Amatrice, – 18. Marina in roulotte: «Freddo e paura ma restiamo qui»
sabato, Gennaio 7th, 2017dalla nostra inviata Virginia Piccolillo
Minuscole lame di gelo sospinte da una tramontana potente tagliano la faccia, Marina si richiude alle spalle la porticina della roulotte e sospira: «Tragica. Ecco com’è la situazione. La notte passata in roulotte non ci si faceva a dormire dal freddo. E oggi si prevedono 18 gradi sotto zero. Ci mancava solo la bufera». Sono abituate al freddo le famiglie di Amatrice. Ma non così. E non quest’anno che, dal 24 agosto, il gelo non è più andato via dal cuore. Marina Santini ha due figli: Francesco, di 19 anni, e Benedetta 22. Il papà, Gianni il fornaio, è rimasto sotto le macerie. «I ragazzi erano passati pochi minuti prima a salutarlo. È morto lì», spiega Marina a chi non capisce perché c’è ancora chi nelle zone terremotate, a dispetto del volere della Protezione civile, vive in roulotte, in tenda, da solo o in campi «auto-organizzati». «Io la casa ce l’ho. Me l’hanno prestata amici che ci vengono in vacanza. Ma non ce la facciamo a dormirci. E così i miei ragazzi. Eravamo quasi convinti, ma la botta del 30 ottobre ci ha rimesso il terrore addosso. E non smette. Ha fatto una scossa l’altro ieri. Ogni tanto sentiamo il boato».
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