Lo scontro di civiltà nell’urna
mercoledì, Marzo 15th, 2017Oggi i riflettori della politica europea e internazionale sono tutti puntati sulle elezioni che si svolgono in Olanda. Mai nella sua storia recente questa piccola nazione era stata oggetto di così tante attenzioni. Un chiaro segno che la globalizzazione ha ormai assunto anche una dimensione politica: le scelte degli elettori di ogni singolo Paese hanno conseguenze rilevanti per tutti gli altri, soprattutto all’interno della Ue. La posta in gioco è alta. I risultati olandesi influenzeranno due questioni centrali della politica europea: i rapporti con l’Islam e il futuro stesso della Ue. Il Partito della Libertà è stato il protagonista della campagna elettorale e il suo leader Geert Wilders ha non solo fomentato la protesta contro gli immigrati extracomunitari, ma anche espressamente attaccato l’Islam, definendo il Corano come un libro pieno di odio e violenza, «più anti-semita del Mein Kampf di Hitler». L’altro bersaglio è stata la Ue, accusata di mettere a repentaglio la sicurezza fisica (attacchi terroristici) e sociale (tagli al welfare) dei cittadini olandesi. Se il partito Wilders arrivasse primo, diventerebbe molto difficile formare un governo all’Aia. Per una sorta di effetto domino, aumenterebbero anche le chance di affermazione delle varie forze «sovraniste» e xenofobe presenti in molti altri Paesi, soprattutto in Francia (dove si vota a fine marzo), in Germania (settembre) e in Italia (entro febbraio 2018).