Archive for Marzo, 2017

E adesso vogliono votare a maggio del 2018

giovedì, Marzo 9th, 2017
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L’Air Force voluto da Renzi costa 76mila euro al giorno

giovedì, Marzo 9th, 2017
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Scossa di terremoto di magnitudo 3 tra LʼAquila e Amatrice

giovedì, Marzo 9th, 2017

Una scossa di terremoto di magnitudo 3 è stata registrata alle 23.56 di mercoledì tra L’Aquila e Amatrice (Rieti). Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro a 14 km di profondità ed epicentro a 2 km da Capitignano (L’Aquila). Non si segnalano nuovi crolli o danni a persone.

Scossa di terremoto di magnitudo 3 tra L'Aquila e Amatrice

TGCOM

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Progresso (e declino) a sinistra

giovedì, Marzo 9th, 2017

La decisione dei secessionisti dal Pd di chiamarsi oltre che «democratici» anche «progressisti» non sembra segnare davvero alcuna rottura. Fino a prova contraria, infatti, lo stesso Pd è sempre stato e tuttora è «progressista»; così come «progressista» si considera l’intera Sinistra di qualsiasi genere. È proprio una tale unanimità che però dà da pensare e induce a porsi una domanda: non sarà forse proprio questa indefettibile adesione «progressista», che da tanto tempo caratterizza la Sinistra, una delle ragioni di fondo del suo declino, della perdita di consenso che dovunque l’ha colpita da tempo?

Che cosa vuole dire infatti, oggi, essere e dirsi «progressisti»? Quali contenuti trasmette politicamente? Non potrebbe essere magari che proprio di questi tempi e su non poche questioni, per essere fedele al suo vantato spirito critico e in certo senso anche alla sua tradizione, la Sinistra dovrebbe essere invece che «progressista» «regressista»? Detto altrimenti: quali sono i caratteri di un fatto o di un fenomeno che oggi possono farlo considerare realmente un «progresso»? Forse la Sinistra dovrebbe chiederselo con un po’ più di attenzione di quanto abbia fatto negli ultimi decenni: in caso contrario è la sua stessa identità, mi pare, che rischia di perdersi in un mare di contraddizioni e di equivoci.

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Iva, verso l’aumento? Lo stop di Renzi e le scelte del governo

giovedì, Marzo 9th, 2017

Alla vigilia del Lingotto, laboratorio del suo programma futuro, Matteo Renzi ieri è intervenuto sul programma, odierno, del governo Gentiloni. E il messaggio, lanciato dal salotto di Bruno Vespa su RaiUno, è chiaro: no all’aumento dell’Iva, dubbi sul taglio del cuneo fiscale. Renzi rivendica un rapporto saldo con Gentiloni, con cui «è impossibile di litigare»: «Giochiamo con la stessa maglia, nella stessa squadra, non conta chi fa gol», ha detto l’ex premier. Che ormai prende in considerazione la possibilità che l’esecutivo arrivi al 2018. Ma, sottolinea, solo se si «fanno le cose»: non si possono passare questi mesi a «parlarsi addosso».

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Boom di sordi tra i giovani per i troppi decibel in cuffia

giovedì, Marzo 9th, 2017
paolo russo
roma

«Regolando il sonoro ho rotto il ritorno dei bassi e all’improvviso ho sentito l’orecchio esplodere. In ospedale mi hanno detto che lo choc poteva essere fatale se non fossi corso subito da loro»: Franck, 25 anni.

 «Quattro giorni dopo il concerto i fischi continuavano a non farmi concentrare. Sono finita in ospedale dove mi hanno diagnosticato una importante perdita dell’udito»: Leila, 16 anni. Sono i ragazzi della generazione «a tutto volume», che avanzano a grandi falcate verso la sordità. L’allarme viene dalla Francia, dalla Jna, società che fa prevenzione e informazione sui danni all’udito, ai quali oltralpe è dedicata oggi una giornata nazionale di sensibilizzazione.

Ma il bombardamento di decibel ai quali si sottopongono i ragazzi tra Mp3, discoteche, concerti e stereo in auto con il volume a tavoletta fanno sempre più danni anche qui da noi. L’ultimo studio «Eurotrack 2015» dice che un italiano sui dieci ha problemi di udito e che tra i giovani il fenomeno è in forte aumento: il 4,2%, quasi uno su quattro dei giovani tra i 15 e i 24 anni non ci sente più bene. Solo tre anni prima erano il 3%. In pratica un aumento del 25% a stretto giro. Se poi si somma anche il 2,2% di adolescenti si arriva a circa mezzo milione di ragazzi che rischiano di girare con l’apparecchietto acustico prima di aver messo i capelli bianchi. (altro…)

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Il pianeta dei matti

giovedì, Marzo 9th, 2017
mattia feltri

Notizie dal pianeta dei matti. Luigi Di Maio ha detto che il Pd ha fatto danni come una guerra mondiale, e al tramonto dell’impero i cortigiani arraffano quello che possono. Michele Emiliano, candidato alla guida del Pd, ha detto che non farebbe mai alleanza con Forza Italia ma coi Cinque stelle sì, forse sui presupposti offerti da Di Maio. Miguel Gotor, senatore uscito dal Pd, ha detto che Luca Lotti dovrebbe dimettersi per coerenza, come furono fatti dimettere Josefa Idem, Maurizio Lupi e Federica Guidi. Il ministro Maria Elena Boschi, che invece non fu costretta alle dimissioni, sebbene molti gliele chiedessero per l’inchiesta sul padre in Banca Etruria, ha annunciato che il padre è stato prosciolto. (altro…)

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Strasburgo bacchetta l’Italia: “Male in accoglienza e rimpatri”

giovedì, Marzo 9th, 2017
marco bresolin
inviato a bruxelles

Procedure di identificazione non efficaci, condizioni nei centri di accoglienza ai limiti del rispetto dei diritti umani, gestione opaca degli hotspot, scarsa informazione ai migranti sui loro diritti, poca protezione ai minori non accompagnati, lentezza nelle procedure d’asilo e debolezze nel sistema dei rimpatri.

 La fotografia scattata dal Consiglio d’Europa sull’Italia è allarmante. Il rapporto sulla gestione dell’immigrazione nel nostro Paese dice che «l’Italia non ce la può fare da sola». Perché i flussi in entrata sono massicci (più di 180 mila arrivi nel 2016, oltre 15 mila dall’inizio del 2017), ma soprattutto perché le cose funzionano malissimo in tutti gli step: registrazione, accoglienza, iter burocratici e rimpatri. Anche sulla mancata redistribuzione dei richiedenti asilo, frenata dalle resistenze degli altri Stati Ue, l’Italia ha le sue colpe per via degli «ostacoli burocratici».

Va detto che la missione del Consiglio d’Europa risale all’ottobre scorso. Nel frattempo in Italia è cambiato il governo e quello guidato da Paolo Gentiloni ha adottato un pacchetto-immigrazione che interviene soprattutto su rimpatri e gestione dei richiedenti asilo. Ma chiaramente ci vorrà un po’ di tempo prima che le cose cambino e dunque le défaillance attuali non fanno altro che fornire valide ragioni ai governi che si rifiutano di aiutare l’Italia, accusandola di una malagestione del fenomeno. (altro…)

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L’uomo di Putin: “Pronti a un patto anche con Grillo”

giovedì, Marzo 9th, 2017
Annuncio dopo l’accordo con la Lega. Il M5S non commenta

Zheleznyak è il numero due di Russia Unita, partito di Putin, e vicepresidente della Duma

jacopo iacoboni
 

«Dopo la Lega siamo pronti a firmare un patto analogo con un altro partito italiano, il Movimento cinque stelle». L’annuncio, inaspettatamente candido, arriva proprio da Sergei Zheleznyak, il numero due di Russia Unita, il partito di Putin, vicepresidente della Duma, un uomo finito nella blacklist dell’amministrazione Obama di personaggi – banchieri, finanzieri, politici – sospettati dagli Usa della precedente amministrazione di operare nell’ambito del finanziamento di attività antieuropee in Europa. Come che sia di questi sospetti americani, vista l’importanza della fonte questo annuncio merita di essere inquadrato e ricostruito.

 Lunedì scorso, a Mosca, la Lega Nord ha firmato un «patto di cooperazione» con Russia Unita. Il patto è stato annunciato ufficialmente, riguarderà la «cooperazione in materie come la sicurezza, la difesa dei valori tradizionali, la futura cooperazione economica tra Italia e Russia», e naturalmente l’abolizione delle sanzioni. Quel giorno Matteo Salvini ha postato sui suoi canali social una sua foto proprio con Zheleznyak, quarantaseienne, molto dinamico, famiglia e figli a Londra, vicesegretario del partito di Putin, un passato discusso di top manager del più grande gruppo di raccolta pubblicitaria in Est Europa, News Outdoor Group. La cosa sembrava finita lì. (altro…)
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Fisco, anche l’Italia diventa paradiso per gli stranieri ricchi

giovedì, Marzo 9th, 2017
luigi grassia

«Lasciate che i ricchi vengano a me». L’Italia si dà una legge attira-Paperoni per convincere gli stranieri più facoltosi a stabilire qui la residenza e a pagare le tasse e a consumare il loro reddito dentro ai nostri confini. Il momento è ben studiato: approfittiamo del nervosismo che regna a Londra fra gli sceicchi del petrolio, gli oligarchi russi e gli altri nababbi, preoccupati che la Brexit tagli fuori dall’Europa le loro attività finanziarie. Diversi Paesi sono impegnati da anni a fare da calamita ai ricchi, non solo il Regno Unito ma anche la Spagna, il Portogallo e altri. Adesso ci proviamo pure noi, pur fra le polemiche, perché il trattamento fiscale proposto è davvero molto generoso e il rischio di abusi non manca.

 La novità è operativa da subito ed è stata introdotta dall’ultima legge di Bilancio. Si tratta di una «flat-tax» o imposta fissa per i Paperoni: se verranno ad abitare in Italia, ai ricchi basterà pagare un forfait di 100.000 euro all’anno, e se ci sono un coniuge e dei figli con redditi separati, questi potranno godere della stessa agevolazione versando altri 25.000 euro a testa. Trattamento garantito per 15 anni.

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