Archive for Aprile, 2017

Europa in rialzo in attesa summit Trump-Xi. A Milano giù Mediaset

giovedì, Aprile 6th, 2017

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Gli acquisti su energia e utility sostengono le Borse europee in una seduta transitoria attenta soprattutto agli atteggiamenti divergenti di Bce e Fed sul tema del supporto all’economia – con Draghi a precisare di non ritenere adeguata al momento una revisione delle politiche attuali e la Fed che si prepara a discutere entro fine anno la riduzione del proprio bilancio dopo il lungo Quantitative Easing – e alla prima giornata di incontri tra il presidente Usa Trump e quello cinese Xi. Con l’eccezione di Londra, gli altri listini hanno chiuso le contrattazioni in rialzo: bene in particolare Madrid (+1,1%) e Parigi (+0,6%) mentre Piazza Affari ha guadagnato lo 0,22% nel FTSE MIB chiudendo comunque sui massimi di giornata.
Tonfo Mediaset (-1,1%) sul finale. In correzione Azimut (-1,4%) dopo il balzo favorito dalla guidance sul I trimestre. Ancora vendite su Exor (-0,7% dopo i conti. In evidenza Ferragamo (+2,5%) e il settore delle utility, ma positivi anche i bancari: +1,5% Ubi,+1,2% Bper. Euro corregge a 1,064 dollari (-0,2%). Petrolio in rialzo dell’1% a 51,68 dollari al barile nel Wti. (altro…)

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Radar, Giannini: “Italia al voto anticipato con lo spettro ingovernabilità”

giovedì, Aprile 6th, 2017

La maggioranza sta implodendo sulla rifoma della legge elettorale. Un asse  trasversale contro Renzi in Commissione Affari Costituzionali del Senato boccia il candidato presidente Pd, Giorgio Pagliari, a favore dell’alfaniano Salvatore Torrisi. Una manovra che mostra la mancanza di volontà di arrivare a una riforma in nome di una frammentazione che il Paese non si può permettere

RadaR di Massimo Giannini
montaggio di Mariagrazia Morrone

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G8 di Genova, violenze a Bolzaneto: il governo ammette le sue colpe

giovedì, Aprile 6th, 2017

di ALBERTO PUPPO

Il governo italiano ha riconosciuto i propri torti nei confronti di sei cittadini per quanto subito nella caserma di Bolzaneto il 21 e 22 luglio 2001, ai margini del G8 di Genova, e gli verserà 45 mila euro ciascuno per danni morali e materiali e spese processuali. Lo rende noto la Corte europea dei diritti umani in due decisioni in cui «prende atto della risoluzione amichevole tra le parti» e stabilisce di chiudere questi casi.

Il governo italiano, secondo quanto reso noto a Strasburgo, ha raggiunto una ‘risoluzione amichevolè con sei dei 65 cittadini – tra italiani e stranieri – che hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti umani. Ricorsi in cui si sostiene che lo Stato italiano ha violato il loro diritto a non essere sottoposti a maltrattamenti e tortura e si denuncia l’inefficacia dell’inchiesta penale sui fatti di Bolzaneto. I sei ricorrenti che hanno accettato l’accordo sono Mauro Alfarano, Alessandra Battista, Marco Bistacchia, Anna De Florio, Gabriella Cinzia Grippaudo e Manuela Tangari. (altro…)

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Gasdotto Tap, il Tar ferma il cantiere: accolta la richiesta di sospensiva della Regione Puglia

giovedì, Aprile 6th, 2017

di CHIARA SPAGNOLO

LECCE – Il fronte anti-gasdotto grida vittoria: Il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione Puglia rispetto alla nota con cui il ministero dell’Ambiente aveva di fatto dato il via libera all’espianto degli ulivi dal cantiere di San Basilio. La notizia è stata diffusa dal sindaco di Melendugno, Marco Potì, dietro comunicazione della stessa Regione. Secondo l’interpretazione delle due amministrazioni (regionale e comunale), tale pronuncia significa che i lavori sono sospesi fino all’udienza di merito, fissata per il 18 aprile.

Gasdotto Tap, in Salento i bambini bloccano i camion cantando l’inno d’Italia

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Torrisi non lascia la presidenza della commissione e Alfano lo caccia da Ap

giovedì, Aprile 6th, 2017
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Bce, Draghi dice no alla Germania: “La stretta monetaria ora non è giustificata”

giovedì, Aprile 6th, 2017
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Renzi ai franchi tiratori: basta giochetti. Torrisi non si dimette, Alfano lo fa fuori

giovedì, Aprile 6th, 2017

 

– Ieri l’elezione del presidente della commissione Affari costituzionali al Senato
– Invece del candidato designato dal Pd, in accordo con Ap, è stato eletto Torrisi (Ap)
– Il Pd si è infuriato, e ha parlato di tradimento degli alleati
– Il leader di Ap e ministro Alfano gli ha chiesto di dimettersi, per lealtà al governo
– Lui si è rifiutato: «Manco il partito comunista sovietico». Alfano: «Non è più in Ap»

 

«Il fronte del no al referendum, al Mattarellum, all’Italicum, quello che ha votato Torrisi e ora è maggioranza, adesso ci faccia qualche proposta»: l’ex premier Matteo Renzi sfida i franchi tiratori sul caso dell’elezione di Salvatore Torrisi alla presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato. «Un episodio grave e profondamente antipatico, non si può tornare al linguaggio della prima repubblica», sbotta Renzi, che ha riunito i suoi d’urgenza nel primo pomeriggio di giovedì dopo che il Pd è stato battuto a palazzo Madama. Ma, chiarisce l’ex segretario Pd, «La parola crisi di governo non la vogliamo sentire pronunciare.

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Uno sciopero che ferisce la città

giovedì, Aprile 6th, 2017

Ieri Milano ha vissuto un inutile mercoledì nero. Nella settimana della più importante manifestazione fieristica che attira in Italia migliaia di visitatori da tutti i continenti i sindacati hanno indetto uno sciopero del trasporto pubblico urbano che ha trascinato nel caos la città e ha lasciato senza parole gli ospiti stranieri. Il volantino con il quale Cgil-Cisl-Uil hanno argomentato l’astensione è quantomeno confuso. Parla del pericolo della «messa in discussione della qualità del servizio Atm» e accusa il Comune di Milano di voler avviare «un percorso che potrà portare allo spezzettamento del sistema della mobilità». Percorso. Potrà. Non c’era niente, dunque, di già deciso e comunque di così urgente da giustificare lo sciopero durante la design week. C’era tutto il tempo per il sindacato per poter discutere con le controparti — anche a muso duro — del futuro dell’Atm, delle scelte del Comune di indire o meno una gara europea e delle modalità migliori da adottare. Ma evidentemente il disegno era un altro: utilizzare il Salone del Mobile per arrecare il massimo del danno, sfruttare al meglio la rendita di posizione sindacale e regolare i conti con il sindaco Beppe Sala. (altro…)

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I figli «badanti»: un milione d’italiani assistono genitori non autosufficienti

giovedì, Aprile 6th, 2017

Eroi per casa. Figli che prendono un pezzo della loro vita e lo regalano ai genitori ormai anziani. Come si faceva una volta, quando i vecchietti in casa erano la regola e nessuno la metteva in discussione. Come si fa ancora adesso, in silenzio e incastrando tutti gli impegni di una vita che nel frattempo è diventata più complicata. Sono storie di amore e dedizione quelle dei parenti badanti. Storie di sacrifici e rinunce, a volte di eroismo, spesso di sofferenza. In silenzio anche questa, ma sarebbe meglio di no.

Un milione

Le stime dicono che sono almeno un milione gli italiani che dedicano un pezzo importante delle loro giornate (e nottate) ad assistere parenti non più autosufficienti. Un numero simile a quello delle badanti di professione, tra regolari e in nero. Seduti in salotto o vicino al letto, passano ore e ore con i genitori che la malattia o anche solo l’età ha fatto tornare bambini. Cucinano, li aiutano a lavarsi, a vestirsi, controllano le medicine, li accompagnano dal dottore. Proprio come un tempo quella mamma e quel papà facevano con loro. Uno scambio di ruoli, quasi un cerchio che si chiude.

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Le spese inutili: affitto e motorino usato spiegano cosa non va in Italia

giovedì, Aprile 6th, 2017

Fadi Hassan, nato e cresciuto a Pavia da genitori siriani, è docente di Economia presso il Trinity College Dublin e Research Fellow del Cep alla London School of Economics: È stato, tra l’altro, consulente di Bce, Banca mondiale e ommissione europea. È in Italia per un progetto di ricerca. Ecco il suo diario.

Sullo stato dell’economia italiano si alternano voci di esultanza ogni qualvolta la crescita del Pil si alza di alcuni decimi e voci di pessimismo che sottolineano l’ineluttabilità del nostro declino. In un’ottica di realismo, il dato che sintetizza al meglio la traiettoria economica del nostro Paese è il Pil pro-capite in relazione agli Stati Uniti a parità di potere d’acquisto.
Il grafico è una disarmante linea rossa a palombella. Dopo il picco del 1991 in cui il nostro reddito pro-capite era l’86% di quello americano, l’Italia ora ha un reddito che è il 63% di quello degli Usa. È lo stesso livello che avevamo nel 1961: nell’ultimo ventennio siamo tornati indietro di 55 anni.
Si tratta di un declino troppo marcato e prolungato per essere ascrivibile a una sola causa. Quindi, è improbabile che ci sia un’unica soluzione che risolva i nostri problemi, sia essa l’uscita dall’euro o il Jobs Act. Anche se non c’è una «silver bullet» questo non vuol dire che non ci sia niente da fare o che le riforme messe in atto negli ultimi anni — fra cui lo stesso Jobs Act — siano inutili. Vuol dire però che è necessario agire su più fronti.

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