Le tasse nel 2018 non scenderanno: i motivi
venerdì, Aprile 14th, 2017Andrea Telara
“Conti in ordine, senza alzare tasse”. Con questa espressione il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, ha presentato nei giorni scorsi l’ultimo Documento di Economia e Finanza (Def) che definisce le manovre fiscali dell’Italia nel prossimo triennio. A ben guardare, però, il premier non ha dato poi una gran bella notizia. Più che un mancato aumento delle tasse, infatti, c’era chi sperava ci fosse finalmente un vero e proprio taglio. Anzi, secondo l’agenda di riforme annunciata negli anni scorsi dal predecessore di Gentiloni, cioè Matteo Renzi, il 2018 doveva essere l’anno buono per vedere una riduzione massiccia delle aliquote dell’irpef, la principale imposta che grava sugli stipendi, le pensioni e su tutti gli altri redditi delle persone fisiche.
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E invece, almeno secondo il testo dell’ultimo Def, il tanto atteso taglio dell’irpef non ci sarà. Il governo preferisce concentrarsi su altre misure come la riduzione del costo del lavoro per i neo-assunti e non vuole rinunciare a nuovi capitoli di spesa come quelli necessari per coprire l’aumento di stipendio degli statali o il Reddito d’inclusione, cioè il nuovo sussidio contro la povertà. Non a caso, secondo le cifre riportate nel Def, durante il 2018 ci sarà addirittura una lieve ripresa della pressione fiscale, cioè del peso delle tasse sul prodotto interno lordo (pil). Dopo essere scesa dal 42,9 al 42,3% del pil tra il 2016 e il 2017, nel 2018 la pressione fiscale dovrebbe infatti risalire al 42,8%. (altro…)