ASCOLTARE il presidente della Repubblica che denuncia “l’inconcludenza rissosa dei partiti”, come è avvenuto pochi giorni fa al Quirinale, aiuta a comprendere a quale livello sia arrivata la crisi italiana. Sono parole pronunciate da una figura istituzionale che ha fatto della prudenza la sua cifra comunicativa, nella perenne preoccupazione di non apparire invasivo. Ma il rischio è che non siano parole sufficienti a correggere la rotta e ad evitare prospettive oscure. Il limaccioso intreccio politico-giudiziario che ruota intorno all’ex premier Renzi tra fughe di notizie e colpi bassi, senza che siano chiari i torti, le ragioni e le responsabilità, costituisce un brutale cambio di paradigma del confronto pubblico. Si dimostra che una stagione si sta esaurendo e ancora una volta ciò avviene in forme drammatiche, aprendo ferite che poi sarà molto difficile rimarginare.
Per cui l’inconcludenza politica di oggi potrebbe trasformarsi domani nel collasso del sistema. È probabile che a questo pensasse Sergio Mattarella: a un domani coincidente con l’avvento della nuova legislatura, dopo elezioni che si terranno alla scadenza naturale, ossia all’inizio del 2018. (altro…)