Segretario Renzi, la sua prima intervista dopo il referendum si può incominciare solo così: che sventola! Quanto le brucia?
“E deve domandramelo, non se lo immagina? Brucia, eccome se brucia. Tanto che il vero dubbio è stato se continuare o lasciare. Ma poi uno ritrova la voglia e riparte”.Davvero ha pensato di uscire dalla politica?
“Sì, nei primi giorni. Mi tentava: e devo dirle, un po’ per curiosità, un po’ per arroganza”.

Poi?
“Poi ho pensato che solo il vigliacco scappa nei momenti di difficoltà. Ho ripensato alle migliaia di lettere ricevute, al desiderio di futuro espresso da milioni di persone. La nostra battaglia è appena incominciata”.

Una rivincita o una vendetta?
“Nessuna delle due: sono parole che pensano al passato. Noi guardiamo avanti, non indietro”.

Non è anche questo un modo per scappare dalla sconfitta?
“Se uno nasconde la testa sotto la sabbia e fa finita di niente, sì. Ma vorrei ricordarle che io mi sono dimesso, in un Paese dove di solito le dimissioni si annunciano”.

Era difficile resistere dopo aver perso 41 a 59, lo ammette?
“Sarei andato via anche con il 49 per cento. In realtà mi sono dimesso tre volte”. (altro…)