiga del Duemila». Di lui, il vecchio Presidente che volle partecipare con lui alla creazione della Fondazione Intelligence Culture and Strategic Analysis (Icsa), non aveva che parole d’elogio e benevolenza. Riscontrandone i tratti del politico migliore, diceva: quello che ha visione strategica. (altro…)
Bari, decine di arresti per mafia: armi da guerra nell’arsenale del clan emergente della Murgia
giovedì, Gennaio 12th, 2017Decine di arresti, sequestri di droga e armi, anche da guerra in una maxi operazione, denominata ‘Kairos’, che coinvolge oltre 200 militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari
Capi ed affiliati del clan emergente Nuzzi, attivo nelle Murge, sono stati oggetto di una indagine coordinata dalla direzione distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese. Le accuse contro gli arrestati sono di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, anche da guerra ed esplosivi, traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, estorsione e danneggiamento. (altro…)
Crozza-La7, un addio pieno di rimpianti
giovedì, Gennaio 12th, 2017Mancherà a tutti, Pierluigi Bersani in primis che da qui in avanti a DiMartedì andrà ospite un po’ malvolentieri. Indimenticabili quei duetti con Maurizio Crozza: ma Crozza se n’è andato (a Discovery, partenza a marzo sul canale 9 in chiaro con show personale) e soli ha lasciato Floris e compagnia. Nella prima puntata del 2017 lo ha sostituito Maurizio Lastrico, comico di Zelig e finora piuttosto inedito alla satira politica – e si è visto, il ragazzo è bravo e diverte soprattutto quando è impegnato a taroccare terzine dantesche su temi di costume e attualità.
Ci sarà un giro di altri artisti, si cercherà di estrarre qualche imprevisto coniglio dal cilindro della comicità italiana (aridissimo ormai, asciugato totalmente dalle performances collettive quotidiane sul web): ma insomma, è finita un’epoca. Nella quale il punto di Crozza a casa Floris era il momento top, lo stato dell’arte, il check autentico di quanto la politica, in quel momento, a cadenza settimanale, riuscisse a far ridere. Ma tanto: e spesso e volentieri, grazie alla maturità raggiunta dal comico genovese e da una squadra di autori senza rivali. Il resto lo facevano il piglio polemico che negli ultimi anni ha rappresentato la punta di lancia anti-renziana in Italia (adattandosi quindi assai all’intero programma di Floris) e appunto, ogni tanto, ospiti alla Bersani che non solo stavano al gioco ma lo costruivano quasi insieme a Crozza medesimo. (altro…)
Grillo, la setta dell’altrove
giovedì, Gennaio 12th, 2017di EZIO MAURO
NON è esattamente una passeggiata di salute quella che Grillo e Casaleggio si sono fatti sulla Grand Place di Bruxelles. Nel breve, ridicolo e clamoroso avanti e indietro tra gli antieuropeisti di Farage e i liberali di Verhofstadt si radunano infatti tutti i demoni irrisolti di un movimento perennemente allo stato gassoso che non riesce a consolidare alcunché, perché non avendo storia e tradizione (il che non è certo una colpa) non ha nemmeno saputo costruirsi un deposito culturale di riferimento a cui ancorare le trovate estemporanee del leader, abituato ad uscire da una quinta per cambiarsi d’abito e ricomparire dall’altra con uno sberleffo.
La politica è un po’ più complicata, a lungo andare, soprattutto negli intervalli tra una campagna elettorale e l’altra: per fortuna non tutto è performance, blog, comizio, una volta ogni tanto bisogna trasmettere l’idea che oltre a distruggere si è capaci anche di costruire qualcosa. L’Europa, poi, è complicata ancor di più. Esistono famiglie politiche, perché esistono vicende storiche e civili che hanno selezionato interessi, valori e persino personalità producendo cultura politica (mi scuso per l’espressione fuori moda): e da quella cultura, semplicemente, sono nate le costituzioni e le istituzioni nelle quali viviamo – potremmo dire – nelle difficoltà degli uomini ma nella libertà del sistema, in questo nostro lungo dopoguerra europeo di pace.
Bene, se questa è la cornice, il quadro non è solo un infortunio senza precedenti, da inserire per anni nei repertori comici in teatro, per far ridere la platea. È la conferma di una mancanza di sostanza, di qualità e addirittura di significato politico. Qui succede che un movimento nasce contro l’euro e contro l’Europa, oltre che contro tutte le inefficienze, le disfunzioni e le corruzioni della nostra democrazia indigena. Entra nel gruppo antieuropeista di Farage, campione della Brexit e dell’insularità britannica. Poi, dopo uno stage sul bordo-piscina di Briatore a Malindi, ecco la rivelazione keniota del fondatore, l’idea che per prepararsi a governare conviene abbandonare alleati così radicali, e spostarsi in un’area più tranquillizzante. I liberali? Perché no, vanno bene come qualsiasi opzione che non costringa a scegliere davvero tra destra e sinistra, per non dividere il fascio di consensi. La post-modernità della post-politica è questa: mani libere, destra e sinistra sono superate, il nuovo vive in un altrove indistinto che si può manipolare a piacere e abitare con comodo, interpretandolo come una pièce che si aggiorna di piazza in piazza, secondo l’estro del capocomico. (altro…)